2) Il senso della vita: ricerca semi seria su se stessi…

(parte seconda)

Passiamo ora alla Logica e alla sua percezione.

Ogni spiegazione del mondo che meriti di essere considerata razionale ha come nucleo centrale l’esercizio della logica.

Logico è quell’insieme di regole a partire dal quale chiunque, e in qualunque momento, perviene al medesimo risultato: Logica proposizionale, matematica, booleana, giuridica, fuzzy e via dicendo.

Le spiegazioni razionali del mondo, però, raramente ammettono unicamente la logica come strumento conoscitivo (razionalismo filosofico e alcuni idealismi); più spesso, infatti, il ragionamento viene confrontato ai dati raccolti dai nostri sensi o dagli strumenti di rilevazione.

Criteri epistemologici: Il ragionamento comune, detto anche buon senso, generalizza esperienze simili pervenendo a una regola generale (sono così ad es: i motti popolari) per lo più confermata.

Le scienze, rispetto al buon senso, ambiscono a spiegare i fatti per mezzo di leggi inconfutabili, che cioè siano sempre verificabili e da chiunque.

E’ la stessa pretesa di universalità di un sistema logico, ma applicato al mondo dell’esperienza. Logica + fenomeni = scienza.

L’osservazione fornisce innanzitutto le nozioni sulle quali applicare il ragionamento induttivo (che nella logica classica viene definito a posteriori); questo, seguendo un sistema logico, deduce un risultato che deve, a sua volta, sottoporsi alla verifica dei fatti. La generalizzazione comune è un’approssimativa forma di induzione. Ma come possono esistere molti sistemi razionali se la logica è universale? ci vuole una vita

Perché cambiano le premesse (assiomi e postulati) e il campo di analisi. Infatti, le diverse logiche hanno in comune soltanto due premesse:

1. principio di identità: una proposizione equivale a se stessa. (P = P)

2. principio di non contraddizione: una affermazione e la sua negazione non possono essere ambedue simultaneamente completamente vere.

Ma già queste regole presuppongono altri assiomi (cioè delle nozioni indimostrabili, come ad esempio “significato”, “uguaglianza”, eccetera). Non esiste nessun sistema logico, infatti, che possa dimostrare ogni sua affermazione, perché la dimostrazione stessa presuppone già delle nozioni, che quindi sono postulati, cioè posti senza dimostrazione.

L’affascinante teologia tomista, ad esempio, si basa sulla logica aristotelica (così come il senso comune) ovvero postula il principio di non contraddizione in senso ristretto, esclude l’infinito e impone il tertium non datur, cioè ammette solo i valori vero e falso. La teoria quantica, invece, ammette valori discreti.

Quindi la scienza non perviene a una verità “assoluta”?

Quando nella scienza si parla di teoria non si intende un’ipotesi, bensì un’ipotesi confermata da prove sperimentali. La scienza assume validità quando funziona. Se si formulasse una teoria del tutto (l’ipotesi delle super stringhe muove proprio in questa direzione), essa non sarebbe comunque una verità assoluta, perché sarebbe valida fino a prova contraria; ad esempio, qualora l’universo mutasse fino a annichilire una delle quattro forze fondamentali, qualunque teoria attuale diventerebbe falsa. Il concetto di verità, insomma, è atemporale, mentre una teoria scientifica è un modello funzionale falsificabile.

Quindi, una teoria scientifica che affermasse una verità assoluta, cesserebbe immediatamente di essere una teoria scientifica.

La questione, quindi, non è se la scienza può spiegare l’essenza dell’universo, posto che esista un’essenza atemporale, ma: che valore conoscitivo potrebbe avere una teoria non scientifica, cioè che non esplicita i postulati, o che non segue un sistema logico, o che non può essere sottoposta a verifica sperimentale? In altre parole, per quanto la conoscenza scientifica non pervenga a risultati assoluti, ci dà la conoscenza più accertabile, per ciò condivisibile e quindi funzionale …che abbiamo.

Qualunque sistema di spiegazione razionale, per converso, suppone che in mancanza di regole e di verifiche, un’ipotesi rimane… un’ipotesi.

Ora possiamo rispondere alla domanda che ci siamo fatti nel post precedente. La religione è razionale?

Le scienze sono razionali: applicano la logica ai fenomeni. La religione no. Usa la logica (ad esempio formulando una teologia) e talvolta può avere buon senso, ma non è razionale. Altrimenti, a cosa serve la fede? La religione spiega la vita e il mondo partendo da ipotesi possibili ma non verificate, e spesso non verificabili.

Sarebbe quindi razionale non compiere delle scelte basate su ipotesi che potrebbero essere sbagliate, fino a quando non abbiamo delle prove.

Ma l’essere umano è libero di scommettere, di rischiare, di “giocarsela”…di dare un senso alla vita che non è razionale. frasi-belle-sulla-vita-7-logiche

A me sconcerta parecchio, quando leggo di teologi (San Tommaso) o di papi (a memoria direi tutti!) che insistono nel difendere la razionalità della (loro) fede tramite sofismi legulei (non è razionale ma è “ragionevole”… hei! Che vuole dire???).

Quando sarebbe così limpido e più onesto, per chi crede, andare fiero del coraggio di credere senza avere prove! Tertulliano, Padre della Chiesa, diceva “credo quia absurdum”: credo proprio perché è assurdo! …Bravo, Tertulliano.

Sì, però la scienza… dà un significato alla vita?

Già parlare di scienza al singolare è una forzatura, poi abbiamo visto come il suo obiettivo è il controllo degli eventi, non la verità filosofica.

Ma i risultati sperimentali ottenuti dalle scienze sono alla base dei sistemi filosofici razionali, che partono da questi per interpretare il mondo e la vita. Così fanno ad esempio Kant, Freud, Bergson, Popper, il neopositivismo, l’utilitarismo, lo strutturalismo: ragionare tenendo conto dei risultati scientifici.

Che mondo possiamo concepire partendo dai risultati scientifici?

Ogni volta che l’essere umano applica la ragione per comprendere gli eventi, scopre che le cause sono nell’ordine fisico, nel mondo naturale.

Il sole non è un dio, bensì un astro.

Non è Cariddi a far affondare le navi nello stretto di Messina, ma le correnti marine. La peste non è un flagello di Dio, ma del batterio Yersinia pestis.

Le forme di vita non possiedono un’anima ma evolvono a partire da materia e informazione. La ragione umana non è dovuta a una sostanza spirituale bensì all’attività della corteccia cerebrale. E soprattutto, gli atti magici non condizionano gli eventi, o meglio: i loro effetti derivano solo dalla suggestione di chi ci crede.

cervello

Tarocchi, preghiere, maledizioni, miracoli, hanno effetti fisici sulla vita del fedele indotto a crederci, ma non influiscono direttamente sugli eventi.

Non è anche più bello, oltre che razionale, un mondo così?

Il mondo scoperto dalla ragione applicata all’osservazione non approda alla certezza assoluta e non nega la possibilità teorica del soprannaturale.

Alcuni scienziati e tutti i religiosi, tentano invece di concepire la visione scientifica e la visione religiosa come complementari, in quanto si occuperebbero di due piani del mondo paralleli e distinti.

Questo è vero, ma uno di questi due mondi è verificabile, l’altro esiste solo per chi ci crede per fede. Ma anche nel caso degli scienziati che ammettono la possibilità di Dio, esso risulta un’entità metafisica del tutto inconoscibile. Mentre la visione razionale del mondo, non scopre miracoli nella storia e nel nostro destino: ma cause naturali.

Ovvero: Il progresso della medicina e della democrazia, lo schiavismo e le guerre mondiali sono dovute alla specie umana: siamo noi, a decidere il nostro destino.

Le concezioni umaniste della vita ci emancipano dalle forze soprannaturali e ci fanno assumere la responsabilità della vita e della storia. Allo svanire delle antiche illusioni, il sacro sopravvive ritornando alla sua origine: il mondo interiore, le emozioni e la coscienza umane.

Per questo, solo una visione scientifica può essere veramente umanista: perché la dignità di ogni essere umano viene riconosciuta come il più alto valore su cui fondare una società civile.

…nel prossimo post parleremo dello scetticismo e anche d’altro.

 

E’ sempre tempo di Coachin!

se hai domande o riflessioni da fare, ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti
oppure: prendi appuntamento per una sessione di coaching gratuita

0

Aggiungi un commento