5. Life: C’è bisogno di competenze per una società sempre più complessa…

… … … … La competenza in materia di cittadinanza. Questa competenza si riferisce alla nostra capacità di partecipare attivamente alla vita civile grazie alla conoscenza e al rispetto di valori condivisi che fanno riferimento a concetti come democrazia, giustizia, uguaglianza, diritti e doveri dei cittadini, identità culturali, rispetto dell’ambiente. Partecipare significa, prima di tutto, stare insieme agli altri, interagendo in modo positivo, cercando di capire i diversi punti di vista e rispettando i diritti fondamentali delle altre persone. Significa imparare a vedere gli altri non come un ostacolo ma come un aiuto e una risorsa per affrontare e risolvere insieme i problemi che riguardano la collettività e per realizzare attività che consentono di raggiungere obiettivi comuni. Significa essere consapevoli del nostro ruolo nella società e voler essere protagonisti dei cambiamenti che la possono migliorare. Tutto questo comporta l’acquisizione e lo sviluppo di un atteggiamento “aperto” nei confronti della società di cui facciamo parte, che ci consente di esercitare il nostro fondamentale diritto alla cittadinanza attiva e che si manifesta attraverso: la nostra capacità di mostrare tolleranza e solidarietà riconoscendo e accettando le differenze culturali all’interno di una stessa comunità, la nostra propensione a dimostrare senso di responsabilità, comprensione e rispetto per i valori condivisi e i principi democratici, necessari ad assicurare la coesione sociale, la nostra disponibilità a rispettare i valori e la sfera privata degli altri, il nostro interesse verso la conoscenza e la comprensione delle organizzazioni sociali e politiche che operano sul territorio (partiti politici, organizzazioni sindacali, associazioni culturali, di volontariato, ecc…), il nostro coinvolgimento in attività civili, come il sostegno alla diversità sociale, all’integrazione e allo sviluppo sostenibile, la nostra volontà di partecipare ai processi decisionali democratici a tutti i livelli e di impegnarci nella sfera pubblica. La scuola è il luogo dove possiamo tradurre queste parole in esperienze, capire e sperimentare che cosa significa partecipare alla vita civile e sociale, imparare che la collaborazione e la partecipazione possono essere più efficaci e, al limite, anche più divertenti della competizione e dell’individualismo; infatti la scuola rappresenta l’occasione fondamentale per educarci alla cittadinanza, in quanto ci offre la nostra prima esperienza di “vita pubblica”. La competenza “imprenditoriale”. L’imprenditorialità viene definita come la capacità di realizzare i propri progetti traducendo le idee in azioni. Il termine imprenditorialità va, quindi, inteso in un senso un po’ più ampio rispetto a quanto siamo abituati a pensare, poiché realizzare i propri progetti non significa necessariamente dare avvio ad un’attività imprenditoriale ma può riferirsi a molte altre situazioni, in cui dobbiamo avere spirito di iniziativa e mostrarci intraprendenti. Qualunque cosa decidiamo di fare, da qualche parte e in qualche modo dobbiamo pur iniziare e ciò significa aprirsi una strada e percorrerla sapendo che ci sono dei rischi e che si possono commettere degli errori. Per questo serve creatività, coraggio e intraprendenza. Altrettanto necessario è saperci organizzare e saper pianificare gli eventi per non disperdere le nostre energie e la nostra fatica. Un’idea può restare un sogno oppure trasformarsi in progetti ed esperienze: tutto dipende da noi e dalla capacità di tradurre il nostro spirito di iniziativa in azioni e comportamenti. Come risulta evidente, si tratta di una competenza fondamentale per lo sviluppo della vita personale, sociale e, ovviamente, lavorativa. Realizzare i propri progetti presuppone: consapevolezza del contesto, creatività, capacità organizzative, indipendenza psicologica e responsabilità, collaborazione. Proviamo ad analizzare meglio questi presupposti. Consapevolezza del contesto. Di quanto sia importante conoscere il contesto in cui viviamo e la sua organizzazione, abbiamo già parlato descrivendo le competenze personali e sociali. Ma per essere intraprendenti, cioè per realizzare i nostri progetti, è altrettanto importante: essere consapevoli di che cosa può offrirci ciò che ci sta intorno (le persone, gli eventi, i fatti, le opinioni, le informazioni), saper cogliere le occasioni che possono aiutarci, riconoscere e rispettare gli obblighi e gli impegni che ci vengono richiesti. Creatività. Usare creatività, immaginazione e fantasia per cercare soluzioni innovative è un’altra capacità personale indispensabile nell’organizzazione socio-economica attuale, in continua e veloce trasformazione. E’ dunque sbagliato pensare che la fantasia e l’immaginazione appartengano alla nostra infanzia e che la creatività sia una caratteristica tipica solo degli artisti. E’, invece, una qualità che tutti dovremmo coltivare perché ci aiuta a trovare soluzioni nuove facendo anche emergere risorse che non avremmo nemmeno immaginato di possedere. Ma che cosa significa usare la creatività per cercare soluzioni innovative e che cosa ci può essere utile per sviluppare questa capacità? Innanzitutto, se vogliamo risolvere creativamente un problema, è meglio tener presente che la prima soluzione che ci viene in mente potrebbe non essere l’unica e la migliore. Dobbiamo sforzarci di considerare il problema con uno sguardo nuovo, senza temere di sbagliare o di fare brutta figura se proponiamo idee alternative. Fare diversi tentativi, prove ed errori da cui imparare aiuta a sviluppare la nostra creatività, così come sicuramente aiuta se ci confrontiamo, parliamo e discutiamo con altre persone per capire le loro idee, cogliendo gli aspetti che sono utili alla soluzione del nostro problema. Inoltre, per potenziare la nostra creatività, ci può aiutare molto la pratica o la passione per ogni forma d’arte (disegnare, dipingere, suonare uno strumento, cantare, scolpire, costruire oggetti, etc.). Capacità organizzative. Ma l’immaginazione non basta per risolvere problemi o realizzare progetti! Creatività non significa improvvisazione! Altro aspetto rilevante per realizzare un progetto è, infatti, la nostra capacità di saperci organizzare, cioè saper organizzare il nostro tempo e le nostre risorse. Come fare? Occorre prima di tutto avere un obiettivo chiaro in testa, riordinare idee e possibili soluzioni, fare attenzione a tutti i dettagli. Pianificare significa, quindi, programmare, nel modo più completo possibile, che cosa fare, in che modo farlo, dove farlo, quando farlo, con quali risorse farlo. Facciamo un breve esempio. Il mio progetto è: vorrei iscrivermi ad un percorso formativo che penso possa essermi utile, ma vorrei saperne di più per essere sicuro di fare la scelta giusta. Che cosa devo fare? Cercare tutte le informazioni che mi possono aiutare a capire se il mio progetto è realizzabile. In che modo posso farlo? Posso informarmi direttamente presso le segreterie delle scuole o degli enti di formazione che organizzano quel percorso; posso verificare sul loro sito internet; posso confrontare le diverse offerte per capire qual è quella che più corrisponde alle mie esigenze; posso cercare qualcuno che abbia già fatto quel percorso e ascoltare la sua opinione … Dove farlo? Posso andare di persona, posso telefonare o inviare una mail da casa … Quando farlo? In tempo utile per le iscrizioni, quindi devo calcolare i tempi necessari a raccogliere e valutare le informazioni prima che il corso abbia inizio … Con quali risorse farlo? Ho a disposizione strumenti di comunicazione; devo preparami a fare le domande giuste per avere le risposte che mi servono; devo avere del tempo da dedicare alla ricerca o per incontrare le persone che mi possono raccontare le loro esperienze. Indipendenza psicologica e responsabilità. Un’altra capacità collegata allo spirito di iniziativa è agire in modo autonomo e responsabile. Comportarsi in modo autonomo significa saper assumere un compito e portarlo a termine. Se poi sappiamo anche valutare ed accettare tutte le possibili conseguenze di ciò che facciamo diventiamo responsabili. Soprattutto, dobbiamo imparare ad assumerci la responsabilità di ciò che facciamo ma anche di ciò che non facciamo perché anche il non decidere mai ha delle conseguenze. Diventare autonomi e responsabili significa, per esempio: saperci assumere dei rischi, ma in modo consapevole, cioè riconoscendo i nostri punti di forza e quelli critici, mettendoci in discussione, non facendoci influenzare emotivamente dagli eventi: se impariamo a riflettere sui nostri comportamenti e sulle nostre emozioni probabilmente scopriamo che, alla fine, tutto quello che ci accade dipende anzitutto da noi (per questo è importante conoscersi bene!); non aver paura delle conseguenze: se commettiamo un errore dobbiamo imparare ad accettarlo, senza sentirci in colpa ma anche senza colpevolizzare altri: attribuire a noi stessi, ad altri o, in generale, alle “situazioni” la colpa di quello che accade è una scusa che ci priva del potere – che tutti noi abbiamo – di avviare un cambiamento. Se, da un lato, neghiamo i nostri errori magari per non soffrire e dall’altro, non riconoscendoli e non accettandoli, continuiamo a commetterli, limitiamo le nostre possibilità di miglioramento con il rischio di rimanere “immobili” (cioè di non essere intraprendenti!); analizzare tutti gli aspetti che entrano in gioco, informarci, sentire il parere di altre persone, imparare a riconoscere le opportunità, i diritti e i doveri, i limiti e le regole, individuare le azioni possibili per raggiungere un cambiamento positivo per noi, senza però causare danni ad altri: il senso di responsabilità ci consente di rispondere in modo abile e appropriato al contesto, avendo compreso con chiarezza ciò che va fatto e ciò che deve essere evitato. Collaborazione. Ma non possiamo pensare di risolvere sempre tutto da soli! Lo spirito di collaborazione è un’altra qualità che aumenta la nostra capacità di iniziativa e intraprendenza e su quanto sia importante collaborare e comunicare in modo costruttivo con gli altri si è già detto trattando le competenze comunicative e le competenze personali e sociali. La competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali. Possedere questa competenza significa riconoscere l’importanza di esprimere idee, esperienze ed emozioni attraverso forme di comunicazione artistica come la letteratura, la musica, la danza, il teatro, il cinema, la scultura, l’architettura, la pittura e le arti visive in generale. Se siamo in grado di capire il valore del patrimonio culturale, sia locale che internazionale, di apprezzare i diversi linguaggi e canali espressivi e anche di saperci esprimere attraverso quei linguaggi e quei canali, possiamo renderci conto di quanto tutto ciò possa arricchirci, rendendoci non solo più sensibili e maturi a livello intellettuale, ma anche più “aperti” verso i diversi modi di esprimere sentimenti, emozioni, passioni. La comprensione delle molteplici espressioni culturali sviluppa in noi anche il nostro senso di identità: il nostro pensiero e il nostro comportamento sono inevitabilmente stimolati e influenzati dai libri che leggiamo, dai dipinti che osserviamo, dalla musica che ascoltiamo. Tutte le espressioni artistiche sono di per sé comunicative, hanno sempre qualcosa da dirci: prestare attenzione al linguaggio e ai contenuti offerti da un libro, un quadro, un brano musicale, un’opera teatrale o uno spettacolo di danza può, sicuramente, aiutarci a riconoscere emozioni che anche noi proviamo e se le sappiamo riconoscere siamo anche in grado di capirle, esprimerle e gestirle. Attraverso la consapevolezza dell’espressione culturale e artistica acquisiamo consapevolezza di noi stessi e dell’influenza che gli aspetti estetici hanno sulla nostra vita. Riuscire a comprendere e ad apprezzare un’opera d’arte ci rende coscienti anche dell’importanza di salvaguardarla e quindi di rispettare e tutelare tutto il patrimonio culturale come un bene nostro e della collettività. L’espressione culturale è fondamentale, inoltre, nello sviluppo della nostra creatività, qualità che abbiamo già visto essere tra quelle considerate più importanti per sviluppare la nostra intraprendenza. Come acquisire e migliorare le competenze trasversali. Leggere e comprendere il significato delle competenze trasversali non è però sufficiente: quello che occorre è “appropriarsene”, acquisirle e curare il loro miglioramento nel tempo. Come? La scuola può fare moltissimo per il loro apprendimento, sia attraverso progetti educativi mirati, sia attraverso l’insegnamento quotidiano. Tutte le discipline, infatti, anche quelle che consideriamo “più tradizionali” possono, se trasmesse nel modo adeguato, concorrere allo sviluppo  delle competenze trasversali. Il solo comprendere quale importanza possa avere per noi, nella nostra vita quotidiana e per il nostro futuro, lo studio di materie che riteniamo solo “teoriche” (per es. la matematica, la letteratura, la geografia), è già il primo passo verso la consapevolezza che tutto ciò che impariamo e conosciamo ci sarà utile sia per affrontare qualunque scelta in modo consapevole e responsabile, sia per imparare a gestire i numerosi cambiamenti che caratterizzano una società complessa, incerta e in continua evoluzione come quella in cui viviamo oggi e vivremo domani. Ma anche noi personalmente possiamo fare molto per migliorarle per esempio tenendole sempre presenti nella nostra vita quotidiana, di gioco, di sport, di studio. Naturalmente è sempre possibile approfondirle con una lettura specifica, con un corso o altro ancora.

(fine)

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