Le nostre due anime…

In ciascuno di noi convivono due anime, gemelle di nascita ma che spesso non si sono mai incontrate. C’è quella coraggiosa e oltranzista, che ci spinge a lottare e quella moderata e ragionevole che ci rallenta a rimanere. Esistono percorsi che a volte la vita ci para davanti nostro malgrado e che rappresentano il crocevia dove queste due sono destinate ad incontrarsi, e così è. Da quel momento nasce in noi una nuova coscienza, e quel senso di integrità la cui mancanza si agitava in noi da sempre, finalmente risuona all’unisono. Esistono poi percorsi che ciascuno di noi, ad un certo momento della propria vita, si sceglie – più o meno consapevolmente – di fare.
Partecipare ad un corso di formazione, fare un viaggio tra culture sconosciute e per questo affascinanti, fare tanti viaggi a chilometro zero leggendo libri con la fame di chi non tocca cibo da anni.
Insomma la crescita altro non è che un arricchimento del nostro essere. Per questo ogni qualvolta sento parlare di tecniche di crescita personale, di week end miracolosi in cui in due giorni la tua vita cambierà per sempre… mi viene un senso di tristezza.
Che palle ragazzi, quante balle! Perché?
Perché la nostra vita può cambiare per sempre anche solo in un secondo, se è per questo, ma non per una tecnica, una nuova metodologia miracolosa o la scoperta di un segreto celato da sempre nella mente di qualche guru defunto o ancora in vita a pieno business, come leggo oggi su copertine di molti libri.
No, vi prego, no. Non seguite quelle, non vi faranno altro che confondere ancora di più le idee, tra pozioni magiche di una chimica casereccia di chi sembra saperla lunga.
Cambiamo perché decidiamo di farlo, e basta. Cambiamo perché siamo motivati a farlo. Cambiamo perché sappiamo ora in che direzione andare. Cambiamo perché abbiamo il desiderio di qualcosa, oppure perché vogliamo allontanarci da qualcosa. A volte lo sappiamo e ce lo diciamo, a volte no. Ma decidiamo, sempre. E da quel momento nulla sarà più come prima.
Poi, cosa voglia dire “cambiamento” è un altro discorso. Per ciascuno assume un contorno e un contenuto personale, per tutti vorrà dire pensare in modo diverso e quindi agire in modo diverso. Diceva Einstein: “Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi.“ E pensare che il più delle volte quando cominciamo a fare cose diverse… ci danno dei folli!
Ma passiamo alla nostra storia di oggi, vorrei raccontarvi piccole storie di grandi vite, per viaggiare insieme nell’animo altrui…e un po’ nel nostro.
Perché ciò che ci deve affascinare non è Ghandi, Martin Luther King, John Lennon, Madre Teresa di Calcutta, Leonardo da Vinci o Picasso in sé ma il Ghandi, il Picasso che è dentro ognuno di noi!

Andiamo a Napoli… è fine ottocento e… signori si nasce e lui, modestamente, il principe Antonio de Curtis, lo nacque. Ero ancora bambino e ricordo ripetere, con orgoglio partenopeo da alcuni amici di famiglia “gente di Teatro”, che avevano a che fare con il lavoro di mio padre, anche lui lavoratore di quel Mondo, questo tormentone che nascondeva… ma, io lo scoprirò con gli anni, una sacrosanta verità: con certe doti si nasce oppure no.
In quei tempi erano famosi i film di Totò e le commedie di Eduardo de Filippo. Eduardototo

Per casa regalata da questi amici/colleghi di papà girava una copia di: “A’ Livella”, la più celebre raccolta di poesie del principe de Curtis. Quasi un “monito” …un punto di riferimento, della vita quotidiana di quegli anni fine’ 50 inizio ‘60.

Io non potevo capire ero un bambino e da bambini certe cose non possono e forse non vanno nemmeno capite. Ma sono quelli gli anni dai quali… parte il nostro viaggio nella vita …cosciente. E questo o quello …grande personaggio e/o artista e uomo, come Buster Keaton e Charlie Chaplin. cheplinBuster

Coetanei di Totò che rappresentano alcuni mostri sacri del cinema di tutti i tempi, del genere mimico o del genere dei guitti che il nostro Totò seppe tradurre in arte.

Ci possono aiutare a pensare e crescere: “’A morte ‘o ssaje ched’’e? …è una livella”, scrive Totò.
In questa frase c’è il dialogo di una intera vita tra le due anime, l’uomo de Curtis, il principe elegante, blasonato, raffinato, e l’attore Totò, un po’ clown, un po’ marionetta, invadente e paesano. Il primo, signore nell’animo e nei modi, un po’ triste e schivo, sempre pronto a sbeffeggiare i potenti, l’attore, presuntuoso e a tratti villano, burattino snodabile, le cui movenze a ruota libera materializzavano i primari bisogni dell’uomo: la fame, il sesso, la salute (mentale e non).
a livellaA’ Livella, uno dei capolavori della letteratura napoletana, che ricorda una delle più celebri elegie della letteratura inglese scritta da Thomas Gray: Elegy Written in a Conuntry Churchyard (1751). Ed è proprio lì, in questo luogo ultimo …il camposanto, in cui è ambientato il dialogo tra i due personaggi della celebre poesia, il povero netturbino Esposito Gennaro “’o muorto puveriello…’o scupatore” e il Marchese “ch’ebbi natali illustri, nobilissimi e perfetti, da fare invidia a Principi Reali”, che rivive come un inno alla vita pacificatore l’abbraccio tra i due, l’attore e l’uomo.
Come nella vita, così nella poesia, l’uno in fondo perdona l’altro, per le sue fantasie di grandezza il primo, per le sue umili origini il secondo. Ma la morte è una livella, sì proprio quella che usano i muratori per livellare i muri… “Ccà dinto, ’o vvuo capi, ca simmo eguale?…/…Muorto si’tu e muorto so’ pur’io;/ognuno comme a ‘na’ato é tale e quale”./(…)
Come per tutti noi, così lo era per Totò, tutti noi siamo uomini che recitano un copione nella vita di tutti i giorni. Solo che lui la rese una professione: l’uomo e l’attore.
Chissà dov’è per ciascuno di noi quel “gancio” interiore …che regge a turno i nostri abiti, di uomo e di attore?! Trovarlo è, in fondo, il senso della nostra vita intera.

E’ sempre tempo di Coaching!

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