Coach e Coaching: fabbrica di sogni o realizzazione del tuo sogno?

Mi sono state poste un paio di domande da persone interessate ad effettuare un percorso di coaching per la loro crescita personale: Come faccio da solo a valutare la competenza di un Coach, per effettuare una scelta informata del mio potenziale alleato? Che identikit di Coach devo avere come riferimento? Grazie per avermi fatto queste domande…
Tra gli ambiti operativi Life e Business vi è una forte differenza, perché, in ambito Business, i Coach che si propongono alle Aziende (o vengono da queste contattati) interloquiscono con Manager/Imprenditori che sovente conoscono i fondamenti del Coaching (alcuni hanno a loro volta frequentato in prima persona un corso di Coaching) e, semplicemente chiedendoti “Con quali Aziende hai già lavorato?”, possono fare un paio di telefonate e avere un feedback molto preciso sui tuoi ambiti di competenza e la tua efficacia professionale (al di là di quello che tu racconti, il mondo del Business Coaching è in fondo alquanto piccolo). L’ambito Life è, invece, caratterizzato da una forte “Asimmetria informativa”, cioè il pubblico ne sa molto meno dei Coach (o “sedicenti coach”) su che cosa è il Coaching e cosa è invece “…altro”, anche perché ultimamente, si assiste ad un proliferare di “vestizioni da coach” di altre professioni (insegnanti, trainer, motivatori, formatori, attori, speaker, internet marketer, multilevel, ecc. ecc.). Il coaching è diventato un fenomeno di moda e suscita spesso più appeal delle vecchie proposizioni professionali; trend, quest’ultimo, incentivato anche da un uso in tal senso dei mass-media nei talent-show, dove, quello che una volta si definiva Giudice, Trainer, Esperto, ecc. ecc. viene ora definito vocal-coach, dance-coach, style-coach,  e così via… 
La questione è complessa anche perché i background di provenienza dei Coach sono variegati: alcuni, come il sottoscritto, provengono dal Management e hanno scoperto di essere più interessati al Development delle Persone e dei Team aziendali che ad altri aspetti. Altri sono Formatori che hanno aggiunto il Coaching alla loro “cassetta degli attrezzi”. E, ci sono anche Lavoratori Dipendenti, Autonomi, Casalinghe, Pensionati che si sono formati frequentando un corso di Coaching per avere un secondo lavoro come entrata addizionale (cosa che, rende il coaching atipico come professione, mentre difficilmente troverete Medici o altri Professionisti che esercitano nel tempo libero come secondo lavoro). Alcuni provengono dal mondo dello Sport (Allenatori, ex Atleti, ecc.) e del Wellness.  Qualcuno è uno Psicologo Professionista che ha aggiunto il Coaching al personale corpus di tecniche. Altri sono Consulenti di direzione che hanno voluto aggiungere le competenze di Coaching a quelle da loro già possedute. Taluni sono Counselor che si sono formati anche nel Coaching. A tal proposito è tipica la domanda: “Che differenza c’è tra Psicoterapeuta, Counselor e Coach?” alla quale ho cercato di rispondere in altri recenti post su questo Bolg.  Prendendo in prestito una risposta che a riguardo è stata data nell’ambito di un articolo pubblicato recentemente su “Magazine Coach” rivista specializzata in Coaching, chiarisce le differenze esistenti, anche la seguente metafora sportiva: “Lo Psicoterapeuta è come l’Ortopedico che rimette a posto un arto fratturato all’Atleta, con l’arto in quelle condizioni l’Atleta non può gareggiare; il Counselor è come il Fisioterapista che ti risolve una contrattura muscolare, l’Atleta, altrimenti, gioca male e con dolore; il Coach è come l’Allenatore Sportivo, quello che prende un Atleta perfettamente sano e lo allena per diventare un Campione). Mi chiedevate: come si può effettuare una scelta informata? Premesso che il contesto di provenienza del Coach ha una sua rilevanza nel tipo di interventi che può svolgere con maggiore efficacia, ad esempio il fatto di essere stato a mia volta Manager, con incarichi di Direzione per più di 15 anni. Di avere alle spalle centinaia di ore di formazione in team group e training coaching, all’interno di organizzazioni sociali, associative, previdenziali e professionali. Con quindi una lunga pratica di selezione e gestione di singoli lavoratori e di composizione di staff aziendali, con il compito di implementare e sviluppare le loro caratteristiche professionali e motivazionali… mi rende particolarmente abile a leggere il contesto di riferimento dei Manager e interagire efficacemente con loro. In tali ambiti ho lavorato complessivamente per più di 40 anni. Così come avendo personalmente approfondito particolari aspetti della psicologia in generale frequentando alcuni corsi, questa formazione mi è stata molto utile, per agire come Mental Coach e lavorare con Adulti, ma anche con Adolescenti nonché Famiglie. Nella vostra scelta il curriculum del Coach che deve esservi reso noto…  ha sicuramente un suo valore rispetto alla scelta stessa. Ricordo altresì che in Italia c’è la Legge 4/2013 che ha posto in essere dei paletti che sono volti a facilitare la scelta informata, da parte del Pubblico, di un Professionista non ordinista (professioni senza albo professionale e senza esame statale di abilitazione), alveo nel quale rientrano anche i Coach Professionisti. Mi limiterò ad evidenziare che la Legge 4/2013 ha stabilito alcuni “paletti” alla attività di Coach, nell’intento di assicurare la massima flessibilità operativa e di sviluppo al sistema delle Professioni non Ordinistiche le quali si evolvono continuamente per soddisfare le sempre mutevoli esigenze di mercato (che mal si concilierebbero con un rigido sistema ordinistico di carattere pubblicistico) e, al contempo, provvedere ad una rete di informazione e tutela per i Consumatori Clienti. Inoltre: Le Associazioni Professionali stabiliscono, in piena autonomia e indipendenza tra loro, i requisiti necessari per potersi iscrivere e dei quali si fanno garanti verso il Pubblico (attestazioni). Le Associazioni Professionali espongono online l’elenco degli Associati e le loro caratteristiche professionali. In queste Associazioni Professionali esistono anche degli sportelli ai quali i consumatori si possono rivolgere per informazioni sul Coaching o reclami riguardanti i Coach associati. Le stesse Associazioni Professionali svolgono attività divulgativa sul Coaching presso il Pubblico. Le Associazioni Professionali stabiliscono democraticamente un proprio Codice Etico che va osservato dai Professionisti associati e qualora i Professionisti associati non lo rispettano, le Associazioni li possono sanzionare, arrivando gradualmente sino alla espulsione. Inoltre, le Associazioni Professionali Italiane partecipano insieme ad un tavolo UNI per definire una norma UNI di certificazione (unica “Certificazione” legale in Italia, attualmente ancora in corso di definizione) ad opera di Certificatori professionali terzi alle Associazioni stesse a cui qualsiasi Professionista, iscritto o meno ad una o più Associazioni, può liberamente decidere se certificarsi come conforme o meno. In pratica, il Legislatore ha voluto porre le Associazioni Professionali come una possibilità per il Consumatore/cliente per ridurre quella asimmetria informativa ancora oggi esistente su questa professione e sarebbe veramente poco saggio non sfruttare l’occasione da parte del Consumatore/cliente.  Mi sono anche sentito dire: “veramente pensavo di scegliere il Coach più simpatico!?!”  Bene! Lo dico in chiaro questo è un parametro scientificamente dimostrato come determinante per l’efficacia del Coach (e delle Professioni di Aiuto in genere). E’ la così detta “Competenza Empatica” (il capire cosa sentite, il perché di ciò e agire di conseguenza) non quindi il semplice risultarvi “simpatico” (cioè piacevole). Il Coach per alcuni aspetti vi risulterà piacevole (ascolto, empatia, celebrazione dei passi e dei successi, rispetto, ecc. ecc.). Ma per altri aspetti, lo sarà molto meno (disciplina, metodo, sfida fuori da zona di confort, feedback spiacevoli, ecc. ecc.). L’importante è che sia efficace, non tanto che vi sia simpatico. Per essere un alleato efficace il Coach deve essere assolutamente capace di entrare in sintonia empatica con voi perché  possiate sentire l’alleanza con lui/lei come una cosa importante…
Il mio identikit, le mie competenze e i miei percorsi di coaching Life e Business… li trovate nel mio sito…
A presto.

E’ sempre tempo di Coaching!”

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