Come essere felici…

Torniamo a ragionare di …Felicità.

D’altronde gli interrogativi che ricorrono più spesso nella nostra esistenza sono proprio questi: Come si fa ad essere felici? Come è possibile riuscire a stare bene malgrado i problemi le preoccupazioni e le difficoltà? Come è possibile migliorare la qualità della vita, eliminare lo stress, vivere a pieno ogni giornata e riuscire a stare davvero bene?

Sono le domande che mi sento sempre porre.

Ad essere sincero, a volte capita anche a me pensarci. D’altronde la felicità – è quella cosa che tutti lottano per trovare e mantenere. E nessuno è sempre felice.

Quindi nemmeno io. Ma, senza dubbio …alcuni sono decisamente più soddisfatti di altri.

Ricerche rivelano che il raggiungimento della felicità ha poco a che fare con i beni materiali o grandi imprese; il tutto si riduce all’approccio alla vita e la qualità dei tuoi rapporti.

In commercio ci sono molti corsi e libri che promettono risultati incredibili. Coach e formatori, bravi o improvvisati, imperversano sul web con le loro ricette. Ma funzionano davvero? Possono dare le risposte che cerchiamo?

La risposta è… dipende!

Mi occupo di coaching e formazione.  Nel mio percorso di crescita, ho frequentato corsi e letto molti libri. Tuttora, dedico sempre tempo alla mia formazione. Da tutti ho sempre imparato qualcosa. I corsi ed i libri servono a fornire stimoli ed informazioni. Ma nessuno potrà mai fare il lavoro al posto nostro.

Nessun coach o formatore, per quanto bravo, potrà mai garantirti “il successo“.

E’ importante capire che il vero cambiamento dipende esclusivamente da te. Non è facile, questo è sicuro. Eppure ognuno di noi ha tutto ciò che occorre per stare davvero bene e vivere una vita felice.

Tanto tempo fa… C’era un tempo in cui ognuno di noi sapeva perfettamente cosa fare per vivere bene. Sapeva affrontare con serenità ogni giornata, sapeva farsi amare, sapeva dare amore, sapeva sorridere, sapeva sognare… insomma, sapeva vivere davvero ogni attimo con intensità.

Per un misterioso motivo, quasi per un incantesimo, è arrivato un giorno in cui abbiamo dimenticato come si fa. E spesso viviamo con ansia e preoccupazione le nostre giornate, spesso non riusciamo ad accettare noi stessi, non riusciamo a farci amare, non riusciamo ad esprimere il nostro amore; non sappiamo perdonare, non sappiamo più ridere, giocare, e perfino, travolti da mille problemi e difficoltà, non riusciamo più a sognare, ad immaginare un giorno migliore o di poter cambiare le cose…

Il problema. Si, forse è proprio questo il problema principale. La maggior parte delle persone ha perso la speranza di poter migliorare le cose. Vive con rassegnazione il presente ed è quasi spaventato da un futuro che appare tetro, pieno di insidie e di incognite. E’ incredibile notare quante persone si dichiarino insoddisfatte della qualità della propria vita.

Confesso.  A volte capita anche a me di passare momenti difficili. Giornate in cui tutto sembra privo di un senso, un grande senso di vuoto si fa strada; le difficoltà appaiono insormontabili, la sfiducia e la tristezza sembrano prendere il sopravvento.

E’ normale che possa accadere. La differenza tra oggi ed il passato è che oggi ho degli strumenti efficaci per uscirne più rapidamente e ritrovare la serenità e l’entusiasmo che desidero.

In questo post quindi non voglio parlare di corsi, libri o tecniche speciali per la tua formazione.

Voglio proporre un gioco: la ‘de-crescita personale’. Si, hai letto bene. Vorrei che per una volta provassimo a tornare indietro nel tempo, proprio a quando eravamo bambini.

” Tutti i grandi sono stati bambini una volta,

ma pochi di essi se ne ricordono”

(Antoine De Saint-Exupéry, da “Il piccolo principe”)

Sono proprio loro, i bambini, i più grandi maestri a nostra disposizione. Veri e propri “illuminati”, veri modelli da studiare ed imitare. Più sono piccoli, più hanno da insegnare. Sono a nostra disposizione, gratuitamente. Spetta solo a noi aprire la mente ed il cuore ed iniziare ad imparare da loro.

Un bambino non sta lì ora a cavillare su se stesso, sul suo naso, sui suoi rotolini di ciccia, sul peso, i capelli, il vestitino o chissà cosa: Il bambino “è”, a prescindere. Un bambino non sta lì a chiedersi cosa deve fare per essere amato, accettato o ricompensato: Il bambino fa; il bambino si esprime, il bambino sogna, il bambino crea. Un bambino non sta lì a preoccuparsi di cosa farà domani, o a ripensare a cosa ha fatto ieri. Il bambino, semplicemente, vive.

Il bambino vive il momento, apprezza quello che ha, qui ed ora. Sa godere di quello che ha intorno; sa entusiasmarsi facilmente, sa sorridere, sa giocare; Il bambino è curioso, attratto dalle novità, ha voglia di imparare, ha fiducia, ha coraggio, ha entusiasmo, ha forza. Il bambino non conosce il fallimento: impara dagli errori, insiste, riprova, persevera fin quando non raggiunge ciò che desidera. Il bambino non fa dietrologie, non serba rancore, non ha secondi fini, è puro, diretto, sincero, leale.

Il bambino, sa perdonare, sa mostrare Amore…

E noi? Bè noi siamo grandi! Adulti, maturi, intelligenti! Noi abbiamo studiato, abbiamo fatto corsi, letto libri… siamo esperti, siamo dei professionisti affermati…

“Chiunque si farà piccolo come questo bambino,

sarà il più grande nel regno dei cieli”

(Matteo, XVIII, 4)

Possibile che non riusciamo a ricordarci di essere stati bambini? Possibile che non riusciamo più a goderci a pieno ogni attimo? Possibile che, in piena ipnosi collettiva, stiamo lì a chiederci se siamo “giusti”, se il nostro fisico rientra nei parametri mondiali della “bellezza” o se il colore del vestito che ho scelto è di moda quest’anno? Possibile che stiamo a piangerci addosso, ad essere agitati per il futuro e così impegnati da non riuscire a gioire ed emozionarci per quello che abbiamo intorno?

La mia vuole essere, ovviamente, una provocazione; un nuovo spunto di riflessione.

Cosa puoi imparare da un bambino?

Quale risorsa può esserti utile per migliorare la qualità della tua vita?

Sai, in effetti non dobbiamo imparare. Dobbiamo “solo” ricordare chi siamo veramente. Ognuno di noi ha il diritto di essere quello che è. A prescindere. Troppo spesso ci affanniamo alla ricerca di qualcosa che è già dentro di noi; di ognuno di noi. Non occorre cercare lontano.

Prendi contatto con il bambino che eri. Ricomincia a vivere davvero. L’esperienza di oggi, sommata alla tua “Essenza” di ieri, ti porterà in dono una esistenza più lieta. Tu sei anche quel bambino. Tu hai quelle qualità e quelle risorse: devi soltanto ricordartene!

bambini

 

“Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: 

a essere contento senza motivo,

a essere sempre occupato con qualche cosa, 

a pretendere con ogni sua forza quello che desidera”

(Paulo Coelho, da “Monte Cinque”)

 

E’ sempre tempo di Coaching!

 

se hai domande o riflessioni da fare, ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti
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