Come gestire le emozioni con la tecnica della ruota…

Sapere come gestire le emozioni è una delle capacità più importanti nella vita.

Personalmente dal punto di vista emotivo durante l’adolescenza e la  giovinezza ho avuto i miei problemi.

Ad esempio: quando da bambino non potevo avere qualcosa che desideravo e non ne capivo il perché… senza alcuna spiegazione… mi arrabbiavo e imbronciato mi chiudevo come un riccio e in un silenzio cupo che poteva durare ore… ignorando  tutto ciò che mi circondava… mandando un chiaro (ma falso, in quanto pensato) segnale di indifferenza per tutti quanti…

Crescendo le cose sono migliorate un po’, ma spesso a casa, a scuola, con gli amici continuava per timidezza e insicurezza l’altalena della paura e dell’imbarazzo che mi davano ansia dentro di me. Forti emozioni di frustrazione, rabbia e orgoglio mi accompagnarono per alcuni anni finché la mia incapacità di liberarmi da questo nodo emotivo non influirono nel mio corpo con la formazione di una nicchia d’ulcera nello stomaco, e avevo già 27 anni. Sempre in quello stesso periodo, un po’ in tutte le aree della mia vita, altri stati emotivi negativi e bloccanti mi stavano limitando pesantemente… Sapevo quello che volevo, cosa dovevo fare per ottenerlo ma le paure e i condizionamenti mi limitavano come avessi delle catene d’acciaio interne che m’impedivano di agire. Iniziare a gestire le mie emozioni era quindi diventata una questione prioritaria. Purtroppo non sapevo da che parte iniziare. A scuola infatti mi insegnarono come calcolare l’area di un   parallelepipedo come il rettangolo. A recitare a memoria “il sabato del villaggio” di Giacomo Leopardi. A ricordare gli affluenti del fiume Po. Ma nessuno m’insegnò mai come gestire e/o eliminare un‘emozione negativa, superando la paura di parlare di fronte a delle persone, o come fare ad eliminare il rossore della pelle e la balbuzie che provavo ogni qual volta di fronte a una ragazza. Tutte abilità per me sicuramente più essenziali, che non conoscere la data di nascita di Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena che fu regina di Francia e “perse la testa” per via della ghigliottina  il 16 ottobre 1793. Fortunatamente avevo due buone chances. Una vera passione per la lettura e alla necessità …un’incrollabile determinazione a raggiungere l’obiettivo che mi prefissavo. E quindi ringrazio soprattutto le difficoltà incontrate mentre crescevo esternamente ma anche interiormente…  per avermi forgiato e dato modo di sviluppare una delle capacità più importanti nella vita. Ovvero quella di saper prendermi cura delle mie emozioni… e oggi saper e poter aiutare altri a comprendere e gestire le loro.

“Il valore della vita può essere misurato

da quante volte la tua anima

si è profondamente emozionata”

(Soichiro Honda Tweet)

Come sarebbe un mondo senza emozioni? Immaginate un mondo popolato da individui senza emozioni che basino le loro decisioni sulla base della sola fredda logica… Queste forme viventi interagirebbero tra loro per fini pratici e la loro giornata consisterebbe nello svegliarsi, lavorare, pranzare, tornare a casa, passare il loro tempo libero a esercitare il corpo oppure sedute sul divano in silenzio. Non esisterebbe la musica, il cinema, l’arte, la letteratura, il gioco e lo sport. Queste persone non sorriderebbero, non si abbraccerebbero, non manifesterebbero forme di affetto. Nei loro volti ci sarebbe sempre la solita espressione, ferma e immutabile. Non esisterebbe la felicità, la speranza e la parola amore non avrebbe nessun significato.

“Così sarebbe la vita umana senza emozioni.
Senza emozioni il tempo è solo un orologio che fa tic-tac”

(S. Honda Tweet)

Le emozioni sono quell’energia interna capace di farci sognare, di amare un’altra persona, di darci la forza per inventare, scoprire, per osare e raggiungere quello che la sola razionalità non avrebbe mai permesso. Ma le emozioni non sono solo questo. Avere emozioni significa anche soffrire, piangere la perdita, la sofferenza interna. Le emozioni possono anche essere forze distruttive come l’odio, la rabbia, la paura, emozioni che portano a fare del male al prossimo, a noi stessi, e che spesso sono alla radice di molti conflitti bellici in giro per il mondo.

Cosa sono quindi le emozioni? Una delle definizioni più utili si ricava dalla parola in inglese E-motion con “E” che sta per energia e “motion“ per movimento, quindi ‘energia in movimento’. Questa energia che viene prodotta dal nostro organismo e ha molteplici funzioni, si manifesta attraverso sensazioni corporee percepite nel corpo come pressione, temperatura, estensione, consistenza. Tipicamente le emozioni sono attivate da pensieri, convinzioni, reazioni innate e condizionamenti stimolo-risposta. L’emozioni perché sono così importanti? Hanno effetti sui processi cognitivi e decisionali. Quello che proviamo determina quello che pensiamo, diciamo e facciamo. Ogni stato emotivo stimola una serie di comportamenti. Infatti notiamo quali comportamenti e pensieri emergono quando ci sentiamo felici e soddisfatti  di noi stessi, e confrontali con i comportamenti e i pensieri che tendiamo ad avere quando siamo alle prese con la  rabbia, la tristezza o la  frustrazione… In caso di reazioni emotive molto intense come rabbia e paura la nostra capacità di ragionare in modo lucido viene pesantemente compromessa. Per questo motivo si dovrebbe evitare di prendere decisioni importanti sull’onda di qualche reazione emotiva. Comportamenti estremi e dalle conseguenze gravi, molti dei quali tristemente resi noti dal telegiornale, scaturiscono da stati di emotività intensa. Pensa a chi esasperato dai rumori del vicino in una discussione accoltella quest’ultimo, a volte purtroppo questi fatti di cronaca nera nascono da piccole sciocchezze e spesso anche una discussione su argomenti di poco conto può scatenare reazioni emotive capaci di sfociare in tragedia.

Come si manifestano nel tuo corpo. Le emozioni hanno una componente fisiologica ovvero le famose farfalle nello stomaco, la sensazione di avere un nodo alla gola o di qualcosa che ci comprime il petto. Tutte queste modificazioni di calore corporeo, battiti cardiaci, sudorazione ecc. vengono sperimentate nel nostro corpo. Un gruppo di ricercatori finlandesi dell’Università di Tampere e della Aalto University, sono riusciti a realizzare una mappa somato-sensoriale delle emozioni. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Proceedings of The National Academy of Sciences (PNAS). I ricercatori hanno coinvolto 700 individui tra Svezia, Finlandia e Taiwan ed hanno indotto in loro diversi stati emotivi.

La scelta di coinvolgere occidentali e orientali serviva a dimostrare che il codice delle sensazioni corporee legate alle emozioni è universale. I ricercatori hanno consegnato ai partecipanti delle immagini del corpo umano e chiesto di colorare (usando diversi colori) le parti del corpo che sentivano “accendersi” o “spegnersi” in risposta all’emozione suscitata. È emerso ad esempio che l’ansia attiva sensazioni nel petto, la rabbia si sente su petto, pugni e viso, l’amore si avverte come calore dalle ginocchia in su e la felicità ci accende completamente come se fossimo la torcia umana.

Nell’immagine sono rappresentate alcune delle più comuni emozioni umane; gli psicologi fanno distinzione tra primarie e complesse. Che impatto hanno sulla tua salute? Inoltre esistono solide evidenze scientifiche dietro la correlazione tra l’esperienza emotiva e una serie di disturbi e condizioni di salute, dai disturbi cardiaci alla depressione, dall’obesità al dolore cronico. Lo studio ACE (Adverse Childhood Experience) è una delle indagini più ampie mai condotte prima per valutare la correlazione tra i maltrattamenti subiti nell’infanzia e le condizioni di salute e di benessere dell’età adulta.La prima parte dello studio condotta su 17,000 partecipanti dal 1995 al 1997 (al consorzio medico Kaiser Permanente) consisteva in esami fisici per verificare le loro condizioni mediche e di salute. Ogni partecipante allo studio completò un questionario che conteneva domande su maltrattamenti nell’infanzia e eventuali disfunzioni familiari. In seguito questi dati vennero combinati ad un dettagliato rapporto sullo stato di salute. I risultati suggerirono che certe esperienze erano uno dei maggiori fattori di rischio per le cause di malattia, morte e cattiva qualità di vita. Come disse Alice Miller nel titolo di un suo libro “Il corpo non mente mai”, anche se il problema emotivo si è sviluppato 50 anni prima. Le emozioni… quali? Ci sono 6 emozioni che sono primarie, in quanto si manifestano nei periodi iniziali della vita, universali e transculturali e sono: rabbia, paura, disgusto, sorpresa, tristezza, felicità. Poi successivamente si sviluppano anche quelle più complesse come: orgoglio, gelosia, invidia, senso di colpa, amore, vergogna, speranza, ansia, perdono, compassione, depressione, gratitudine. Le emozioni hanno un ruolo evoluzionistico con un fine adattivo di sopravvivenza, purtroppo però nel mondo moderno spesso si attivano reazioni emotive arcaiche anche quando non dovrebbero e diventano disfunzionali. Per questa ragione diventa importante avere degli strumenti che ci permettano di intervenire sulle emozioni inutili e distruttive.

“Quando ti trovi ad avere a che fare con le persone, ricordati che non stai interagendo con creature logiche ma con creature emotive”

(Dale Carnegie)

Come gestire le emozioni? Saper gestire le emozioni è una delle competenze più importanti che puoi acquisire nella vita. Non sapere intervenire sul proprio stato emotivo significa essere in balia di forze interne con risultati dannosi o limitanti sulla nostra vita. E’ per via della loro importanza e per la mia storia personale che nel mio blog viene dedicata a questa capacità un’ampia vetrina. Fortunatamente sul proprio stato emotivo si può intervenire con una moltitudine di tecniche e su diversi piani. Tra i diversi livelli d’intervento vi sono quello “energetico”, cognitivo e somatico. Anche tra gli esperti del settore pochissimi sono quelli che sanno come intervenire a tutti livelli. Prima di tutto è pero importante sapere quali sono gli errori classici in cui le persone s’imbattono quando si trovano a fronteggiare un’emozione negativa. Ecco qui brevemente elencati i tre principali. Tre cose che non devi fare con un’emozione negativa: 1) Evitarla. In genere quando si prova un’emozione spiacevole viene naturale evitare la situazione o la persona\e che la evoca. Questa strategia non solo tenderà a limitare la propria vita ma nel tempo comporterà un aumento della forza e dell’intensità dello stato emotivo evitato. 2) Opporgli resistenza. Un’altra strategia comune è quella di negare l’esperienza emotiva opponendogli resistenza. Quest’approccio è estremamente controproducente in quanto la resistenza esercita una forza uguale o superiore a quella dell’emozione cui si resiste. “what you resist persists” dicono infatti gli inglesi. 3) Identificarti con essa. Un altro sbaglio tipico è identificarsi con l’emozione che si sta sperimentando, portando a livello d’identità l’emozione in oggetto. C’è una sottile ma sostanziale differenza nel dirsi “sono arrabbiato/impaurito” dal dirsi “in questo momento sto provando rabbia/paura.” Un’emozione è infatti qualcosa che si prova, non qualcosa che si è. Il fare questa distinzione ci consente di assumere una prospettiva più distaccata e obiettiva nei confronti dell’emozione attiva. Gira la ruota! Come dissolvere un’emozione negativa Ecco un’efficace procedura per trasformare un’emozione negativa. È una delle poche tecniche “Bandleriane” che utilizzo ancora.:

1) Pensa a una situazione che evoca in te un’emozione negativa e localizza nel tuo corpo. (Per familiarizzare con l’esercizio inizia con una situazione che non provochi in te un disagio emotivo troppo intenso.) Essendo energia in movimento le sensazioni tendono a iniziare in un punto e a spostarsi verso un altro. Nota quindi il movimento e la direzione attraverso la quale la sensazione si sposta. Ad esempio, potresti avvertire l’emozione avere origine nel petto e scendere verso l’ombelico oppure iniziare nella fronte e scendere nelle braccia.

2) Nota a questo punto se lungo la sua direzione l’emozione si muove in senso orario oppure in senso antiorario visualizzando delle frecce rosse che puntano nella direzione di rotazione. Ora usando la tua immaginazione portala fuori dal tuo corpo e visualizzala ruotare di fronte a te.

3) Richiama alla mente un colore per te rilassante e invertendo la direzione di rotazione dell’emozione assegna alle frecce che indicano il verso di direzione questo nuovo colore.

4) Riporta la sensazione nel tuo corpo facendola ruotare nella direzione contraria. Mentre continui a ruotare la sensazione sempre più velocemente nella direzione opposta nota come la nuova sensazione rilassante si diffonde nel tuo corpo. Ripensa alla situazione iniziale mantenendo dentro di te la rotazione e il colore della nuova sensazione.

Per concludere: Le emozioni sono la nostra più grande forza interna, quella che ci separa dalle macchine e che ci permette di sognare, di sperare, di amare. Come tutte le grandi forze però devono essere gestite nel modo più utile. Chi non controlla le proprie emozioni distruttive è infatti da loro controllato, con tutto quello che ne consegue. Per questo motivo sapere come gestirle è la capacità più importante che puoi acquisire in questa vita.

E’ sempre tempo di Coaching!”

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