(jack Canfield)
Capire come superare le proprie paure è fondamentale per raggiungere una condizione di equilibrio psicofisico e riuscire a migliorare giorno dopo giorno.
Le paure, infatti, possono diventare le nostre alleate o le nostre nemiche, in base al rapporto che decidiamo di impostare con i nostri limiti, le nostre remore e i nostri più grandi timori.
La paura è una delle nostre emozioni primarie, serve a difenderci dai pericoli reali ma a volte invade la nostra vita, condizionando pesantemente le nostre scelte e sconfinando nell’ansia, un timore eccessivo di eventi e situazioni che non rappresentano un vero pericolo o che potrebbero verificarsi in qualsiasi momento.
Aspettarsi l’imprevedibile e temere situazioni perlopiù innocue o evenienze rare può rendere la vita terribilmente angosciante e spingere ad evitare ogni circostanza ritenuta a rischio.
Lo psicologo Noam Shpancer racconta, in un interessante articolo comparso su Psychology Today, un aneddoto che vide protagonista il premio Nobel Isaac Bashevis-Singer… che raggiunto a casa dalla notizia del conferimento del premio, si ritrovò presto un reporter alla porta che gli chiese: “é sorpreso? è felice?”
Lo scrittore annuì. Dopo dieci minuti si presentò un altro giornalista e gli ripeté la domanda. A quel punto Bashevis-Singer replicò: “Per quanto tempo pensate che un uomo possa rimanere sorpreso?”
Questo aneddoto ci fornisce una lezione importante su come gestire le nostre emozioni più intense: le cose familiari ci diventano presto noiose.
L’assuefazione altro non è che la progressiva diminuzione dell’eccitazione del sistema nervoso in risposta ai medesimi stimoli. Un meccanismo insito nel patrimonio genetico umano, che ha permesso al nostro genere di migliorare le possibilità di sopravvivenza, adattandosi in fretta agli stimoli noti per poi poter dirottare più energie verso quelli nuovi, sviluppare nuove abilità, in una parola: crescere.
Altrimenti la trappola mentale scatta e la paura eccessiva blocca le nostre energie, portandoci a non familiarizzare più con alcuni stimoli e allontanando il momento di affrontarne di nuovi.
Far inceppare questo meccanismo vuol dire imprigionare le proprie risorse, autolimitarsi e precludersi tante possibilità che potrebbero dare una svolta alla nostra vita. L’unico modo per superare la paura è passarci attraverso, viverla.
Purtroppo chi soffre d’ansia tende invece ad evitare le situazioni di disagio, non facendo altro che supportare la convinzione che siano un rischio per il proprio equilibrio, quando invece sono un’opportunità imperdibile di crescita e di miglioramento personale.
Inoltre, la rinuncia porta con sé, inevitabilmente, un senso di frustrazione e fallimento che ci imprigiona e ci fa sentire ancora più fragili, incapaci e vulnerabili.
Soltanto la conoscenza e l’esperienza possono renderci padroni di una situazione e di un’emozione, per questo rimandare o evitare del tutto situazioni nuove e temute non fa altro che privarci della nostra palestra delle emozioni. L’esposizione alla paura è ad oggi la più grande medicina a disposizione della psicologia e chi vuole capire come superare le proprie paure tutto dovrebbe fare tranne che evitarle.
Nessuna sensazione cresce per sempre e, a furia di esporsi alle proprie paure, presto i timori si sgonfieranno perché gli oggetti e i contesti che ci scatenano il panico ci sembreranno sempre più familiari e gestibili. Il cervello teme infatti istintivamente quello che non conosce.
Come vincere la paura? Chi ha paura dei ragni dovrebbe documentarsi e imparare gradualmente ad avvicinarsi ai ragni.
Chi ha paura di parlare in pubblico, deve provarci più e più volte, iniziando magari da piccoli interventi in contesti amichevoli. Chi ha paura di prendere l’ascensore dovrebbe prenderlo più e più volte da solo.
Ogni volta che affrontiamo le nostre fobie, per quanta ansia questo ci provochi e per quanto ci faccia sentire a disagio, acquistiamo sempre più fiducia nelle nostre capacità di affrontare la paura e miglioriamo la nostra autostima.
Gradualmente capiremo che non c’è niente di cui aver paura e che se possiamo gestire le nostre emozioni, acquisiremo un autocontrollo che ci farà sentire forti, padroni della nostra vita, del nostro corpo e della nostra mente.
Molte persone sanno bene che l’aereo, gli ascensori piuttosto che la folla non sono pericolosi ma hanno paura di avere paura. Esporsi alla paura è dunque l’unico modo per abituarcisi e allentare la sua morsa gradualmente. L’esposizione alle nostre fonti di paura non è semplice, ma bisogna pensare che è un piccolo disagio, se confrontato con la prospettiva di una vita limitata, prigionieri delle proprie emozioni.
Per iniziare ad affrontare quello che ci provoca difficoltà sul piano emotivo, è molto utile l’invito ad uscire dalla propria zona di comfort rivolto dallo psicologo Luca Mazzucchelli in un interessante articolo.
Come illustra Mazzucchelli uscire dalla zona di comfort vuol dire questo: “abbandonare la routine e i meccanismi che assicurano che le cose siano abbastanza sotto il tuo controllo. Solo uscendo da questa zona generi valore, mentre restando al suo interno consumi il valore che hai creato nel passato. Le cose che possiedi e che hanno valore sono state ottenute uscendo dalla zona di comfort.
Pensa alla persona che ami: uscire la prima volta con lei, non ha forse significato per te affrontare la timidezza o alcune remore che ti mettevano paura? Se fossi rimasto nella tua zona di comfort non avresti conquistato il partner, e avresti rinunciato al valore della relazione.
Bisogna affrontare le prove della vita…
E’ sempre tempo di Coaching!
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