ELEZIONI ITALIA 20-21 settembre 2020

Risultati REFERENDUM confermativo sulla riduzione dei parlamentari
Votanti (di poco) superiori al 50% degli aventi diritto
Ha votato SI’ quasi il 70%

Risultati Regionali: in Puglia e in Toscana vince il centrosinistra Trionfo di Zaia e di De Luca, le Marche al centrodestra

I risultati delle votazioni per il taglio dei parlamentari fanno ‘esultare’ il Movimento 5 Stelle con Luigi Di Maio e Vito Crimi che parlano di “esito storico”…

Soddisfatto anche Nicola Zingaretti: “Con vittoria del Sì si apre stagione delle riforme”.

Riccardo Molinari, presidente dei deputati della Lega: “Ora si sciolgano le Camere”.

Meloni: “FdI unico partito che cresce”.

Fico: “Avanti con legislatura”…

Bene tutti soddisfatti, come al solito a modo loro tutti vincitori… ma di che? Domandiamoci se l’Italia con queste votazioni è uscita dai suoi tanti guai? Francamente non sembra proprio… per chi volesse approfondire… ecco qui di seguito una sintesi della (triste) realta’ economica nazionale e, in particolare, la situazione lombarda ad oggi…

DEBITO PUBBLICO ITALIANO DI LUGLIO 2020 A 2.560 MILIARDI (15 settembre 2020) – Ancora in forte aumento il debito pubblico italiano nella rilevazione relativa al mese di luglio. Secondo quanto comunicato dalla Banca d’Italia al 31 luglio 2020 il debito pubblico aveva superato i 2.560 miliardi di euro …

PIL EUROPA, -11,8% NEL SECONDO TRIMESTRE 2020 L’Eurostat ha comunicato il dato finale del Pil relativo al secondo trimestre del 2020, periodo influenzato dall’epidemia da coronavirus. Nel periodo in esame il Pil dell’area euro ha registrato una contrazione dell’11,8% rispetto al trimestre precedente …

INFLAZIONE ITALIA, LA LETTURA FINALE DI AGOSTO 2020 L’istat ha comunicato che nel mese di agosto 2020 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (al lordo dei tabacchi) ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e una flessione dello 0,5% su base annua (da -0,4% del …

OCCUPAZIONE ITALIA DI LUGLIO 2020 Secondo i dati diffusi dall’ISTAT, a luglio l’occupazione è tornata a crescere dopo quattro mesi di flessioni consecutive (+0,4% pari a +85mila unità) e ha coinvolto principalmente le donne (+0,8%, pari a +80mila), mentre gli uomini hanno registrato una variazione n nulla; di conseguenza, il tasso di occupazione è salito al 57,8% (+0,2 punti percentuali). In forte aumento le persone in cerca di lavoro (+5,8% pari a +134mila unità). Il tasso di disoccupazione è salito al 9,7% e, tra i giovani, al 31,1% (+1,5 punti). Il consensus degli analisti indicava un tasso di disoccupazione al 9,1%.

PIL ITALIA, IL DATO FINALE DEL SECONDO TRIMESTRE 2020: -12,8% Secondo le indicazioni finali comunicate dall’ISTAT, nel secondo trimestre 2020 il Pil italiano ha registrato un calo del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019. I dati sono stati, peggiori delle indicazioni preliminari diffuse a fine luglio (-12,4% t/t e -17,3% a/a). L’Istat ha segnalato che il secondo trimestre del 2020 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del secondo trimestre del 2019.

Prosegue nel secondo trimestre 2020 la contrazione della produzione lombarda, ma gli imprenditori riprendono fiducia nelle prospettive future.

L’indice manifatturiero di Unioncamere Lombardia arretra ulteriormente.

La contrazione della produzione lombarda nei primi sei mesi dell’anno supera il 20%, con andamenti differenziati nelle filiere produttive.

La pressione maggiore sul comparto artigiani e sul sistema moda.

“Anche nel secondo trimestre, come previsto, l’impatto della pandemia sul settore manifatturiero lombardo è fortemente negativo.” Dichiara il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio. “La contrazione dell’indice della produzione supera il 20% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno sia per l’industria (-20,7) che per l’artigianato (-24,3) portandosi sotto i livelli minimi del 2009. Le imprese riportano forti riduzioni sia nella domanda interna che in quella estera e anche il fatturato si allinea alle altre variabili: il calo sul II° trimestre 2019 è del -19,6% per le aziende industriali e del -23,5% per l’artigianato. Ciò nonostante migliora il sentiment degli imprenditori e il trimestre estivo potrebbe segnare l’inizio della fase di recupero.”

Il secondo trimestre 2020 registra una più forte contrazione della produzione industriale sia rispetto al trimestre precedente (variazione congiunturale destagionalizzata -12,7%) che sullo stesso trimestre del 2019 (la variazione tendenziale scende al -20,7%).

Andamento simile anche per la produzione delle aziende artigiane manifatturiere: si fissa al -12,8% la variazione congiunturale destagionalizzata e la corrispondente variazione tendenziale si porta al -24,3%.

INDUSTRIA: L’indice della produzione industriale oltrepassa il punto di minimo registrato nella crisi del 2009, scendendo fino a quota 87,7 (dato destagionalizzato) annullando gli effetti postivi dell’andamento dell’ultimo decennio.

ARTIGIANATO: Per le aziende artigiane l’indice della produzione scende bruscamente a quota 74,7 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), nuovo punto di minimo della serie, allontanandosi ancor più dal recupero che sembrava vicino a fine 2019.

LE DINAMICHE SETTORIALI

Nell’industria, tiene sostanzialmente il comparto Alimentare (-5,7%) con un tasso di utilizzo degli impianti superiore al 70% e a una domanda in flessione solo contenuta, sia sul versante interno (-6,8%) che su quello estero (-4,1%). Cala il fatturato (-8,7%) con una leggera riduzione delle scorte di magazzino. Fa meglio degli altri settori anche la Chimica (-15,4%) che però nel secondo trimestre – nonostante abbia mantenuto nel periodo di lockdown tassi di attività vicini al 95% – perde terreno rispetto all’alimentare. Il peggiore risultato riflette probabilmente la minore richiesta di medicinali, disinfettanti e detergenti e la contestuale riduzione nella domanda di prodotti non legati all’emergenza.

Il dato più negativo è quello rilevato per il settore delle Pelli-calzature che segna uno scarso utilizzo degli impianti (42,8%) e una contrazione della domanda che supera il 50% dai mercati esteri (determinanti per questo settore con una quota sul fatturato del 54,3%) e una drammatica contrazione del fatturato: -45,9% su base tendenziale.

I Mezzi di trasporto, settore molto esposto sui mercati esteri con una quota del fatturato del 57,2%, registrano una contrazione degli ordini del 34,9% dall’estero e del 32,8% dall’interno e la perdita di fatturato si attesta al -29,5%. Tra i settori in maggior sofferenza (produzione -36,9%) anche il Tessile.

Registrano contrazioni di poco superiori alla media regionale la Carta-Stampa
(-21,7%), che comprende prevalentemente imprese che stampano giornali e riviste, producono imballaggi in carta o fabbricano prodotti igienico-sanitari in carta e ovatta di cellulosa; la Siderurgia (-22,4%); l’Abbigliamento (-23,0%); i Minerali non metalliferi (-23,2%); il Legno-mobilio (-23,4%). Risultati migliori della media si registrano invece per la Gomma-Plastica (-19,7%); la Meccanica (-19,5%); le Manifatturiere varie (-16,3%).

Il quadro settoriale dell’artigianato è simile a quello dello scorso trimestre. Anche qui il settore meno penalizzato è quello Alimentare (-13%) mentre si conferma l’impatto particolarmente pesante per Pelli-calzature (-46,8 %) seguito da Tessile (-34,2%) e Manifatturiere varie (-35,1%). Tra gli altri settori solo la Gomma-plastica (-21,7%) e la Meccanica (-22,7%) mostrano una perdita inferiore alla media, mentre Siderurgia, Minerali non metalliferi, Carta-stampa, Legno-mobilio e Abbigliamento archiviano flessioni dei livelli produttivi comprese tra il -25% e il -30%.

Il dato medio generale nasconde andamenti disomogenei non solo a livello settoriale ma anche tra le stesse imprese: le aziende industriali che segnalano una forte contrazione produttiva raggiungono il 71% mentre quelle che indicano incrementi di produzione superiori al 5% sono il 16% (erano il 22% nello scorso trimestre). L’andamento per l’artigianato è simile, con la quota di aziende in forte contrazione che tocca il 72% e quelle in crescita che passano dal 23% al 17%. In entrambi i comparti si sono ridotte significativamente le quote di imprese stazionarie e quelle in crescita o contrazione moderata con una polarizzazione della performance.

FATTURATO E ORDINATIVI

Il fatturato a prezzi correnti per l’industria arretra del 19,6% su base tendenziale approssimandosi ai livelli del 2010. Per le imprese artigiane il fatturato soffre ancora di più (-23,5% tendenziale) con l’indice di Unioncamere Lombardia che si allontana ancor più dal livello dell’anno base (2010=100), faticosamente raggiunto lo scorso anno.

Gli ordinativi subiscono una più forte contrazione per il mercato interno (-22,2% per l’industria e -22,9% per l’artigianato su base tendenziale). Leggermente più contenuta la contrazione degli ordini esteri: per l’industria la tendenza è -19,8% e per l’artigianato – 15,3% La quota del fatturato estero sul totale rimane elevata per le imprese industriali (39,7%) ed è ancora poco rilevante per le imprese artigiane (7,5%).

DOMANDA E PRODUZIONE

Le aspettative sulla domanda futura degli imprenditori industriali rimangono complessivamente negative ma mostrano un deciso miglioramento rispetto allo scorso trimestre. La possibilità di riapertura di tutte le attività – anche se con costi aggiuntivi legati alle regole di distanziamento e sanificazione – e il rallentamento della pandemia nei paesi economicamente più legati alla Lombardia, hanno portato ad un minore pessimismo degli imprenditori lombardi circa le prospettive di recupero della domanda a partire dal trimestre estivo. Nella lettura del dato bisogna però considerare che il 45% circa degli imprenditori intervistati prevede un livello degli ordini invariato nel prossimo trimestre.

Si registra anche un miglioramento delle aspettative sulla produzione dopo il crollo dello scorso trimestre, che lascia intravvedere alcuni timidi spiragli di ottimismo. Anche in questo caso la quota di imprenditori che prevede livelli stabili per la produzione è intorno al 40%.

Per l’artigianato le aspettative seguono una dinamica simile, ma in questo caso il rimbalzo si ferma su livelli di saldo ancora molto negativi.

OCCUPAZIONE

L’occupazione presenta un saldo negativo per l’industria (-0,3%) e si osserva un irrigidimento generale del mercato del lavoro come conseguenza dei provvedimenti nazionali, con il tasso d’uscita fermo all’1,3% e il tasso di ingresso che scende all’1,0%, valore che non veniva registrato dal 2013. Si fa evidente l’effetto dell’emergenza sanitaria nel ricorso alla CIG che aumenta ancora considerevolmente: la quota di aziende che dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione balza al 71% e con una quota sul monte ore tripla rispetto al trimestre scorso (12,8%).

Saldo occupazionale negativo (-0,4%) anche per l’artigianato – con tassi d’ingresso (1,2%) e uscita (1,6%) in calo rispetto ai trimestri precedenti e attestati sui valori minimi storici. Cresce fortemente il ricorso alla CIG con il 69,8% delle aziende che dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione; la quota sul monte ore è del 20,1%.

Le aspettative sull’occupazione sono invece stabili con saldo nullo, ma in questo caso, la quota di imprenditori che non prevede variazioni di rilievo sale al 77%. Il dato è fortemente influenzato dal blocco dei licenziamenti e dalla possibilità di ricorrere alla CIG, per cui l’impatto effettivo sui livelli occupazionali sta slittando in avanti.

Per l’artigianato le aspettative sull’occupazione rimangono invece in territorio negativo, pur migliorando rispetto al trimestre precedente.

Nota:

I dati presentati derivano dall’indagine congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia relativa al secondo trimestre 2020 nell’ambito del progetto Focus Imprese che ha riguardato un campione di più di 2.600 aziende manifatturiere, suddivise in imprese industriali (più di 1.500 imprese) e artigiane (più di 1.100 imprese).

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