Fare pulizia dal fango mentale per crescere da adulti

“Io penso che tutti dovrebbero studiare le formiche. Esse hanno una sorprendente filosofia in quattro punti. Non arrenderti mai, guarda avanti, sii positivo e fai tutto quello che puoi”

(Jim Rohn)

Non c’è alcun dubbio:

“Le dinamiche della crescita pongono alcuni problemi pratici. Un primo punto riguarda il concetto stesso di crescita: la crescita personale è “progressione” o è un “salto”? Pensare e desiderare una crescita può per alcuni significare la ricerca di un “salto” (risultati rapidi in poco tempo) mentre sappiamo che occorre una progressione (costante evoluzione e miglioramento).

In quali condizioni è utile ricercare il salto, in quali una evoluzione? E cosa può bloccare il percorso dallo stato di consapevolezza (voler crescere) allo stato di crescita (riuscire a crescere).

Quali sono i limiti superiori, il massimo cui puntare? È giusto o concreto pensare di poter crescere sempre?

Un secondo problema fondamentale è non confondere la crescita delle competenze (skills) con una crescita globale della persona. Vi sono tratti come la saggezza, lo spessore morale, la forza degli ideali, che non rientrano tra le classiche skills, o competenze manageriali o sportive, ma rispondono pienamente al concetto di crescita e maturazione complessiva.

vivere consapevolmente gli attimi

Un terzo problema è la capacità di misurare la crescita. Ispirarsi ad un progresso non è sufficiente, occorre anche fissare obiettivi concreti e perseguibili. Per una persona che soffra di ansia, può essere un enorme risultato anche solo poter fare una passeggiata serenamente in una piazza affollata, o vivere spensieratamente le ore che precedono un incontro importante di lavoro o una gara sportiva cui si partecipa, o un evento sociale, persino un colloquio, o un viaggio con la famiglia. Chi l’ha vissuto lo sa. Gli altri no.”

(Dal libro: “Il Coraggio delle Emozioni” di Daniele Trevisani)

Ora…

“Se puoi cambiare idea, puoi cambiare la tua vita”

(William James)

Cosa occorre? C’è un obiettivo da inquadrare. E’ indispensabile per poter direzionare la traiettoria della crescita che vogliamo perseguire. L’obiettivo va sempre ancorato ad una visione della nostra prospettiva di crescita. La Visione è il motore d’ispirazione, la teoria occulta che muove la nostra volontà.

La Visione vale sia per un individuo, ciascuno di noi, che per le aziende.

Un’azienda che si prefigga di essere leader mondiale nelle vendite, nel suo settore, contiene già il seme del fallimento, poiché, orientandosi alle sole vendite materiali, produce l’effetto di far cessare l’orientamento al cliente, ai suoi bisogni più veri, che sono il vero motore.

Essere il migliore nel mondo nel risolvere i bisogni (es.: avere l’obiettivo di diventare i migliori produttori mondiali di alimenti per l’infanzia) è invece Vision, un motore morale denso di contenuto: aiutare le madri a nutrire i figli in modo sano con prodotti buoni. Quando una Vision non contiene almeno una traccia di moralità, è morta, è qualcosa di cui vergognarsi.

Puntare a vendere più prodotto è solo un obiettivo commerciale, non una Vision. La differenza sembra sottile, ma in realtà è abissale. La Vision è un motore spirituale, non materiale. Così, molte aziende attivano dinamiche di crescita che puntano ad una Vision sbagliata.

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Altrettanto succede che molte persone cercano la crescita nella direzione errata: volere i risultati senza investire su se stessi per ottenere quei risultati.

Ecco allora che cambiare quello che vogliamo per noi stessi, significa riuscire a “fare pulizia dal fango mentale” e trovare quello che vogliamo veramente questo …è già un risultato enorme.

I vincitori di grandi premi, di lotterie e concorsi, finiscono spesso in disgrazia, poiché non hanno alcun apparato morale e umanistico preparato per gestire quel denaro e quel successo. Volevano solo vincere per fare soldi ma al di là di spenderli in stupidaggini e dilapidarli, poi l’incanto finisce.

Anche molti pugili o cantanti che partono dalla strada, una volta arrivati al top di una carriera mondiale dilapidano tanti soldi quanti incassano, riempiendosi di oggetti inutili, facendo acquisti idioti, senza distinguere tra amici e profittatori che spariranno alla prima difficoltà.

“Le dinamiche della crescita quindi prevedono una forte fase di chiarificazione degli obiettivi, di costruzione della Visione cui ancorarsi, di ripulitura dal fango mentale”

(Daniele Trevisani)

Questo significa fare e un lavoro forte e pedagogico, e non tanto “psicoterapeutico”, un lavoro che centra il fuoco sullo spessore umano, sui valori, su quello che vogliamo ottenere dalla vita e dare alla vita stessa, a chi ci sta vicino, sino al nostro contributo al genere umano.

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Per sviluppare il potere personale e le energie personali occorre scovare i virus mentali che intasano la Visione chiara e serena di un proprio orizzonte di crescita, confondendola con falsi ideologici e promesse di successo rapide e preconfezionate.

“Alcuni sentono con le orecchie, altri con lo stomaco ed altri ancora con le tasche; ce ne sono poi altri che non sentono affatto”

(Kahlil Gibran)

Già, occorre un gran “allenamento mentale”…

E’ sempre tempo di Coaching!

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