Governo: il governo Draghi merita critiche migliori di di quelle che gli arrivano…

Già si sentono critiche sul Governo Draghi… la più comune è quella dei nostalgici del contismo che dicono che l’attuale esecutivo è uguale al precedente ma un momento dopo se ne sentono altre di molto peggio. Certo sui vaccini i passi falsi non mancano. Quello che manca è comunque un modo serio di discuterne… sembrano discussioni tra adulti e bambini dell’asilo… Pur dentro l’immensa tragedia della pandemia in cui siamo ancora immersi, la situazione generale del Paese, con Mario Draghi, sembrerebbe migliorare pur piano piano che forse discuterne è una perdita di tempo e bisognerebbe aspettare almeno il tempo di un normale rodaggio… i famosi 100 giorni di luna di miele di solito concessi ad ogni nuovo governo che si insedia… Non parliamo poi della situazione del centrosinistra, ora che alla guida del Partito democratico è arrivato Enrico Letta e che con un piglio prima sconosciuto sta tentando di rivoltare il Partito democratico come un calzino. In poco più di una settimana c’è stata la scelta dei due nuovi vice, la formazione di una neo segreteria con parità di genere dei componenti, ha bloccato la corsa del povero Gualtieri al Campidoglio, e infine la lite con Salvini per ribadire l’alternatività del Pd rispetto alla Lega. E mi si perdoni ancora il linguaggio truculento, ma ieri Letta ha fatto secchi anche i due capogruppo proponendo un cambio di genere dicendo ai gruppi scegliete voi in autonomia chi, ma metteteci due donne, sembrerebbe aver messo così in pratica il consiglio di Prodi: “Agisci subito!” Mentre Giuseppe Conte ora è faticosamente impegnato a orientarsi nel ginepraio cinquestellino, dove il divorzio tra Beppe Grillo e Davide Casaleggio si sta rivelando più complicato del previsto. Comincia anzi ad affiorare il sospetto che l’ex presidente del Consiglio, con i suoi laboriosi piani di rilancio, ne sia stato la prima vittima, e che il Grande Imbonitore di Bibbona… il sempre verde Beppe Grillo, non proprio noto per la sua generosità, abbia trovato il modo di fargli studiare le mille grane legali della questione senza riconoscergli la giusta parcella, un po’ come quelli che per non pagare l’avvocato la prendono alla larga, fingendo di voler approfondire chissà quali generalissimi problemi di teoria giuridica. Il punto è comunque quello che il governo Draghi meriterebbe critiche migliori di questo ridicolo coro da asilo d’infanzia in cui un momento si ripete che è uguale al governo precedente («Avete visto? Ha detto “buon giorno”, proprio come Conte, pari pari: b-u-o-n-g-i-o-r-n-o») e il momento dopo si ripete che è molto peggio (sempre con lo pseudo-argomento passivo-aggressivo del «Se l’avesse fatto Conte…»). Vedi lo stucchevole dibattito sul Mes, dove le osservazioni di Draghi sul fatto che prima occorrerebbe avere pronto un piano sanitario non sembrerebbero proprio un elogio al lavoro fatto dal governo precedente (e da una squadra che Draghi, non per nulla, ha smontato pezzo a pezzo, dal commissario all’emergenza al Comitato tecnico-scientifico). Eppure, i motivi seri per criticare il nuovo governo non mancherebbero. A cominciare dalla scelta di accodarsi alla decisione tedesca di sospendere le vaccinazioni con AstraZeneca, su cui Draghi in conferenza stampa ha detto in sostanza: voi al posto nostro che avreste fatto? Eh no, perché noi non siamo Draghi, e se avessimo voluto a Palazzo Chigi un ignoto pasticcione, insicuro come siamo noi, tanto valeva tenerci quello di prima. Se non è in condizione di andare dritto per la sua strada anche nel momento in cui Angela Merkel si lascia prendere dal panico, a cosa ci serve avere il Presidente del Consiglio più autorevole che ci sia? È solo un esempio, naturalmente, per dire che nelle prime mosse del nuovo governo non sono mancati errori e passi falsi. Errori e passi falsi che tanti dei suoi antipatizzanti potrebbero aiutarci a chiarire, a discutere e soprattutto a non ripetere, se solo volessero smetterla un momento di giocare a specchio-riflesso…

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