Il legame tra successo e felicità

“Il successo è ottenere ciò che si vuole.

La felicità è volere ciò che si ottiene.”

Questa la risposta data da Ingrid Bergman, nota attrice di successo negli anni 50/60, durante una intervista alla domanda dell’intervistatore: “…il successo è la felicità?”

Approfitto di questo “aggancio” emerso casualmente durante una rilettura di alcuni appunti presi qualche tempo fa sull’argomento …per riparlarvene.

Nello specifico vedremo proprio qual è il legame tra successo e felicità: Esiste questo legame? Vale la pena sacrificare la propria felicità per il successo? Possiamo definire felicità e successo in modo univoco?

L’argomento è difficile e queste sono domande che richiedono una riflessione profonda.

Non è facile rispondere… ma forse oggi …con un po’ d’anni alle spalle e una conseguente maturata esperienza di vita, penso di avere quasi tutti gli elementi per rispondere, o per meglio dire per poter …esprimere un mio punto di vista a riguardo e condividerlo con coloro che sono interessati a farlo.

Per comprendere il legame tra successo e felicità credo che sia innanzitutto necessario riflettere su quale sia la nostra definizione di successo e felicità, senza accontentarci di quelle preconfezionate, offerte da società e mass-media.

Personalmente, ho maturato negli anni un’idea man mano sempre più nitida di questi due concetti.

Il successo per me è un sinonimo di libertà. Puoi definirti una persona di successo nel momento in cui hai la libertà di scegliere su cosa, in che modo, con chi e dove spendere il tuo tempo.

Per alcuni di questi elementi i soldi possono giocare un ruolo importante, motivo per cui il successo è anche successo economico, ma non può essere solo successo economico.

Possiamo infatti avere un’enorme ricchezza materiale, ma se per raggiungerla abbiamo dovuto sacrificare altri aspetti fondanti della nostra vita, invece che guadagnare libertà, l’avremmo persa. Il successo richiede dunque anche equilibrio nelle diverse sfere della nostra esistenza. Essere davvero liberi, significa anche sapersi porre dei limiti.

La felicità per me è un insieme di emozioni. Nello specifico contribuiscono alla felicità emozioni quali: serenità, pace, gioia, completezza, connessione, soddisfazione, entusiasmo.

Queste emozioni non possono essere comandate o attivate con un interruttore: nascono spontanee, in momenti inaspettati.

Tuttavia è indubbio che riusciamo a provarle, con sempre maggiore frequenza, solo nel momento in cui la nostra vita è sul giusto binario.

La felicità non va inoltre confusa con il piacere, la differenza, chiara a pochi, la spiegherò più dettagliatamente in un secondo post…

Ora, in una pillola: il piacere lo possiamo ordinare con un “pulsante”, ma più ne consumiamo e più ci consuma.

Quel mix unico di emozioni, che chiamo felicità, invece, non è ordinabile su un catalogo online: può scaturire dal più semplice degli eventi quotidiani, ma richiede una vita di impegno per creare le condizioni fertili in cui farlo prosperare.

Spesso ricerchiamo la felicità nel posto sbagliato.

Questa semplice storia può aiutarci ad avere una nuova prospettiva sulla vita e la ricerca della felicità.

“Vivere è la cosa più rara al mondo.

La maggior parte della gente si limita ad esistere”

(Oscar Wilde)

Accidenti! E pensare che questa settimana avevo intenzione di ricominciare a studiare e lavorare… con l’obiettivo di riprendere il filo del discorso sul “lavoro che cambia e manca oggi”.

Ma, mi è capitato di leggere come dicevo alcuni appunti e alla fine ho cercato …una storiella interessante sulla felicità. Ho così deciso di cambiare i piani…

Seppur mi piaccia condividere strategie pratiche di vita per la crescita personale, credo che sia più importante guardare le cose in prospettiva.

In fondo a cosa serve essere più produttivi ed efficaci se gli obiettivi che raggiungiamo non ci rendono felici?

Leggete questa breve storia.

E’ la storia del professore e della tazzina di caffè.

“Un gruppo di ex studenti universitari andarono a trovare il loro vecchio Professore di Economia. Molti di loro avevano trovato delle ottime posizioni in Banche d’Affari, Società di Consulenza ed importanti Multinazionali. Ben presto il Professore ed i suoi ex studenti si ritrovarono a parlare della vita, della felicità, del lavoro e dello stress. Nel pieno della discussione, il vecchio Professore, sempre attento alle buone maniere, volle offrire loro del caffè e andò in cucina. Nel giro di pochi minuti un’inconfondibile fragranza di caffè si diffuse per l’intero appartamento ed il Docente tornò con un vassoio pieno di tazze, ognuna diversa dalle altre: alcune di porcellana, altre di vetro, altre di cristallo, alcune di aspetto molto semplice, altre all’apparenza molto costose. Il Professore aspettò con pazienza che ognuno dei suoi ex studenti scegliesse la sua tazza preferita… Quando ciascuno ebbe la sua tazza di caffè in mano, il Professore disse: Come avrete notato, tutte le tazze che sembravano belle e costose sono state prese per prime, lasciando per ultime le tazze semplici. E’ normale che ciascuno di voi cerchi di ottenere le cose migliori. Ma questa è anche la fonte del vostro stress. Ricordate? Quello che volevate davvero era il caffè, non le tazze: ma ognuno di voi si è affrettato a prendere le tazze migliori guardando di sottecchi cosa avesse scelto il compagno al suo fianco… Certo di aver ottenuto l’attenzione dei suoi ex studenti, il vecchio Professore concluse il suo discorso: Cari ragazzi, la vita è il caffè e la felicità è il suo aroma; il lavoro, lo status sociale, ed i vari gingilli di cui ci piace circondarci, non sono altro che tazze. Sono solo oggetti che contengono il caffè ed il suo aroma. Nulla di più. Non permettete mai alle vostre “tazze” di decidere per voi: imparate a godervi il caffè!”

Compreso bene?! Felicità e successo tendono quindi a sovrapporsi.

Avremo più chiarezza su tutto ciò, impegnandoci nel raggiungimento del nostro successo, ovvero di quella “libertà equilibrata” di cui vi ho accennato …creando quindi quelle condizioni in cui inevitabilmente fioriscono le emozioni alla base della felicità.

E’ sempre tempo di Coaching!

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