Il mediano

Se vuoi raggiungere i tuoi obiettivi anno dopo anno …devi adottare la mentalità del mediano.

“Gli italiani perdono le partite come fossero guerre

e le guerre come fossero partite”

(W. Churchill)

Non sono un patito di calcio. Da piccolo, tra i ragazzini del quartieri e i compagni di scuola, sono stato uno dei pochi a non frequentare scuole di calcio… la mia passione andava ai motori… e mi vedevo alla guida dei …bolidi rossi della Ferrari.
Sono quindi la persona meno adatta per fare metafore calcistiche, riflettendo sui miei obiettivi annuali e sull’errore che ho commesso più volte di rincorrerli (scommetto che lo fate anche voi). E più penso a questo errore e più mi torna in mente un ruolo calcistico: quello del mediano…
Ricordate quel brano di Ligabue?

“Una vita da mediano,
a recuperar palloni,
nato senza i piedi buoni,
lavorare sui polmoni […].
Una vita da mediano,
da chi segna sempre poco,
che il pallone devi darlo,
a chi finalizza il gioco […].”

Diciamocelo, il mediano è un po’ lo “sfigato” della squadra di calcio, gioca nelle retrovie, è sempre a servizio dei compagni, corre fino a farsi scoppiare i polmoni e quando riesce a passare una buona palla all’attaccante che la infila in porta, non si prende neanche uno straccio di applauso. Insomma un lavoraccio.
Chi vorrebbe giocare da mediano? Nessuno.
Vogliamo essere tutti degli attaccanti. Vogliamo segnare. Vogliamo la gloria.
Sì, vabbé, abbiamo capito: Ecco il solito articolo sull’importanza del duro lavoro e del sacrificio per raggiungere i propri obiettivi. “Estiqaatsi?!”
No, in questo periodo sto riflettendo su altro.
C’è infatti una caratteristica del ruolo del ‘mediano’ che lo contraddistingue rispetto agli altri giocatori e sono sempre più convinto che questa stessa caratteristica sia spesso trascurata quando lavoriamo sui nostri obiettivi.

Quando avete finito di canticchiare la canzone di Ligabue, vi spiego di cosa si tratta.
Raggiungere i propri obiettivi “recuperando palloni”.

“Nel calcio non basta segnare. Bisogna vincere”

(Alan Shearer)

Su Wikipedia si può trovare questa definizione di mediano: “nel calcio il mediano è il giocatore che ha il compito di tamponare le azioni degli avversari e ricostruire il gioco. Si dedica specialmente alla marcatura dei centrocampisti offensivi avversari, e controlla la zona centrale del campo tentando di recuperare palloni per poi passarli ai compagni deputati alla costruzione dell’azione offensiva.“
Quando ci poniamo degli obiettivi, che siano di studio, professionali o personali, spesso la nostra unica preoccupazione è lanciarci a testa bassa verso l’area avversaria, tirare come degli ossessi verso la porta e sperare che qualche colpo vada a segno.
Ci dimentichiamo però che per vincere la nostra partita è altrettanto importante evitare di “subire gol… tamponare le azioni degli avversari… recuperare i palloni“.
Anzi, in alcuni casi, evitare di ripetere sempre gli stessi errori è tutto ciò che conta davvero.
Eh già, vogliamo essere tutti dei fuoriclasse: inseguendo i nostri obiettivi o i nostri buoni propositi, iniziamo a rincorrere canoni di perfezionismo irrealistici. Salvo poi commettere i soliti stupidi errori alle prime difficoltà.
Eppure sono proprio questi i momenti più importanti della nostra “partita”: quando siamo sotto attacco, quando stiamo per subire gol. In questi casi l’attaccante con i capelli impomatati trotterella ancora nell’area avversaria, imbambolato da un’azione andata storta. Il mediano invece marca stretto i centrocampisti avversari, gli sta con il fiato sul collo e va a recuperare il pallone con le unghie e con i denti.
Se ho imparato qualcosa, in questi anni, di crescita personale e che vorrei che teneste ben presente anche voi… per realizzare i vostri/tuoi obiettivi invece di tentare ogni giorno di compiere azioni perfette, dovremmo imparare ad evitare di commettere azioni stupide. Vi faccio qualche esempio?
Si, come adottare la mentalità del mediano? Alcuni esempi pratici di come giocare da mediano (e non da mediocre) per raggiungere i vostri/tuoi obiettivi…
Nello studio. Il “mediocre” è convinto che l’unico modo per vincere la partita sia segnare più gol, ovvero studiare più ore. Questo approccio però lo sfianca e puntualmente, dopo qualche tempo e qualche esame… vede i suoi buoni propositi e i suoi ritmi …andare a farsi friggere.
Il “mediano” sa che all’università contano organizzazione e metodo. Ha imparato che per vincere la partita, non serve studiare più ore, ma adottare strategie di studio efficaci e marcare stretto avversari come “procrastinazione“, “distrazione“, “demotivazione“.
Nel lavoro. Il “mediocre” corre dietro ad ogni pallone, si agita in mezzo al campo e crede che per vincere la “partita” tutto ciò che serva sia fare straordinari e lavorare nei weekend. Sentirsi impegnato lo fa sentire importante.
Il “mediano” sa che impegnarsi duramente su attività che non dovrebbero neanche essere fatte è una delle definizioni più accurate di stupidità. Ha imparato inoltre che per prevenire le urgenze dell’ultimo minuto è importante “recuperare palloni” al momento giusto.

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Nella vita. Il “mediocre” ad inizio gennaio si è ripromesso di iniziare una nuova dieta americana, bere 8 bicchieri d’acqua al giorno e allenarsi 6 volte a settimana. A fine gennaio, come ogni anno, ha avuto un paio di giornate storte e ha deciso di abbandonare la dieta, bere 8 bicchieri di Jack Daniel’s al giorno e allenarsi 6 volte a settimana a Pro Evolution Soccer.
Il “mediano” ha capito che darsi mille obiettivi, non lo porterà da nessuna parte: così all’ultima dieta modaiola, ha preferito la semplice eliminazione dei cibi spazzatura, e al programma di allenamento olimpionico, ha preferito un allenamento più semplice, ma che sta riuscendo a seguire con costanza.
Vedi, questo post non vuole essere un invito ad accontentarti o a giocare solo in difensiva, tutt’altro.
La verità è che spesso siamo abbagliati dall’idea che per vincere la nostra partita sia necessario fare ogni giorno delle giocate da serie A. Questa convinzione crea in noi delle aspettative irragionevoli e appena la vita ci mette alla prova, sbrachiamo completamente, rifugiandoci nei nostri vecchi schemi comportamentali (errati).
Adottare la mentalità del mediano significa pressare i nostri demoni interiori per “recuperare ogni pallone possibile”. Significa lavorare ogni giorno sui fondamentali, anche se madre natura non ci ha dato i “piedi buoni”. Significa fare pochi giochini superflui, essere concreti e non fare sbagli stupidi.
Ecco, l’idea di fare attenzione agli errori stupidi, piuttosto che ricercare ossessivamente gli exploit da grande campione, magari è poco affascinante, ma vi assicuro che è dannatamente efficace. E poi ricordate, a volte è proprio il mediano a segnare il gol decisivo che può farvi vincere un mondiale.

 

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