Il mio percorso di miglioramento personale: prima e dopo

“Quando non siamo più in grado di cambiare una situazione,
siamo chiamati a cambiare noi stessi”

(Viktor Frankl)

Eccoci al quinto post di questo periodo e… alla quinta domanda e relativa risposta.
Oggi vi/ti proporrò una domanda alquanto personale.
Se nei giorni scorsi mi è stato chiesto come è la mia vita “vera”, ovvero se è tutto perfetto come potrebbe emergere dai post pubblicati nel Blog o se anche io ho i miei difettucci, oggi si va ancora più in profondità…
Naturalmente ne approfitterò anche per fornirvi/ti degli spunti pratici per il tuo percorso di miglioramento personale.
Da questa quinta domanda traspare infatti una delle trappole in cui cadono molti di quelli che si avvicinano al mondo della propria crescita e consapevolezza di se.
Andiamo allora a vederla, questa domanda: “Com’eri prima di iniziare il percorso di miglioramento personale? Questa domanda è sintetica ma è bella “intensa”.
Non ho pensato di rispondere con uno di quei classici confronti fotografici: “prima e dopo“, la sola cosa che si sarebbe vista è il trascorrere dell’età e …ma no, forse no …l’aumento di peso.
Questo dall’immagine del prima di intraprendere il mio percorso di miglioramento personale dove ero uno “sbarbatello” e non già l’attuale …Mental Coach, grazie al potere taumaturgico dei testi e dei corsi e dei consigli dei guru della “crescita personale”, che mi hanno trasformato in un Life Coach alla fine di un lungo percorso lavorativo e professionale durato ben più di quarantanni.

Magggico! Naturalmente sto scherzando.
Credo però sia importante sfatare una leggenda metropolitana, che aleggia da decenni nel mondo dello sviluppo personale: ovvero l’idea che un libro o un corso, di Tizio e Caio, possa cambiarci la vita dalla sera alla mattina, come folgorati sulla Via di Damasco.
Questa infatti è una delle quattro principali balle, dure a morire in questo nostro mondo dello sviluppo e formazione personale.

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Quando si parla di crescita personale, quella vera, non esistono mai un “prima” e un “dopo” ben definiti. Esiste solo un “durante“.
E’ indubbio che nel trascorrere degli anni, la mia vita sia cambiata sulla base delle varie esperienze lavorative e degli studi e approfondimenti di argomenti legati al mondo del Lavoro delle sue evoluzioni dei suoi cambiamenti ecc. ecc., cambiamenti per alcuni aspetti, anche radicali.

Tuttavia non c’è mai stato un momento “catartico”, un’illuminazione improvvisa o altra robetta da film hollywoodiani (hai presente quei monologhi cinematografici che tanto vanno di moda?). Si è trattato piuttosto di un processo di miglioramento lento, contraddistinto anche da passi indietro e lunghe pause.
In passato sono stato senza dubbio un procrastinatore D.O.C, poi, negli anni, ho appreso delle strategie per sradicare la “rimandite” che mi hanno aiutato ad iniziare e portare avanti progetti ambiziosi. Questo non significa però che anche oggi non mi capitino giornate dominate dall’ineluttabile tendenza a rimandare e rimandare ancora.
Prima di avvicinarmi alle tecniche di apprendimento efficaci, ero di fatto uno studente mediocre ma dalla brillante personalità che campava di rendita su una formidabile memoria: strategia accettabile durante il percorso di studi.
Ma applicarmi approfonditamente a certe strategie avanzate di studio mi ha consentito poi di crescere nel mondo del Lavoro e acquisire via via posizioni di responsabilità e incachi di prestigio in più ambienti lavorativi.
Quanto alle buone abitudini, aver compreso che queste sono le fondamenta di un solido percorso di crescita personale è stato estremamente importante per dare una nuova direzione alla mia vita.

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Questo non significa però che abbia rivoluzionato le mie giornate dalla sera alla mattina. Costruirmi delle sane routine è stato un processo lungo, fatto di false partenze, continui aggiustamenti e periodi di regressione.
Non riesco insomma ad immaginare uno spartiacque “prima e dopo“: non ero un appestato prima di iniziare il mio percorso di crescita personale e non sono un supereroe adesso.
Pensare che il prossimo libro-tormentone o corso di formazione, possa finalmente farci “svoltare” e che la nostra vita non sarà più come… prima, è una vana illusione (ben congegnata da chi quei libri li deve vendere), peggio ancora, è una subdola trappola.
Sì, è una trappola, perché non fa altro che spingerci a rimandare il cambiamento, ad immaginarlo come un evento cristallizzato nel tempo e non come un processo quotidiano su cui dobbiamo lavorare giorno dopo giorno, a partire da oggi stesso.
Riconoscere questa trappola aiuta ad evitarla:
Il “prima” non ha più importanza.
Il “dopo” è imponderabile.
Concentramoci solo sul “durante“.
Bene, anche questo quinto post …auto-intervistante è terminato.
La prossima domanda: è una vera domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto.
Nel frattempo Buona giornata e a presto.

E’ sempre tempo di Coaching!

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