Italiani: un popolo di piagnoni, a bassa fedeltà fiscale…

scusate lo sfogo…

Perché gli italiani faticano a capire le cose semplici? La pandemia è la classica cosa che si può affrontare e battere soltanto tutti insieme. Perché la salute di ognuno dipende dall’altro. Purtroppo pare invece, che noi italiani abbiamo iniziato questa seconda, durissima fase di diffusione del virus nel modo peggiore. La Lombardia è nella zona Rossa in pieno lockdown anche se non totale come quello di marzo. Ma, in giro per Milano si vede ancora troppa gente…  tutti al lavoro? Un certo numero ancora senza mascherina. Troppi i segni di insofferenza per il prossimo, considerato come un vero e proprio nemico, più che come un semplice possibile portatore di contagio. L’esistenza dell’altro è così vissuta come un limite alla propria libertà di far ciò che si vuole. Ma questo è nulla rispetto alle scene di Napoli viste al telegiornale, con centinaia di auto in fila al Pronto soccorso, l’ossigeno somministrato attraverso il finestrino, e centinaia di giovinastri — non mi viene in mente che questa definizione — che ridevano alle telecamere sostenendo che il «Covìd» non esiste, anzi è solo «businèss». Assistiamo anche a cose incredibili. Ex Generale dell’Arma, nominato per via della sua onorata carriera nei carabinieri, Commissario alla Sanità della Regione Calabria… una sorta di nomina “premio” più per il prestigioso passato che non per le competenze occorrenti nel nuovo incarico… finire in Tv, in tartaglianti interviste dalle quali emergono cose che: “noi umani non avevamo mai visto”. E nulla dico del Commissario scelto per la sua sostituzione. Poveri Calabresi… poveri noi tutti. C’è un giocatore della Lazio positivo per l’Uefa e negativo per un laboratorio di Avellino, scelto dalla società per motivi forse non così misteriosi. Sulla scena politica, deve intervenire Berlusconi, nella parte che gli è ormai consueta di vecchio saggio, per ricordarci un’ovvietà, negata invece da quasi tutti gli altri politici, a cominciare dai suoi alleati Salvini e Meloni: lo status di regione rossa non è una punizione, è una precauzione. E questi «governatori» che non si prendano la responsabilità… vorrebbero chiudere tutto, nella loro Regione, ma pretendono che sia il Governo a farlo, per avere così qualcuno contro cui indirizzare la rabbia popolare… Certo il Governo non ha ancora capito che i «ristori» devono essere contestuali, non successivi alle chiusure! Ma siamo Sicuri? Certo, ad avercela la liquidità necessaria… ma non vi sembra esagerata questa retorica del «si può morire di Covid ma si può morire anche di fame?» Certo, la forbice tra chi è garantito e chi no va chiusa in fretta, anche con gli aiuti pubblici a perdere. I soldi per i risarcimenti sembrerebbero esserci. Quindi vediamo di farli arrivare al più presto. Certo che foraggiare a pioggia proprio coloro che sono i principali evasori fiscali del nostro Bel Paese… stringe il cuore e fa un po’ male. Così: di fame non morirà nessuno, ma di Covid, purtroppo sì e ancora in molti…

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