La Motivazione al Cambiamento: perché a volte è così difficile?

Una delle parole che capita di leggere o sentir dire più spesso è “cambiamento”. Cambiare le cose, cambiare se stessi …cambiare il mondo. Il cambiamento è chiaramente (ma, non sempre è veramente così) rivolto alle cose che non vanno fuori e dentro la nostra vita, fuori e dentro noi stessi…
Infatti, si ritiene che la più importante caratteristica dell’essere umano, quella che ci distingue da tutte le altre specie sulla terra, è la capacità di ottenere un cambiamento all’interno della propria vita grazie alla motivazione personale. Tuttavia, subito dopo aver preso di ciò, c’è da chiedersi: “Perché… è così difficile cambiare?” Il fatto è che gli uomini non sono guidati unicamente dall’istinto: il pensiero, la mente, la coscienza, la capacità di analisi della realtà e delle emozioni, sono tutti fattori che ci permettono di avere un certo grado di controllo sulle situazioni e che soprattutto rendono ognuno di noi un esemplare unico, speciale, diverso da tutti gli altri. La motivazione al cambiamento è ciò che permette di superare un periodo nero, di uscire da una situazione stagnante o di lasciarsi alle spalle persone o fatti che ci hanno reso infelici: ognuno di noi può decidere di cambiare e concedersi di stare meglio. Tuttavia, stravolgere la propria vita, o cambiarne anche solo un aspetto, non è sempre così facile. Ed è il motivo per cui ci si chiede il Perché? Cambiare è difficile per un semplice motivo: tutti gli esseri umani hanno una naturale paura dell’ignoto. L’ignoto è spaventoso, è pieno di difficoltà sconosciute, magari più grandi di quelle che già sperimentiamo tutti i giorni, è popolato da persone che potrebbero rivelarsi meschine, opportuniste, o, ancora peggio, è un luogo vuoto, di solitudine e rimpianti. Se è vero che questi pensieri sono influenzati dall’indole più o meno pessimista dei singoli, è altrettanto vero che lanciarsi nel vuoto e abbandonare una situazione spiacevole ma conosciuta, è una fonte di ansia per chiunque. Cambiare, infatti, significa uscire dalla propria “zona di comfort”, quella parte della nostra vita composta da luoghi, persone, situazioni, dinamiche sociali (ma anche cibi, lingue, umorismo, spettacoli televisivi e così via) che conosciamo e con cui siamo abituati a convivere. Magari non ci entusiasma, ma il fatto che sia conosciuta ci tranquillizza e ci convince ad evitare di varcarne i confini. Le barriere della “zona di comfort” sono molto ardue da rompere: superarle significa andare verso un ignoto in cui non possiamo sapere come andrà a finire. La sensazione di disagio per l’ignoto è il vero motivo per cui la maggior parte delle persone preferisce accontentarsi di rimanere dov’è e rimandare (o evitare del tutto) il cambiamento necessario per diventare chi vuole diventare. Le presunte difficoltà che ci aspettano al di là della “zona di comfort” sono frutti delle nostre paure, creature mostruose che si ingigantiscono tanto più l’ansia dell’ignoto riesce a influenzare il pensiero. Quante volte, dopo un passo importante, abbiamo riguardato ai mesi precedenti ridendo delle ridicole preoccupazioni che ci attanagliavano? Avere coscienza di questo processo è il primo passo per incoraggiarsi a cambiare. In secondo luogo, è utile imparare a vedere le difficoltà in modo “positivo”, non come ostacoli invalicabili, ma come sfide da affrontare e superare. Le sfide, infatti, sono l’unico strumento che abbiamo per crescere: grazie a loro diventiamo più forti, impariamo a muoverci meglio all’interno dello spazio e acquisiamo una consapevolezza delle nostre qualità (e dei nostri limiti) sempre maggiore. Inoltre, ed è bene ricordarlo, alla fine di una sfida c’è una ricompensa che attende. Chi riesce a superare le proprie paure viene sempre ricompensato, anche quando l’obiettivo che voleva raggiungere rimane lontano. Già solo il fatto di aver affrontato, combattuto e vinto una propria paura, è la più grande gratificazione che si possa regalare a sé stessi. Il cambiamento è complicato, certo. Ma con la giusta motivazione una dose di coraggio per superare la “zona di comfort”, non è impossibile, se si riesce a intravedere la propria felicità fare capolino al di là delle barriere.

“E’ sempre tempo di Coaching!”

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