La qualità della vita è nel potere delle domande…

“Si può capire se un uomo è intelligente dalle sue risposte. Si può dire se un uomo è saggio dalle sue domande “

(Naguib Mahfouz – premio Nobel 1988)

Il nostro cervello ama le domande. Hanno il potere di coinvolgere noi stessi e possono spostare le nostre credenze. Una domanda ha il potere di far riflettere, di creare nuove prospettive. Una domanda è in grado di ampliare il punto di vista, di far prendere in considerazione prospettive che sino a quel momento erano come invisibili. Guidano la conoscenza e la crescita personale e alimentano la creatività e il pensiero critico.

In questo post vorrei quindi provare ad analizzare dieci modi per porre domande in modo funzionale a raggiungere lo sviluppo personale:

1. Domande per sviluppare le soluzioni ai problemi (o Problem Solving).
2. Domande per spostare la tua prospettiva di un problema.
3. Domande per dirigere il pensiero e il dibattito.
4. Domande per la formazione e la Leadership.
5. Domande per la creazione di conversazione ed empatia.
6. Domande per il pensiero critico.
7. Domande per cambiare il proprio stato d’animo.
8. Domande per il raggiungere gli obiettivi e passare all’azione.
9. Domande di auto-riflessione.
10. Mettere in discussione tutto come proprio stile di vita.

1. Domande per sviluppare le soluzioni ai problemi (o Problem Solving). Uno dei modi più efficaci per affrontare qualsiasi problema è quello di farsi domande sul problema. La cosa più grande delle domande è che il nostro cervello automaticamente entra in funzione su di essi non appena si stimola la richiesta.

2. Domande per spostare la tua prospettiva di un problema. Proprio come le tue domande utili agiscono su un problema, allo stesso modo le domande trasformano il problema stesso in un’altra prospettiva e soluzione. In generale, il nostro cervello ci incoraggia a cercare di giungere a conclusioni il più presto possibile per trovare la soluzione. Ad esempio, si può provare a cambiare prospettiva in questo modo da: “dei modi per migliorare la mia vita” in domande come: “In che modo posso migliorare la mia vita?”, Oppure “C’è un’opportunità per migliorare la mia vita adesso?”.

3. Domande per dirigere il pensiero e il dibattito. Alcune domande possono guidare e dirigere i nostri processi mentali. A seconda della situazione, potrebbe essere più utile chiedersi con domande aperte: come possono suscitare nuove idee, opinioni e aumentare le possibilità? Gli esempi possono riguardare: “Quali sono i miei pensieri su questa idea?”, “Si può pensare a scenari di utilizzo di altre persone?”. D’altra parte, a volte potrebbe essere più produttivo porre domande “chiuse”: che convergono la messa a fuoco, il pensiero diretto, e portare a discussione un obiettivo concreto. Ad esempio: “Quali sono i compiti che avrei dovuto fare?”. L’idea è quella di utilizzare volutamente diversi tipi di domande in momenti diversi, ciò permette di guidare consapevolmente il processo di pensiero verso la direzione più produttiva.

4. Domande per la formazione e la Leadership. Grandi maestri e coach sanno che il vero apprendimento può avvenire solo quando gli studenti riescono a pensare ed agire da soli. Le domande sono un ottimo modo per stimolare il pensiero. Funzionano molto meglio di un semplice modello di spiegazione teorico. Invece di limitarsi a mostrare concetti e soluzioni per gli studenti, gli insegnanti possono usare domande per avviare l’esplorazione di collaborazione: “Cosa accadrebbe se avessimo aumentato questo angolo di x gradi?”, “Come si comporta l’ossigeno nell’acqua?” E così via. Certamente le domande, oltre a funzionare per gli insegnanti, possono essere estremamente utili in ambienti aziendali. In ambito manageriale, per esempio, i leader possono, attraverso le domande, guidare le persone a pensare con la propria testa, a incoraggiare l’orgoglio e a stimolare la condivisione e la motivazione ad agire. Domande tipiche comprendono “Quali soluzioni possiamo vedere qui?” E “Cosa pensi che dovremmo fare?” “La concorrenza cosa farebbe?”.

5. Domande per la creazione di conversazione ed empatia. Le domande sono il collante della comunicazione empatica: l’energia e le conversazioni che animano, invitando la gente a partecipare e condividere idee e opinioni. Quando le utilizziamo correttamente, le persone si sentono comprese e ascoltate e, di conseguenza, saranno molto più propense ad impegnarsi in una conversazione significativa e produttiva. Ultimamente, ho cominciato a notare che molte discussioni (in politica ad esempio) sono, più simili a monologhi simultanei: invece di ascoltare e poi discutere, ogni persona aspetta soltanto il proprio turno per parlare e dire la sua “versione”. Domande semplici: “Come posso aiutarti?”, O “Come va con tuo figlio rispetto all’ultima volta che abbiamo parlato?” Sono il modo più semplice per dimostrare che si sta ascoltando, e che onestamente interessa ciò che è stato condiviso tra due persone.

6. Domande per il pensiero critico. Il sapiente uso di indagine è la base del pensiero critico. Anche in questo caso, è solo con le domande, che possiamo veramente pensare quello che abbiamo nella nostra mente – invece di accettare ciecamente tutto ciò che è stato detto come la cosa giusta da fare e l’unica risposta accettabile. Come serie di domande iniziali da usare, è difficile andare oltre le 5 ormai famose domande: cosa, dove, chi, quando e perché. Mia figlia quando aveva 5 anni e  vedeva qualcosa che la incuriosiva, iniziava con le sue domande e non a caso se non aveva risposte iniziava  a fare i capricci. A ben pensare, anche ora che ne ha 20 di anni, si comporta (qualche volta) allo stesso modo beh! CHE LEZIONE!!!

7. Domande per cambiare il proprio stato d’animo. Ripensare continuamente al problema senza arrivare ad una soluzione può essere un condizione auto-limitante e porsi delle domande può essere un ottimo modo per cambiare istantaneamente il tuo stato d’animo. Supponiamo che ti senti triste, e, ad un certo punto come fosse un fulmine a ciel sereno tiri fuori il coraggio di chiederti “Che cosa è che mi sta limitando ora dall’essere in pace? Cosa mi fa sentire entusiasta?». In un primo momento, normalmente ti sentirai irritato dalla domanda. Tuttavia, se ci si mette di impegno nel rispondere, dopo la prima risposta, quasi certamente di natura vittimistica del tipo “Ovvio che sono triste, non c’è nulla che va bene, mi è successo questo e nulla mi fa stare bene…..” successivamente, se inizierai a ricercare qualcosa diverso che ti trasmetta entusiasmo, inizierai a sentirti meglio. E non è la negazione: è solo spostare la propria attenzione su un altro aspetto. Inoltre, quando si è privi di forza e si utilizzano affermazioni del tipo “Questo è impossibile, non ci riesco!” Aumentiamo il nostro stress e ciò ci impedisce di ricercare delle soluzioni. Trasformiamo questa ultima affermazione in “Come posso rendere possibile tutto ciò?” O “Cosa c’è di buono in questa situazione?” Così ci rimettiamo in carreggiata e ci dirigiamo verso le soluzioni.

8. Domande per il raggiungere gli obiettivi e passare all’azione. Un ottimo modo per fissare degli obiettivi è quello di chiederti: “Cosa succederebbe se raggiungessi…?” Questa domanda da sola ha il potere di dirigere la nostra immaginazione per creare una visione di successo di noi stessi e quindi generare i processi mentali che aiutano a diventare realtà. Una tecnica che uso per pensare ad “alto livello” gli Obiettivi è quello di trasformarli in domande. Ad esempio, supponiamo che si è identificato tra gli obietti quello di stare in “salute”. Ora, un modo per monitorare e valutare i progressi compiuti in questo obiettivo potrebbe essere quello di pensare genericamente alla mia definizione di stare in salute: se la intendo come semplice assenza di malattie o come raggiungimento progressivo di energia, vitalità, forza di volontà. Ma la sola analisi non basta e sicuramente la motivazione ad agire concretamente l’avrò utilizzando questa domanda: “Come posso migliorare la mia salute oggi?”. In questo modo posso agire immediatamente e non rimango ad uno stadio teorico, non sei d’accordo? Lo stesso può valere per gli obiettivi magari che si pone un venditore: Potrebbe dire: “Voglio ottenere 10 nuovi clienti entro la fine della settimana”, ma più efficace potrebbe essere: “Cosa posso fare ora per ottenere un nuovo cliente?”, la domanda mi spinge all’azione.

9. Domande di auto-riflessione. Come potenti strumenti di pensiero, le domande possono aiutare ad esaminare la tua vita e ti aiutano ad entrare in contatto con il proprio sé interiore. Agiscono molto bene con le normali tecniche di auto-riflessione. Un ottimo esercizio è quello di creare una lista di 100 domande che contano di più per te in questo momento (che possono variare da “Dove ho lasciato le mie chiavi?” A “Qual è la mia missione di vita?”). Da tale elenco, restringere a dieci o venti elementi, creando il tuo elenco di grandi questioni, che è possibile rivedere spesso per riconnettersi alle aree della tua vita che realmente ti interessano.

10. Mettere in discussione tutto come proprio stile di vita. Sviluppare l’abitudine di fare domande è forse il più grande dono di menti altamente sviluppati. Credo che la discussione, e per questo ho creato un blog, sia lo strumento migliore per stimolare il pensiero e, come tale, è difficile contestare l’utilità e l’importanza di utilizzare la discussione come strumento di sviluppo personale. Ma come facciamo a sviluppare l’abitudine di mettere in discussione i propri pensieri? La risposta, come tutto il resto nella vita, è pratica, pratica, pratica. Porta sempre con te un diario e scrivi le domande che ti vengono in mente.

Domanda tutto. Il tuo cervello ti ringrazierà!

E’ sempre tempo di Coaching!”

Se hai domande o riflessioni da  fare ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure prendi appuntamento per una sessione di coaching gratuito

*Crescita Personale – 2012

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