L’anno dell’Europa: cosa pensano gli italiani…

Mentre l’Unione europea celebra i sessant’anni dalla firma dei Trattati di Roma, il progetto di integrazione affronta una delle fasi più difficili della sua storia. Un Regno Unito ancora scosso dall’attentato di Westminster avvierà formalmente il processo di Brexit il prossimo 29 marzo, mentre non è chiaro se e in che misura l’opzione dell’integrazione differenziata (“Europa a più velocità”) proposta da alcuni paesi avrà sviluppi concreti.

Il giudizio complessivo rimane ancora oggi più positivo che negativo, nonostante una crescente polarizzazione tra due visioni opposte e una preoccupante sfiducia generalizzata verso le Istituzioni (a tutti i livelli di governo). Una maggioranza relativa di italiani sembra credere che sia necessaria più integrazione per superare i problemi attuali, benché una quota significativa reputi che gli svantaggi nel rimanere all’interno della Ue siano maggiori dei vantaggi. (Image credit: European Parliament, 2013).

(Guarda tutti i risultati del decimo sondaggio promosso da ISPI – Istituto Studi Politica Internazionale e RaiNews  – realizzato da IPSOS)

Il giudizio complessivo sul ruolo dell’Ue

La maggioranza degli italiani esprime un giudizio complessivamente positivo sull’Unione europea, anche se una quota significativa segnala che negli ultimi tempi sembrano prevalere gli egoismi nazionali. Di poco inferiore è invece la percentuale di chi giudica negativamente l’operato dell’Ue, soprattutto per i troppi errori commessi.

Il 25 marzo prossimo ricorrono 60 anni dai Trattati di Roma che istituirono la Comunità Economica Europea (CEE). Come giudica complessivamente il ruolo della Ue/CEE in questi decenni?

La più grande conquista dell’Unione Europea

Se ci si concentra sui maggiori benefici del processo di integrazione europea appare piuttosto evidente come il giudizio positivo di molti italiani si concentri sulla libertà di circolazione delle persone e sul periodo di stabilità e pace che il progetto europeo è stato in grado di garantire. Risultano invece meno apprezzati i risultati conseguiti in campo economico, come la creazione dell’Euro o del mercato unico.

Qual è la più grande conquista dell’Unione europea?

Maggiore integrazione o rafforzamento degli Stati nazionali?

La metà degli italiani ritiene opportuno proseguire verso un’ulteriore integrazione europea o quantomeno conservarne il livello attuale. Un terzo degli intervistati pensa invece che gli stati dovrebbero riguadagnare sovranità a spese della Ue.

 Per risolvere gli attuali problemi politici ed economico–sociali in Europa pensa sia necessario/a:

La fiducia nelle istituzioni di governo

Le risposte degli italiani a questa domanda dimostrano una grande disaffezione nei confronti delle istituzioni, siano esse vicine o lontane. Vale comunque la pena di notare che l’Unione europea sembra godere, seppur di poco, di un giudizio più positivo rispetto agli altri livelli di governo.

 Per risolvere gli attuali problemi politici, economici e sociali si fida maggiormente:

L’Europa: vantaggio o svantaggio?

Solo un quarto degli italiani crede ancora che restare nell’Ue sia vantaggioso per il nostro paese. Il 44% reputa invece che gli svantaggi superino i vantaggi, mentre un italiano su tre ritiene che questi essenzialmente si equivalgano.

Reputa che vi siano più vantaggi o svantaggi per l’Italia all’interno della Ue?

In quali ambiti affidarsi all’Europa?
I cittadini italiani che vogliono maggiore Europa privilegerebbero le politiche migratorie e le politiche che rimandano a una “Europa sociale” (economia e lavoro), mentre metterebbero in secondo piano le politiche ambientali e la politica estera. Un intervistato su cinque si dice in ogni caso contrario a qualunque intervento da parte dell’Ue.

 Su quali temi l’Europa dovrebbe avere maggiori competenze, cioè maggiori poteri di intervento?*

 * Gli intervistati potevano fornire più di una risposta.

L’Italia all’interno dell’Ue
Tre italiani su quattro percepiscono l’Italia come un attore di secondo piano in Europa. In particolare, poco meno della metà degli intervistati giudica l’Italia in una posizione di subalternità nei confronti di Germania e Francia, i due paesi chiave del Vecchio continente. Una percentuale significativa si spinge addirittura a considerare ormai irrilevante il ruolo del proprio paese nello scacchiere europeo.

 Come giudica il ruolo dell’Italia all’interno dell’Unione europea?

La minaccia più grave per l’Europa
Quasi la metà degli italiani pensa che i pericoli più gravi per l’Europa derivino dalla crisi economica e dalla minaccia terroristica. Da segnalare che uno su cinque teme le conseguenze del cattivo funzionamento dell’Unione, mentre il 14% è preoccupato dalla crisi migratoria.

 Quale è la minaccia più grave per l’Europa?

E’ sempre tempo di Coaching!”

se hai domande o riflessioni da fare, ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure: prendi appuntamento per una sessione di coaching gratuita
0

Aggiungi un commento