Le parole del Coaching

Come in ogni professione o mestiere, anche nel Coaching alcuni termini apparentemente di uso comune assumono implicazioni specifiche quando usati in senso “tecnico”, come accade ad esempio quando un coach dice che vuole porre una domanda.
Esploriamo allora l’anima profonda del Coaching partendo dal significato delle “sue” parole.
Esattamente, che cosa fa un coach? In che cosa consiste il suo lavoro? Voglio dire: che cosa si studia nelle scuole per coach? È la domanda che mi farei, e che rivolgerei al mio interlocutore, se io fossi una di quelle persone che, totalmente digiune di coaching, si imbattono in una della più comuni (abusate?) Grandi Frasi del Coaching: “io non ti insegno nulla, perché il tuo mestiere lo conosci tu: sei tu l’esperto di ciò che fai”. Ohibò… e allora in cambio di che cosa dovrei darti i miei soldi, caro coach? In che cosa sei esperto, tu?
La risposta colta è: il coach è l’esperto del processo. Detto che si capisca: il coach è quello che sa quale stimolo dare, quando e come, così che ne venga fuori qualcosa di utile per avvicinarti all’obiettivo che ti sei dato. Quella cosa lì, che è esplorazione, analisi, ricerca, riflessione, pianificazione, sperimentazione, revisione e altre faccende del genere, quella cosa lì è “il processo”, e di questo è esperto il coach. A prescindere dall’argomento di cui stiamo parlando. Ma è proprio così: a prescindere? Sì. Ma anche no. Giacché in questi anni di professione mi è capitato di sentire tutto e il contrario di tutto.la persona che sei
C’è l’imprenditore che ti dice “fammi vedere quali risultati hai ottenuto portando avanti un’azienda, altrimenti che cosa pensi di venire qui a predicare?” Che sarebbe come dire che per vincere il mondiale serve Maradona come allenatore – ci hanno pure provato, e con quali risultati s’è visto. Poi ci sono quelli che vogliono sapere in quali comparti hai fatto coaching in passato “perché sa, il nostro settore non è come gli altri, è un po’ particolare, bisogna conoscerlo per sapere come muoversi” (lo dicono tutti, in tutti i settori…). E c’è il collega – uno dei più affermati e che riscuote la tua stima più genuina – che ribadisce cose del tipo: “non puoi accompagnare qualcuno in un’attività che non conosci per esperienza personale”. A cui segue la collega – non meno affermata professionalmente – secondo cui non essere troppo coinvolti nel merito dei temi di business trattati fornisce la preziosa opportunità di vedere le cose come il cliente non le ha mai viste finora e offrire prospettive del tutto nuove. Il che ti rammenta di quell’altro collega che un giorno confidò: “dopo una vita nelle vendite, quando faccio coaching a un commerciale faccio una fatica tremenda a non infarcire la sessione di consigli e suggerimenti”.
Sono parecchie le cose in ballo, ma quella che ci interessa qui è la differenza tra coaching e consulenza (e formazione), che non sempre i clienti hanno chiara. È, in altri termini, la differenza tra contenuto e processo: e poiché siamo tutti figli di una plurisecolare tradizione scolastica, educativa e formativa basata sul trasferimento di contenuto, un’attività che sia invece centrata sul processo risulta tutt’altro che immediata da concepire e metabolizzare.
È dunque infinitamente più probabile che il coachee associ il concetto di “esperto” al contenuto, e si aspetti l’ennesimo istruttore nel merito delle cose da fare. Il coach è perfettamente cosciente di non essere un istruttore in quel senso, ma c’è un terzo fattore: oltre al processo e al contenuto, c’è “il settore”. Il territorio in cui vive il cliente.

Il contesto. Life, sport, business… e poi la specifica disciplina sportiva, lo specifico business, lo specifico ruolo… Il cliente è l’esperto del contenuto, il coach è l’esperto del processo. coachingÈ fondamentale che il coach sia esperto anche del contesto? O è solo qualcosa che aiuta, ma non è necessario perché in fondo il processo è sempre lo stesso in ogni contesto? O è qualcosa che ostacola perché espone al rischio di proiezioni personali, cioè di fare in realtà formazione o consulenza laddove si dichiara che si sta facendo coaching? Spero, caro lettore, che tu non stia aspettando una risposta. Perché io mica ce l’ho, una risposta: sono soltanto un coach, io. L’esperto sei tu.

 

…vediamo le principali  TIPOLOGIE COACHING E I  CONTENUTI

COACHING INDIVIDUALI

LIFE COACHING

Autostima – Relazioni – Abitudini nocive (fumo, alcool, ecc) – Definizione di progetti di vita o di lavoro – Life Work Balance – Individuazione e ottimizzazione dei propri punti di forza – Gestioni finanziarie – Scopo della vita – Coppia e relazioni famigliari – Benessere personale – Tempo libero – Miglioramento personale – Ecc.. power-156
BUSINESS/ EXECUTIVE COACHING (ci sono modalità differenti tra micro/pmi/holding).
Sviluppo leadership e carisma – Personal Branding – start up o l’approccio con un nuovo mercato – Cambiamenti di ruolo – Sviluppo o Cambiamenti dei processi organizzativi in genere – Miglioramento della gestione dei collaboratori – Time Management – Miglioramento delle capacità decisionali – Motivazione professionale – Gestione dello stress – Ottimizzazione della comunicazione intrerna/esterna (dipendenti/clienti/fornitori) – spesso ci possono essere sedute equiparabili al LifeCoach – Ecc.

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PERFORMANCE/ SPORT COACHING
Ansia da prestazione – rilassamento – convinzione – energia fisica e vitalità mentale – Sicurezza. Autostima. Determinazione, controllo e lucidità.

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CAREER COACHING
Autostima – bilancio delle competenze – definizione obiettivi professionali – relazione con il capo/colleghi/collaboratori – personal branding – negoziazione – gestione dello stress – resilienza – work-life balance – elevator pitch – gestione del cambiamento – from esternal to internal focus – azione.

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COACHING DI GRUPPO

CORPORATE COACHING
OLTRE AD ALCUNI DEL BUSINESS/EXECUTIVE: – Condivisione della mission aziendale – Raggiungere gli obiettivi aziendali – Individuazione di alternative – Priorità, delle criticità e delle emergenze – Miglioramento della comunicazione – Time management – Problem setting e problem solving – Supporto nell’integrazione nel team di lavoro. Corporate-Coaching-Francesco-Fornaro
TEAM COACHING
lavoro su gruppi funzionali – osservazione del team – funzionamento del gruppo – autonomia del gruppo – punti vincenti e relazioni circolari – consapevolezze dei singoli – strategie di funzionamento.

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SHADOW COACHING
osservazione attività lavorativa – rilevazione comportamenti e caratteristiche spontanee – feedback – velocizzazione consapevolezza – segue lavoro one2one.

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GROUP COACHING
Lavoro fatto con gruppi anche eterogenei su specifiche tematiche – ottimo per ottenere modifiche di mission e vision a cascata – (circolarità del cambiamento)

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E’ sempre tempo di Coaching!

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