Life coach: l’allenatore dell’anima che insegna a vivere meglio…

 

Si chiama life coach, è un po’ psicologo e un po’ motivatore. Aiuta a risolvere un sacco di problemi: da come evitare amori sbagliati a come vincere la fobia per il dentista.
Un tempo c’era il Cynar contro il logorio della vita moderna, quel liquore color pece che ci allenava alle avversità delle umane sorti col suo gusto dolce-amaro ammiccandoci da una bottiglia dall’etichetta rossa in mezzo alla quale troneggiava un carciofo.
Oggi c’è il «life coach». Versione “ginnica” dello psicanalista, scaldamuscoli per l’esistenza, motivatore emotivo al bordo ring della vita quotidiana.
Dalla fobia per il dentista alla scarsa autostima, dal vizio di farsi mollare dai partner all’incapacità di trovare lavoro, il life coach aiuta a  far “auto guarire” chiunque ne abbia necessità e da …qualsiasi cosa.
Basta essere motivati ed essere disposti ad ammettere che, con certe faccende, la sfortuna non c’entra proprio nulla: la magagna è tutta nella nostra emotività fuori controllo.
Nata in America circa cinquant’anni fa, la figura del «life coach» sta prendendo piede anche in Italia se ne contano già all’incirca 1000 ma la stima è alquanto approssimativa perché non esiste ancora un unico albo che li riunisca. Infatti, è recente la legge che ne ordina la professionalità: “il Coaching è un’attività professionale non ordinistica”, disciplinata dalla legge N. 4 del 14 gennaio 2013, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 26 gennaio 2013, n. 22.
Si lavora per passaparola e ci si avvale di internet per farsi conoscere, alcuni seguono delle scuole, altri sono autodidatta. Molti di noi stanno cercando di organizzare se stessi e i colleghi in un’Associazione Professionale… ma il compito è piuttosto arduo perché si tratta di una professione ancora poco conosciuta e che fatica a prendere piede. life coaching level to maximum conceptual meter, isolated on white background

Tra i clienti – c’è di tutto. “Dalla massaia al dirigente”. La durata della “terapia” varia a seconda delle problematiche: per certe fobie è sufficiente una seduta di un’ora e mezza, per altre è richiesto un intervento di più incontri della stessa durata. Un conto è aiutare chi ha paura di volare, diverso è intervenire su chi cerca sempre uomini sbagliati.
Se l’analisi psicanalitica è lunga e di imbarazzante ammissione …prova tu a confessare “sì, sai, vado dallo strizza”, diventi l’unico colpevole inadeguato al mondo anche se in realtà in cento ne avrebbero più bisogno di te… ed è per giunta  alquanto dispendiosa.
Il “life coach” è invece una specie di lampo di laser, che interviene in breve tempo e al bisogno: a lui non serve andare a indagare e a scandagliare in profondità le cause, basta “riparare” l’effetto e mettere i “pazienti” in grado di scavallare il problema.
A lui basta renderli adatti a vivere meglio e in breve tempo. Il costo delle sedute varia a seconda “dell’allenatore” e del numero degli incontri necessari al compimento di un percorso di coaching.

La forbice può essere quindi davvero ampia. Ed è meglio rivolgersi a coach “certificati” da Organismi professionali nazionali e /o internazionali.

Come facciamo noi «life coach» a rendere abili all’esistenza i nostri assistiti?

Lo si può raccontare solo per grandi linee è difficile:  descrivere pedissequamente cosa diciamo durante un incontro. Sarebbe un po’ come svelare il trucco del mago. E soprattutto bisogna contare che certe banalizzazioni sarebbero a rischio di goffe emulazioni.

Possiamo dire che le nostre “sedute”, con i “coachee”, sono chiacchierate che si svolgono coaching uno di fronte all’altro, procedono per visualizzazioni, per immagini. Stimolando certi esercizi mentali, che invitano il cervello ad andare in altre direzioni (zone) rispetto alle solite.
Le esigenze sono le più svariate: dimagrire, ingrassare, smettere di fumare, prendere la patente… Tutte cose davanti alle quali il soggetto erige un apparentemente incomprensibile blocco. Ma anche altro… per esempio, ad una ragazza che da oltre un anno aveva perso il ciclo mestruale, a causa di un cattivo rapporto con i genitori, è bastata una seduta e dopo quattro giorni ha recuperato il ciclo.

perchè

Un altro coachee… che aveva sviluppato un trauma nei confronti del dentista. Era talmente a disagio che l’anestesia, su di lui, non funzionava più. Eppure racconta: “Sono una persona razionale. Ho quarantacinque anni, faccio il tecnico elettronico e sono molto poco suggestionabile. Però, nel corso di un lavoro odontoiatrico al quale ho dovuto sottopormi, mi si è scatenata una vera nevrosi. É stato quando il dentista ha iniziato a usare il bisturi. Non c’è più stato verso di proseguire. É stato lui a consigliarmi l’intervento del life coach, E devo dire che dopo un paio di sedute, tutto si è sistemato … non so come… fatto sta che ha funzionato”.

Sono moltissimi anche gli sportivi che si rivolgono al life coach per migliorare le prestazioni in campo. Il ricorso ai Coach e al coaching è in aumento,  perché sono in aumento i  vari “disagi” dell’anima in questa vità di corsa cui siamo costretti… ai nostri giorni  …anche i malesseri vanno risolti di fretta!

E’ sempre tempo di Coaching!

se hai domande o riflessioni da fare, ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure: prendi appuntamento per una sessione di coaching gratuita

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Commenti

  1. Ciro  Gennaio 30, 2017

    Un attività interessante e motivante, che richiede abilità e senso di responsabilità in quello che si sta facendo… Interessante spiegazione, utili soprattutto gli esempi!

    rispondere
    • skrull_1948  Febbraio 3, 2017

      Buonasera,
      mi scuso per il ritardo con cui ringrazio per il gentile commento…
      ma, sono stato impegnato in un corso di aggiornamento.
      Grazie ancora e spero di leggerla con commenti anche su altri post che
      ho pubblicato o che pubblicherò.
      Cordialità
      Maurizio

      rispondere

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