Life: Il ponte…

Un uomo aveva un figlio che sembrava davvero inconcludente. Aveva cambiato tre facoltà universitarie prima di decidere che lo studio non faceva per lui e cercare un lavoro. E in meno di un anno ne aveva  cambiati diversi, ogni volta senza mai resistere più di qualche settimana. Per non parlare del suo carattere. Il ragazzo si lamentava sempre,  avendone preso coscienza, di essere scostante, troppo impulsivo, di non saper dire di no quando lo avrebbe voluto, ma nonostante i suoi forzi (a suo dire tanti), le cose non cambiavano mai davvero. Così l’uomo, un mattino, chiese al figlio di fare un giro con lui nelle campagne vicino la loro casa. Dopo aver girovagato a piedi per più di un’ora, chiacchierando del più e del meno, i due arrivarono vicino a un ruscello che scorreva in quella zona, ed essendo autunno, l’acqua era già abbandonate, ma si poteva ancora attraversare. L’uomo disse al figlio: “Prendi le tavole che ci siamo portati da casa!” Il ragazzo era finalmente sul punto di scoprire perché il padre gli avesse fatto caricare una decina di tavole sulle spalle. L’uomo invitò il figlio a metterle sul ruscello per farne un ponte. Il ragazzo guardò allibito il padre pensando che scherzasse o forse lo voleva mettere alla prova? “Non posso mica fare un ponte con questi pezzi di legno” fu la sua risposta. L’uomo sorrise. “Però dobbiamo farne uno, perché con l’inverno che arriva l’acqua sarà sempre di più, e se tu o io riuscissimo comunque a passare, molti non sarebbero in grado di farlo, ed è meglio che ci sia un piccolo ponticello”. Il ragazzo era d’accordo, ma non sapeva cosa fare. Così il padre gli disse: “Ognuna delle tavole che hai in mano e solo un piccolo pezzo del ponte. E chiese d’achito: quanti libri hai letto per migliorare il tuo carattere?”. Dopo l’iniziale stupore per la domanda inaspettata, il ragazzo disse: “Almeno una decina, e poi ho letto tanti blog su internet a dire il vero e ho anche diverse newsletter che ricevo da alcuni siti ogni mattina” aggiunse. “E hai cambiato carattere?” Chiese sarcastico il padre al ragazzo. Questi sospirò e rispose di no. “E per l’Università, hai chiesto consigli oltre a noi?” incalzò, riferendosi con quel “noi” a lui e alla mamma del ragazzo. “Certo” rispose di getto il figlio, “ho letto qualche libro, girato su internet, chiesto a un mio amico che è già laureato, al professore che coordina i corsi di laurea…” “Però” lo interruppe l’uomo, “senza concludere nulla!” Il giovane restò zitto. L’uomo sorrise, prese una tavola e disse al ragazzo: “Ogni libro che leggi, ogni email, ogni consiglio, sono tutte tavole”. Il ragazzo guardò suo padre con attenzione. “Anche se le prendi tutte non ci farai mai un ponte per passare da dove ti trovi”, disse indicando con lo guardo la terra sotto i loro piedi, “a dove vuoi arrivare” fece cenno con la mano verso la riva opposta del ruscello, “che si tratti di passare dall’altra parte, di trovare l’università giusta o cambiare il tuo carattere”. Il ragazzo colse il punto. “Quindi?” chiese curioso, visto che non sapeva come costruirlo quel ponte. Semplice: “Devi legare assieme le tavole che hai” rispose il padre, “devi fare un ponte con le tavole a tua disposizione. Ogni informazione è utile se diventa un percorso, un processo, altrimenti resta solo uno spunto, magari utile, ma dura poco e poi”, disse abbandonando una tavola sull’acqua, “dopo un po’ perde di effetto” precisò notando che la tavola veniva trascinata via dalla corrente del ruscello. Riprese subito dopo, “devi renderle un lavoro quotidiano, continuo, costante. Ordinato e graduale, altrimenti” concluse l’uomo tirando fuori dal suo zaino una grossa e lunga fune, “tutto quel che impari, non cambierà mai nulla!”.

Un libro che leggete è una tavola. Una pagina del blog, un’altra tavola. Lo è questa storia. Una mia risposta a una vostra richiesta che mi fate sul sito o a qualche altro sito che abitualmente leggete. Un consiglio di un amico. Un evento della vostra vita. Un film che vedete. Una canzone particolare che vi colpisce. Una poesia. Ogni esperienza che fate, pur piccola che sia. Ma se restano “tante tavole” slegate tra loro, non portano dall’altra parte del ruscello. Se volete andare da dove vi trovate, alla vostra meta, dovete costruire un ponte. Che sia vincere l’ansia, risolvere una crisi, diventare più forti dei problemi, vivere con serenità, migliorare la vostra situazione economica, il vostro carattere, la vostra vita, essere felici. Dovete crearvi il vostro ponte. Con le sole tavole slegate, non andrete da nessuna parte. Per cui prendetene tante, tutte quelle che vi servono, ma iniziate a legarle tra loro, oppure non arriverete mai, per quanto vi lavorerete e vi impegnerete, dove vorreste andare e resterete sempre da questa parte del ruscello…

Buona giornata!

E’ sempre tempo di Coaching!”

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