Life: probabilmente sei dipendente anche se puoi farne a meno per 30 giorni…

Ciao a tutti,
oggi completiamo il nostro discorso sulle dipendenze, anche se ovviamente ne potremmo parlare ancora per mesi, ma dobbiamo procedere con la quarta radice dalla paura.  Il test principale per sapere se dipendiamo da qualcosa, o da qualcuno, cioè se non possiamo farne a meno senza stare emotivamente male, è rinunciarci per un mese, e vedere cosa succede. Come capire i risultati di questo “esperimento”? Il più ovvio è che non riesci a resistere per 30 giorni. Ottimo, è una dipendenza. Ma non solo: se resiste ma ci pensi di continuo e la tua mente è sempre lì mentre stai facendo il test, allora significa che è una dipendenza, anche se arrivassi alla fine del mese di test. Ancora: se non vedi l’ora che finisca il mese e pensi che subito dopo potrai finalmente tornare a fare quello che facevi, è una dipendenza anche in questo caso. Se resisti, ma per tutto il mese, o molto spesso, provi emozioni negative, frustrazione, nervosismo, rabbia, sei spesso di cattivo umore, allora è una dipendenza e sta incidendo sulle tue emozioni. Come vedi, è probabile che scoprirai di avere molte dipendenze. Ti ripeto i punti fondamentali: Il problema non è la  cosa” da cui dipendi, ma che la tua felicità ne dipenda. Se dipendi da qualcuno per stare bene, non potrai mai amarlo. MAI. La soluzione non è la rinuncia, non funzionerebbe. Infatti puoi anche rinunciare per sempre a quello da cui dipende oggi la tua felicità, il risultato sarà che starai male, ci penserai di continuo, e non troverai mai pace e serenità. Non rinuncia dunque, ma equilibrio. Costruire dentro di te una solidità, una forza, una sicurezza da cui vivere tutti e tutto con amore, senza mai far dipendere, da oggi,il tuo benessere e la tua felicità da qualcosa che sta fuori di te. La dipendenza, per quanto possa riguardare “qualcosa” di positivo, è sempre fonte di paura e quindi malessere. Non ha senso, è la fonte del malessere che in teoria dovrebbe allontanare. Ovviamente avere questa forza non significa essere invulnerabili. Io sono stato un giocatore accanito di videogiochi e mi sono reso conto che ne ero dipendente. O giocavo, o pensavo a come avrei giocato. Tralasciamo tutto per giocare e se non potevo, mi innervosivo. Un giorno mi sono reso conto che il gioco, invece di essere positivo, mi impediva di amare e stare bene. Era diventato paradossalmente fonte di emozioni negative, stress, malessere. A quel punto dovevo scegliere. Il piacere del videogioco, che però durava poco e mi creava dipendenza, o la libertà? Scegli sempre la libertà. SEMPRE. Una prigione dorata resta una prigione. Una buona compagnia resta sempre un gruppo di detenuti. Non puoi essere felice in una prigione. Non puoi amare senza libertà interiore. Oggi ho senza dubbio un equilibrio e una forza da cui potrei rimettermi a giocare con i video giochi e gestire tempi ed emozioni. Ma non lo faccio. Da un lato condivido quel detto popolare che dice “porta aperta, anche i Santi tenta”. Considera che ci sono attività che per loro natura hanno un impatto sul nostro cervello, lo stimolano e producono assuefazione, dipendenza. Ha senso combattere ogni giorno per tenerti in equilibrio su un burrone? Qualsiasi cosa, qualsiasi relazione può trasformarsi in una dipendenza emotiva. Gestire qualcosa che per sua natura stimola una dipendenza, è come stare in bilico sul burrone. Sinceramente non ho ancora trovato qualcosa che meriti questa lotta continua. Io preferisco la gioia dell’orto, della natura, di un chiacchierata, al piacere del videogioco. Il videogioco è sterile. Fine a se stesso. Non devi rinunciare, devi capire. Se io avessi rinunciato ai videogiochi, ci penserei di continuo. Non ho rinunciato, o preferito altro. Oggi concludo con un esercizio utile per indebolire gradualmente ogni dipendenza. Ciò che le caratterizza, infatti, è il “fissarti” su di loro come unica fonte di benessere. Apri la mente. Crea altri interessi nella tua giornata da cui trarre benessere. Se oggi pensi che solo quella cosa o persone, quella situazione, sia qualcosa di bello nella tua giornata, aggiungi almeno altre 3/4 cose che diventino momenti altrettanto belli.  E scegli possibilmente qualcosa che non crei a sua volta dipendenza. Ecco: se tu metti in pratica tutto ciò ogni giorno, comincerai a indebolire le tue dipendenze perché diventerai indipendente nel saper stare bene, visto che diventi protagonista della tua felicità. E non è semplicemente qualcosa che fai, ma portano felicità e serenità dentro di te, per cui arrivi al punto che non è cosa fai il segreto, ma come vivi, e questo ci rende profondamente liberi. Intanto da oggi aggiungi alla quotidianità cose positive, che ti piacciono, che odificano la tua idea che per stare bene hai solo una possibilità, scoprendo invece che hai più scelte di quanto credi. Più sai variare, più hai alternative a ciò da cui oggi ha scoperto di dipendere, meno forza avrà su di te e sulle tue emozioni. Questo è un primo passo. Adesso pensiamo alla quarta radice della paura, l’ultima, ne parliamo la prossima volta…

E’ sempre tempo di Coaching!

Se hai domande o riflessioni da  fare ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure prendi appuntamento per una sessione di coaching gratuito
0

Aggiungi un commento