Oggi possiamo scegliere la strada da intraprendere per arrivare dove vogliamo, pianificare e realizzare i nostri sogni. In pratica possiamo essere ciò che vogliamo, potremmo farlo ma non lo facciamo, ecco il perché. Possiamo scegliere cosa vogliamo studiare, chi vogliamo diventare, dove vogliamo vivere e che lavoro vogliamo fare. In fondo, se ci pensi, abbiamo una libertà che non è mai esistita prima, che anche solo la generazione dei nostri genitori si sognava. Anzi, non poteva nemmeno immaginarsela perché all’epoca era come pensare di andare sulla Luna. Mentre noi, che ci siamo “andati”, i nostri figli e anche nipoti, che potrebbero tornarci, la diamo per scontata dimenticandoci che grande opportunità abbiamo tra le mani… Oggi possiamo lavorare da qualunque parte del mondo con una semplice connessione Internet, possiamo viaggiare tantissimo spendendo anche poco e possiamo coltivare le nostre passioni ritagliandoci un po’ di tempo. Possiamo fare tutto questo e molto altro, ma non lo facciamo. Potremmo scegliere la nostra strada tra le tante che abbiamo davanti, eppure continuiamo a percorrere sempre la stessa, senza a volte nemmeno più chiederci se è quella che vogliamo. O peggio, pensando che ormai è troppo tardi per cambiare percorso, oppure continuando a percorrere la strada che qualcun altro ci ha detto essere quella giusta per noi. Ti suona familiare? Abbiamo paura di realizzare i nostri sogni perché questo significa scegliere la nostra strada, essere veramente liberi di decidere cosa è giusto e cosa no per noi, per quello che vogliamo fare e per la persona che vogliamo diventare. Essere liberi richiede un prezzo da pagare, significa chiederti ogni giorno se sei esattamente dove vorresti essere, o almeno sulla strada giusta per arrivarci. E farsi queste domande implica essere sinceri con noi stessi, distruggere le maschere e gli alibi che costruiamo ogni giorno e a cui finiamo per credere. Significa spesso anche andare controcorrente in un mondo che ci dice ogni giorno quanto è bello essere te stesso, trovare la tua vera natura, ma poi ti bombarda di messaggi che ti vogliono invece uguale agli altri, dentro a dei canoni e degli standard ben precisi. Perché la verità è che la libertà fa paura, e ancora di più fanno paura le persone libere. Perché non le puoi prendere, non le puoi manipolare e non riesci a convincerle che dovrebbero fare una cosa o un’altra perché saranno comunque loro a decidere. Ci dicono che dobbiamo essere una sola cosa, che dobbiamo avere un solo sogno, un solo obiettivo e che dobbiamo stare dentro questi parametri standard. Altrimenti ti fanno credere che c’è qualcosa che non va in te. Ci hai fatto caso? Devi avere un lavoro, una passione, un sogno, un obiettivo, uno di tutto insomma. E se invece tu senti di volerne di più, di avere più passioni che ti fanno battere il cuore o se sogni di realizzare più cose, allora ti fanno sentire sbagliata (e anche un po’ egoista) perché in fondo c’è chi sta peggio e quindi non dovresti lamentarti. In fondo hai già tutto quello che ti serve per vivere una vita felice. Giusto? Io invece ho imparato che i sogni sono il carburante della vita, sono ciò che ci fa andare avanti e che ci fa fare pezzi di strada in più per arrivare dove vogliamo. Ho imparato che possiamo avere infinite passioni, anche molto diverse tra loro, che ci fanno sentire felici e ci riempiono il cuore. Ho imparato che si possono avere tanti sogni e tanti progetti e che non c’è un limite oltre il quale tu sia egoista. Anzi, senti il cuore che si allarga sempre di più, perché c’è spazio per tutto nella tua vita. Sta solo a noi spostare i limiti e allargare i confini. Quindi fai la lista di ciò che ami, di ciò che vorresti, dei luoghi che vorresti visitare e, perché no, di tutte le cose folli che vorresti fare nella vita e che non ti permetti di provare per la paura del giudizio, sia tuo che degli altri. E poi inizia a chiederti qual è la prima cosa che vuoi fare, da dove vuoi cominciare. Fai in modo che non passi un solo giorno senza fare qualcosa per te, per realizzare uno di quei sogni scritti su quella lista. Spesso non iniziamo nemmeno perché pensiamo che serva tempo, che servano soldi, che servano sempre grandi cose. In realtà, così facendo, ci facciamo semplicemente sfuggire le occasioni che ci bussano alla porta e che potrebbero portarci verso la nostra meta. Impara a dire di sì a ciò che ti si presenta, agli inviti, alle situazioni che non avevi previsto ma che “casualmente” arrivano nella tua vita. Il vero e più grande errore è che cerchiamo sempre di pianificare tutto, pensiamo di sapere noi come arrivare alla meta che ci siamo prefissati. E invece noi possiamo pensare solo ad un possibile percorso, ad una strada che razionalmente ci sembra giusta. Peccato che l’Universo sappia sempre come arrivarci in mille altri modi. Un po’ come il navigatore che ti fa fare la strada più breve, o quella senza traffico o quella panoramica, ma molto spesso non è comunque quella che avevamo immaginato noi. Allora perditi, lasciati andare, festeggia ogni volta che perdi il controllo e ascolti il tuo intuito. Ci arrivano in continuazione segnali che noi ignoriamo perché troppo impegnate a ragionare, pensare e pianificare. L’esercizio da fare è invece allenarti ogni giorno a stare nel corpo più che nella mente, ascoltare i segnali, tornare a fidarti delle tue emozioni e del tuo intuito. Ci hanno educati così, ci hanno insegnato cosa è giusto e cosa no. Siamo talmente dentro a questo sistema che non ce ne rendiamo nemmeno conto. Serve invece svegliarsi, tornare alla nostra parte più vera. Nessuno ha la bacchetta magica: non cercare guru o idoli da imitare. Piuttosto cerca te stesso, ascolta chi ti apre gli occhi per farti vedere da solo quali sono le diverse possibilità. Non credere a chi ti dice di sapere cosa dovresti fare. E’ tutto dentro di te, basta solo che tu inizi a guardare. Fidati di chi ti aiuta solo ad aprire la porta e ti lascia poi camminare da solo, chi ti fa scegliere sapendo che sicuramente sbaglierai o cadrai, perché è l’unico vero modo per insegnarti qualcosa. Se ci pensi, è così che hai imparato a camminare quando eri piccolo. Perché ora dovrebbe essere diverso? Invece spesso vedo persone che sono talmente impaurite che cercano qualcuno che gli dia soluzioni “chiavi in mano”, qualcuno che gli dica esattamente cosa fare. Mi dispiace deluderti, se la pensi così anche tu, perché non è così che funziona. Se non inizi il tuo viaggio finirai per continuare sulla strada su cui sei ora dove, per sentirti accettato, continuerai a seguire il sentiero battuto e a guardarti indietro pensando che avresti potuto, ma che sarebbe stato troppo difficile e tutto sommato poteva andare peggio. Allarga il perimetro e ridisegna i tuoi limiti. Che lo abbia deciso tu o che lo abbiano delimitato altri per te, c’è uno spazio entro il quale ti senti tranquillo. Questa è la tua zona di comfort, che ti serve a tenere a bada la paura, serve alla mente per non sentirti costantemente in pericolo per qualcosa di nuovo che lei non conosce. Ne abbiamo bisogno perché altrimenti la nostra mente impazzirebbe. Ha bisogno di riconoscere situazioni, luoghi, pensieri ed emozioni che già conosce e che può codificare perché altrimenti avrebbe costantemente troppe informazioni da gestire e questo causerebbe molto stress. Ma attenzione, questa è anche la tua più grande prigione. Sì, perché ogni volta che cerchi di mettere un piede fuori dalla tua zona di comfort, il tuo cervello ti dirà di stare attento, che lì ci posso essere dei pericoli. La mente fa il suo lavoro, che è pensare alla sopravvivenza e cercare di fare meno fatica possibile per risparmiare energie. Chiediti però se la tua mente sa davvero che cosa è bene per te e cosa ti renderebbe felice. Quasi sempre la risposta è no, perché è la paura a parlare più forte del cuore. Se avere un lavoro, una casa, una compagna, qualche ora libera alla settimana e un paio di settimane di vacanza l’anno ti fa stare bene, allora continua così, forse è quello che realmente vuoi. Se invece ogni tanto questa routine ti sta stretta e ti sembra che ti manchi l’aria, allora inizia a spostare i tuoi limiti, ogni giorno di qualche passo, e vedrai ingrandirsi la tua zona di comfort. Inizia a fare qualcosa che oggi ti fa paura ma che vorresti tanto fare e in poco tempo vedrai che quella diventerà la nuova normalità. E’ solo questione di allenamento. Non c’è un giusto e uno sbagliato. Ognuno desidera qualcosa di diverso, ha obiettivi e sogni che non sono gli stessi delle altre persone. E’ ora che tu scopra quali sono i tuoi, e soprattutto che inizi a camminare per la tua strada.
“Due strade trovai nel bosco e io,
io scelsi quella meno battuta.
Ed è per questo che sono diverso”
(Frost)
Viaggiare è un ottimo modo per vedere che ci sono tanti sentieri per raggiungere una meta, così come sono tante le strade possibili per raggiungere la tua felicità. Quando invece stiamo fermi siamo bloccati nella mente che ci dice che non ci sono altre strade possibili oltre a quella che vediamo. Ora quindi sei di fronte a un bivio in cui nessuno può scegliere per te: vuoi rimanere ferma a pensare se ci sono altre possibilità o vuoi iniziare il tuo viaggio alla scoperta di chi sei davvero? A te la scelta.
“Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino:
noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo
membri della razza umana;
e la razza umana è piena di passione.
Medicina, legge, economia, ingegneria
sono nobili professioni,
necessarie al nostro sostentamento;
ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore,
sono queste le cose che ci tengono in vita”
Fatti un regalo: concediti di sbagliare, concediti l’incertezza, regalati la meraviglia e lo stupore di fronte a qualcosa di nuovo: quello che potresti scoprire non ha prezzo. Se decidi di partire, puoi iniziare da qui…
E’ sempre tempo di Coaching!
Se hai domande o riflessioni da fare ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure prendi appuntamento per una sessione di coaching gratuito
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