monologo sul “Paradosso”

“Il paradosso è la scorciatoia della verità”

(Roberto Gervaso, “Il grillo parlante” – 1983)

Il paradosso dei nostri tempi è che abbiamo edifici sempre più alti,
ma moralità sempre più basse, autostrade sempre più larghe, ma orizzonti sempre più ristretti.

Spendiamo di più, ma abbiamo meno, comperiamo di più, ma godiamo meno.

Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, più comodità, ma meno tempo.

Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso, più conoscenza, ma meno giudizio,
più esperti, e ancor più problemi, più medicine, ma meno benessere.

Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori.

Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco,
guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo, facciamo le ore piccole,
ci alziamo stanchi, vediamo troppa TV, e meditiamo di rado.

Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso.

Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere.

Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.

Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo ad attraversare il pianerottolo
per incontrare un nuovo vicino di casa.

Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.

Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori.

Abbiamo dominato l’atomo, ma non i pregiudizi.

Pianifichiamo di più, ma realizziamo di meno.

Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.

Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per produrre più copie che mai,
ma comunichiamo sempre meno.

Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta, grandi uomini e piccoli caratteri,
ricchi profitti e povere relazioni.

Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle ma famiglie distrutte.

Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta, della moralità a perdere,
delle relazioni di una notte, dei corpi sovrappeso, e delle pillole che possono farti fare di tutto,
dal rallegrarti, al calmarti, all’ucciderti.

È un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino.

Ricordati di spendere del tempo con le persone che contano ora,
perché non saranno con te per sempre.

Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal basso in soggezione,
perché quella piccola persona presto crescerà, e lascerà il tuo fianco.

Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco,
perché è l’unico cosa che conta, e non costa nulla.

Ricordati di dire “grazie” alle persone, ma soprattutto pensalo.

Un gesto di gratitudine può curare ferite che vengono dal profondo dell’anima.

Dedica tempo alle persone, dedica tempo alla conversazione, e dedica tempo per condividere
i pensieri preziosi della tua mente. E ricorda sempre… la vita non si misura
da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ce li tolgono.

(il testo è attribuito a George Carlin – comico americano)

Mi auguro che questo monologo ti sia piaciuto: se… in alcuni passaggi è un po’ smielato, eppure alcuni contrasti sono molto potenti e spero ti facciano riflettere, ma soprattutto ti spingano ad agire un po’ diversamente questa settimana.

E’ sempre tempo di Coaching!

 

se hai domande o riflessioni da fare, ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti
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