Negativo o Positivo…

Qualche giorno fa ho ricevuto una email che faceva riferimento al fatto che alcuni Coach consiglino di cercare intorno a sé, e annotare, alcune cose positive quando l’umore è negativo…

Lo faccio anch’io coi miei Coachee e credo sia una buona idea. Sì, personalmente uso un esercizio simile, che chiamo “vedi in positivo”. Di solito ha un impatto immediato ed evidente su tutte le persone che lo fanno. Ti fermi e cerchi attorno a te alcune cose positive. Possono essere colte con gli occhi (qualcosa che vedi), ma anche con il naso, le orecchie, il corpo, la bocca; un profumo, un sapore, un suono, una musica o un rumore. La sensazione dei tuoi piedi sul pavimento, i vestiti sul corpo o le cose che tocchi con le mani.

Per ognuna delle cose che trovi, scrivi anche il motivo per cui l’hai scelta. Non basta dire cosa vedi di bello, dimmi anche per quale ragione ti colpisce. Io suggerisco però di non farlo solo quando sei giù di morale. Così serve a poco. Io consiglio di farlo la mattina, appena ti alzi. E quando finisci ripeterlo dopo qualche ora… 2 o 3 volte al giorno… Questo esercizio deve aiutarti ad allenare, giorno dopo giorno, la tua capacità sopita di notare le cose belle che ti circondano, e riscoprire così le bellezze che troppo spesso diventano banali. Ma torniamo all’email. Chi mi ha scritto notava quattro cose: una signora anziana sulla carrozzina, un mandarino aggredito da insetti, un adolescente che camminava con il telefono attaccato all’orecchio e le antenne della telefonia sul caseggiato vicino. Per l’anziana c’era una signora che l’accudiva con “amorevoli attenzione” e gli insetti (mosche credo) “banchettavano allegramente” sul mandarino. Ma la prospettiva non cambiava che, come diceva Terenzio, “la vecchiaia è una malattia” e che “il mandarino stava morendo”. Non cambia la “lobotomizzazione” dei giovani e “l’invasione delle tecnologie ostili e pericolose”. Le virgolette sono le parole usate nella email, non i miei giudizi su queste cose: la frase più corretta è stata proprio che è tutta questione di prospettiva. Che l’anzianità sia una malattia è una visione di una cultura malata come la nostra. L’anzianità è solo una fase della vita, per nulla la peggiore. La primavera e l’autunno, l’estate come l’inverno non sono migliori o peggiori. Sono diverse. Sono tutte stagioni di cui la natura ha bisogno. Se togli l’inverno, la vita morirebbe senza la possibilità di riposare con i letarghi di piante e animali. E senza il caldo estivo non maturerebbe moltissima della frutta. E questa è un’osservazione davvero banale.  La vita ha bisogno di tutte le stagioni. Non vedi il bello dell’inverno per demerito tuo, non perché l’inverno abbia qualcosa di brutto. Lo stesso posso dirlo per primavera, estate e autunno. Anche io amavo l’estate prima, mi sembrava la stagione migliore. Ero semplicemente schiavo della mia cultura fatta di vacanze, ferie, lavori sgraditi, stress, divertimenti “preconfezionati” estivi. Poi ho scoperto che tutte le stagioni sono belle. Ognuna a modo suo. Questa è la realtà. Se non ti piace è una tua scelta, non prendertela con la realtà che non ha colpe! Posso concentrarmi sulle amorevoli cure di una donna all’anziana, o sulla mia convinzione che la vecchiaia sia una malattia: non è la realtà, è la mia visione, e il bello o brutto lo metto io, non la natura. Le mosche stanno uccidendo il mandarino. Questo è negativo? Forse per il mandarino, ma non per le mosche. Perché devo tifare per lui e non per loro? Tu tifi perché la gazzella si salvi dal leone? E il leone come caspita sopravvive se non uccide con violenza una gazzella? Negativo? Non andare a dirlo ai cuccioli del leone che per crescere devono uccidere una gazzella… E poi i ragazzi col telefono: chi di noi non usa un telefono? Che male c’è? Nessuno. Se poi ci passo 10 ore al giorno collegato su Facebook a leggere idiozie, il problema non è Facebook o il telefono: io non ho mai aperto un mio account su facebook e ho continuato con i miei amici ad andare a trovarli a casa o chiamarli sul numero di cellulare (anche senza whatsapp, pensa!). Ad invitarli per una cena a casa mia o uno spettacolo da vedere insieme al cinema o a teatro. La tecnologia è “ostile e pericolosa”? Dipende da come la guardi. Senza tu non leggeresti i miei post, senza non potrei usarla come canale con cui condividere le mie esperienze e la mia passione con tante persone come invece posso fare… La tecnologia sta portando a evoluzioni in campo medico, ambientale (l’energia a idrogeno o quella solare non le sviluppi senza una tecnologia super avanzata!), edile e in tantissimi altri. Il punto è questo: guardati intorno e il 99% di ciò che vedrai non è negativo di per sé. Non lo è. Lo diventa in base a come lo vedi, a cosa ne pensi, alla tua prospettiva o all’uso che ne facciamo. Vuoi diventare felice? Vuoi vedere la realtà per quella che è oltre schemi e condizionamenti? Allora smetti di attaccare l’etichetta “negativo” e passa a “impegnativo”. Non vedere più le cose come negative, ma come impegnative. Complicate, scomode, che richiedono uno sforzo maggiore, più fatica, più pazienza o attenzione da parte tua. La legge della natura per cui un animale ne mangia un altro non è una cosa negativa, ma molto impegnativa: per il leone che deve prendere la gazzella, e per lei che deve scappare al leone. Da negativo passa a impegnativo. Solo una parola che, se diventa modo di vedere, ti trasformerà la vita. Non aprire solo gli occhi e notare le cose. Apri anche la mente per capirle in modo nuovo…trasformerà la vita.

“E’ sempre tempo di Coaching!” 

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