Perché: è così importante trovare se stessi in un momento come questo?

“La sola rivoluzione è l’amore tutte le altre

sono solo rivolte”

(Jiddu. Krishnamurti)*

Durante i periodi di grande cambiamento l’umanità si trova di fronte a nuove sfide ed è costretta a sviluppare nuove capacità per affrontare le prove implicite in ogni trasformazione.

Appare ormai chiaro a tutti che stiamo attraversando un periodo in cui la crisi non è soltanto economica, politica ed ecologica, ma coinvolge aspetti profondi della psiche collettiva. Da diversi decenni leggiamo che si attende una grande crisi, una rivoluzione che scuoterà tutto il pianeta per ristabilire giustizia armonia e un nuovo modo di vivere. Di quest’argomento parlano grandi saggi e scienziati la cui opinione merita grande rispetto. Essi indicano soluzioni positive che partono dall’individuo stesso, permettendoci di riconoscere che il nemico da sconfiggere non è esterno a noi. Per questo non dobbiamo farci confondere da quei “complottisti deliranti” o da ufologi paranoici che diffondono maggior confusione e paura, senza proporre soluzioni costruttive. Paradossalmente anche loro svolgono, inconsapevolmente, l’utile compito di accelerare l’inarrestabile processo in corso. E’ evidente che una società in cui ognuno è trincerato nel suo ego, in cui il dio danaro domina, rinforzando l’egoismo e l’avidità che inevitabilmente producono speculazione e corruzione, non può funzionare a lungo. E’ come se l’uomo, schiavo dell’emisfero cerebrale sinistro, prigioniero del pensiero razionale basato sull’io e sul mio, avesse perso la visione d’insieme e l’interdipendenza di tutti gli esseri. Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, ha fatto venire i nodi al pettine e ha reso possibile che un numero sempre maggiore d’individui prendesse coscienza della situazione globale. L’uomo stesso è causa dei mali della società e solo un risveglio interiore dell’individuo può condurre ad autentici cambiamenti. Per questo il processo di autoconoscenza, di trascendenza dell’io e di realizzazione del sé è indispensabile per trovare il coraggio e la forza per affrontare questi momenti difficili senza essere travolti dall’ansia collettiva. Lavorare su noi stessi e sviluppare la consapevolezza non frammentata dal pensiero (usando il pensiero solo negl’ambiti in cui è indispensabile senza divenire schiavi del servo) è un bisogno urgente dell’uomo d’oggi. Al contrario fuggire la realtà e cadere nelle illusioni e nelle paure dell’ego può condurre alla catastrofe. Solo lo sviluppo della coscienza potrà far sì che questa rivoluzione conduca all’emergere di un mondo migliore e del Nuovo Piano di Coscienza. E, in questo senso, la crisi che stiamo attraversando è invero un’opportunità positiva e necessaria. Oltre vent’anni fa, prima dei grandi scandali della politica, prima delle torri gemelle e della crisi economica, (per non parlare dei terremoti e altri eventi distruttivi naturali come quelli che proprio in questi giorni hanno ferito tanto fortemente altri parti del Pianeta. In questa nostra epoca l’uomo è di fronte ad un autentico bisogno di trovare sé stesso e di controllare la mente per potersi confrontare con un mondo costantemente in rapido cambiamento e che attraversa un tempo lungo di crisi profonda sul piano economico ma soprattutto valoriale, perdendoci in umanità, con il riemergere di egoismi sociali, nazionalismi identitari e un nuovo razzismo diffuso. La ricerca di sé, che era prerogativa dei saggi, diviene ora una necessità vitale per tutti. Tale ricerca si presenta difficile per la generale confusione delle ideologie, l’inflazione del linguaggio (sempre più parole che dicono sempre meno) e per la mancanza di sicuri punti di riferimento. Il grande sviluppo tecnologico del mondo Occidentale e il progresso dell’uomo in molti campi è contraddetto dalle tragedie del Terzo Mondo che toccano la coscienza dell’umanità tutta. Drammi individuali e sociali affliggono tutti i paesi ed è possibile ipotizzare che la situazione si possa ancor più deteriorare, se si andrà avanti di questo passo. Pare stia avendo luogo una grande lotta tra forze evolutive e forze involutive. E’ dovere di ogni uomo intervenire affinché le negatività attuali non prevalgano, infatti è possibile presagire un mondo positivo solo qualora fossero le forze costruttive insite nell’uomo a prevalere. La trasformazione come tutti i saggi insegnano parte dall’uomo stesso. Molti individui, anche tra coloro che sono in posizione di “potere”, paiono impotenti di fronte all’incalzare di processi distruttivi e degenerativi ed incapaci di promuovere efficaci rimedi. Si va diffondendo la sensazione d’essere in balia di forze che conducono verso pericoli ancor più grandi, in un futuro prossimo, e il potere delle organizzazioni della malavita provoca già una guerra all’interno degli stati. Nello stesso tempo non mancano manifestazioni positive che possono far sperare ancora in un mondo migliore… Si può notare il risveglio di una nuova coscienza nei confronti della natura. Esperienze umane e scoperte scientifiche e tecnologiche, dimostrano che esiste un fermento evolutivo ricco di speranza. Secondo alcuni studiosi della psicologia del profondo proprio in tempi di trasformazione e caos l’uomo viene a trovarsi nelle condizioni ideali per prendere più rapidamente coscienza di sé e dell’anima. Purtroppo nel materialismo imperante della cultura dei consumi, la religiosità, intesa come rapporto con il mondo interiore e come contatto intuitivo con livelli superiori dell’essere è raramente presa in considerazione. Essa o viene considerata una superstizione che non può sopravvivere di fronte all’illuminismo razionale, oppure, tranne rare eccezioni, viene presentata solo a livello mentale che non conduce ad autentica “trascendenza” e “rivelazione”. A volte si considera un’ideologia trascurando il suo effettivo rapporto con la vita, oppure, al contrario, si considera buono solo ciò che si può valutare in termini materiali. Ma è nel campo interiore, non raggiunto dalle scienze e dalle filosofie materialistiche, che da sempre l’uomo si trova a dover affrontare le realtà psichiche, e cioè l’essenza stessa della sua coscienza e consapevolezza. E’ certo questa la direzione in cui muoversi per trasformare noi stessi e trovare quelle risorse che ci permetteranno di agire correttamente nel mondo e collaborare al bene. Solo un cambiamento della coscienza dell’uomo e la realizzazione dell’armonia da parte di ogni individuo può risolvere la problematica ecologica, politica, sociale, psicologica e spirituale degli abitanti del pianeta. Un certo grado di autocoscienza, va di pari passo con la salute psichica, indispensabile al successo in ogni campo, da quello affettivo, a quello del lavoro e alla relazione positiva con il reale che ci permette di godere della vita. La condizione mentale dell’uomo è generalmente uno stato di grande confusione, tanto che la salute psichica appare spesso un ideale, anche per gli individui cosiddetti “sani”. Per ottenere vero equilibrio interiore e trovare il sentiero che ci conduca a un più chiaro rapporto con la nostra coscienza, dobbiamo “prenderci in cura”. Abbiamo bisogno di trovare un giusto atteggiamento e avere efficaci strumenti per sanarci. Essi ci sono necessari per sconfiggere la confusione, il condizionamento e giungere all’autoconoscenza e alla liberazione che potranno concretizzarsi in una vita sana e felice. Ognuno è responsabile della propria pace interiore, aspetto sostanziale se si vuol essere in grado di creare e amare. Solo questo potrà produrre la pace individuale e collettiva.

“E’ sempre tempo di Coaching!”

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*filosofo – Madanapalle, 12 maggio 1895 – Ojai, 18 febbraio 1986) – vedi vita e opere.

 

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