Politica: continua il caos sul green pass e i vaccini… serve alla politica per dividersi a ogni costo tra maggioranza ed opposizione… ruoli sempre più confusi anche all’interno del Governo e degli stessi partiti… è il gioco dell’esisto anch’io anche se non so più il perchè…

Ma davvero tutto parte dalla letterina di Giorgio Agamben e Massimo Cacciari sul green pass? Non vi pare che si sia discusso fin troppo a riguardo? Che abbia ragione: Marco Cremaschi che ha ricondotto la questione a uno scontro fra: “perfetti liberali e liberisti reazionari e altri liberali, più pragmatici”. Ma la questione è forse più complicata come scrive Luca Bacelli sul Manifesto: “…investe quell’articolazione dei principi dell’uguaglianza e dell’emancipazione che sta nel codice genetico della Sinistra (peraltro anche a destra l’esaltazione della libertà individuale non è semplice da conciliare con i valori dell’ordine, della tradizione, dell’identità esclusiva)”. E ancora: “Non è nuova neanche l’idea che certe istanze antiautoritarie, il ‘vietato vietare e il vogliamo tutto’, coltivate nei movimenti radicali a partire dagli anni sessanta, siano state assunte nella narrazione che ha legittimato le politiche neoliberali”. Se così fosse, la linea di frattura è fra una visione libertaria e una repubblicana, con diverse concezioni dei diritti e della libertà. L’enfasi sull’autodeterminazione del soggetto, il sospetto per le politiche pubbliche che si rivelano dispositivi di controllo biopolitico, contro l’idea che la liberazione individuale si ricollega all’emancipazione collettiva e che la libertà, per essere effettiva, richiede determinati vincoli e limiti… È un Paese un po’ puerile il nostro, però alla fine capisce… Or bene, la pandemia c’è ed è una tragedia globale; una serie di pratiche cautelari e i vaccini sono necessari per cercare di superarla. Qui non si tratta dell’emergenza come prassi ordinaria, come è avvenuto per il G8 o i mondiali di nuoto. Ma non c’è dubbio che l’adozione dello stato di emergenza ha introdotto deroghe ai diritti civili e politici. Non solo alle libertà individuali: basta pensare alla fine del governo Conte II. La scelta di non passare dalle elezioni, giustificata dal presiedente Mattarella con l’emergenza sanitaria, ci restituisce una gestione della pandemia assai differente dalla svolta verso una reale transizione ecologica, il rilancio del welfare, le politiche attive del lavoro, la garanzia di reddito e servizi per chi rimane indietro, il rilancio della sanità pubblica e la ricostruzione di quella territoriale, l’investimento nella scuola e nella ricerca… L’inversione di tendenza rispetto alle politiche che negli ultimi quarant’anni hanno esaltato le disuguaglianze ed emarginato i lavoratori è tutt’altro che all’ordine del giorno. Basta guardare ai nuovi consulenti del governo, da Francesco Giavazzi a Elsa “a job isn’t a right” Fornero, ai paleo-liberisti dell’Istituto Bruno Leoni, sono lì a fare da testimonial e non solo. L’emergenza rende più difficile contrastare tutto questo; è sempre più arduo organizzare il conflitto sociale in modo strutturato e produttivo mentre… si tenta paradossalmente di rimuoverlo (come non esistesse) e sempre paradossalmente, mentre si apre lo spazio alle forme corporative, particolaristiche, anomiche di protesta… (partite iva, commercio, turismo spettacolo e tempo libero). E così si allarga lo sguardo, i nostri dubbi sui vaccini scolorano rispetto alla dimensione dall’esclusione dalla campagna vaccinale di gran parte dell’umanità… Per non dire del rapporto fra capitalismo globale, crisi ecologica, insorgenza delle epidemie… Agamben non ci aiuta a venirne a capo. Partito da posizioni negazioniste nel febbraio 2020, ha via via spostato l’oggetto dei suoi articoli, dalla nozione stessa di contagio al distanziamento sociale, all’uso della mascherina, all’“abolizione dell’amore”, alla vaccinazione, mantenendo il tono apocalittico e lo stile oracolare. Chi è interessato può trovare in rete importanti reinterpretazioni del suo pensiero a partire dagli scritti degli ultimi due anni. E tuttavia i problemi ci sono… eccome se ci sono! In un articolo su “La fionda” intitolato “Sovrano è chi discrimina i non vaccinati”, Nello Preterossi – tutt’altro che un libertario antistatalista – coglie “le pulsioni autoritarie del potere neoliberale sia quando si tratta di lavoro sia quando si tratta di green pass”. Ha certamente ragione nel tenere insieme “questione sociale ed emergenza democratica, diritti sociali e diritti di libertà” e non c’è dubbio che il neoliberalismo mescola promessa di liberazione e prassi oppressive, controllo sociale, politiche sicuritarie. Ma la domanda è come si disarticola questo nesso, come si contrasta questa narrazione di grande successo? Non convince l’idea di un passaggio lineare dall’attacco ai diritti sociali e al lavoro alla messa a repentaglio della sovranità democratica e ora delle libertà civili… La balcanizzazione della sinistra politica certo non aiuta, Ma davvero c’è bisogno di un rilancio del pensiero critico? O ha ragione chi come Tommaso Nencioni si chiede: “il diritto a un caffè al tavolino è la questione più importante, che nella situazione data dobbiamo affrontare? Ho ancor più paradossalmente discutere: lo scandalo per il sessantesimo compleanno di Obama – la festa che non doveva essere perché non vanno bene gli assembramenti in pandemia, e poi è stata comunque ma con meno invitati del previsto ma comunque non pochi – ancora doveva scemare (avrà creato un focolaio? Lo scopriremo la settimana prossima), e oggi da noi lo ‘scandale du jour’ era il concerto a Olbia di Salmo. Gratuito e prevedibilmente assembrato… con polemica-scontro dello stesso Salmo con Fedez che lo ha criticato… feroce l’offesa: “Fedez sei un politico non un’artista” e la replica di questi: “…stai parlando con un adulto”. Insomma, si può dividersi su tutto anche sempre più all’interno dello stesso partito e/o corporazione e/o ambiente sociale… I mesi passano, i partiti si occupano delle questioni del giorno e, anche quando sono faccende più lunghe, se ne occupano comunque solo per un giorno. Matteo Salvini e, a turno, Enrico Letta, talvolta Giuseppe Conte, Giorgia Meloni sempre, sollevano o gonfiano artificialmente un tema, per tentare disperatamente di farsi vedere e poi lo mollano, sperando che la scena del mondo offra sempre nuovi pretesti per farsi notare. l’importante è apparire a tutti i costi per esistere… senza mai chiedersi alla fine: “che senso ha?”

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