Renzi: alla nona Leopolda fa la “prova del nove” al PD…

Parla di unità del PD, quando di Unità non ci sono più nemmeno le feste. Parla di lista unica con tutti dentro per le prossima scadenza elettorale Europea.  Sembra ignorare a bella a posta che in politica, solo i movimenti o partiti granitici, compatti, con una leadership riconosciuta intorno a una visione politica condivisa se pur con sfumature interne fisiologiche, resistono ai cambiamenti storici… e oggi guardando in giro per l’Europa, ma anche oltre oceano… di partiti “granitici” non c’è più traccia. Infatti Renzi dovrebbe sapere (lo sa, lo sa)  che di unito al momento sembrerebbe esserci solo il fronte contro Renzi nel PD, (certo ora vedremo cosa succede con la candidatura di Minniti). Ieri Gentiloni ha detto chiaramente che: “Parlare di congresso a 7 mesi dalle elezioni non mi pare una scelta precipitosa”. Questa la frase chiave nella convention che ieri ha lanciato la candidatura di Nicola Zingaretti alla segreteria del PD. Un avvertimento proprio  a Renzi: basta con i tentativi di continuare a comandare il Pd dopo le dimissioni da segretario, basta con le manovre per allontanare il congresso. Tant’è che Gentiloni si è posto come padre nobile, che appoggia sia Nicola Zingaretti, già in corsa, e che comunque loda il lavoro dell’ex Ministro Marco Minniti, che sta riflettendo se candidarsi. Gentiloni, così avverte anche l’ex Ministro dell’Intero della pericolosità di apparire solo come il candidato renziano. Il tentativo è quello di spingere Renzi definitivamente ai margini. E con i big in prima fila, a partire da Dario Franceschini, Andrea Orlando e Matteo Richetti. Renzi parrebbe nonostante tutto il suo tramare …davvero già fuori… C’è da augurarsi che Zingaretti vinca velocemente, per vedere finalmente cosa Renzi vorrà fare da grande… quale nuova avventura iniziare quella di fondare un nuovo partito su un progetto liberale federalista europeista riformista. Nel PD vogliono invece rimetterci dentro di tutto, pensate un po’ anche la sinistra… sperando così che esca qualcosa di nuovo e che quelli che sono usciti per colpa di Renzi (sono tanti) ritornino… si insomma un nuovo Centrosinistra e non una sorta di un listone che, secondo qualche professorone che ne sa mille volte più di noi, dovrebbe andare da Macron a Tsipras e fare da baluardo al populismo e ai nuovi fascismi in Italia e in Europa… Francamente dovrebbero essere tutti più seri quando pensano a queste cose… Si parla tanto di Europa, ma il problema è prima di tutto nazionale. Su alcuni temi complessi, seri, difficili, delicati come l’immigrazione, si può discutere a lungo, anche se oggi come oggi, i “pancisti” vincono facile sui razionali… 6/0 ed è così anche sulle questioni economiche 6/0. Il PD, che potrebbe ormai declinarsi anche con “Partito Defunto”, per riformarsi o per meglio dire “rifondarsi”, per com’è stato a suo tempo pensato, dovrebbe scomparire perché così non ha più ragione d’essere, a meno che diventi: una forza di sinistra radicale che riunisca LeU, Potere al Popolo e speri che l’economia faccia cadere il governo Salvini- Di Maio – Savona, sulle varie questioni economiche, per riaprire un dialogo con l’ala di sinistra dell’elettorato del M5S… che ritornerebbe da dov’è venuto. In sostanza c’è da chiedersi se questo è il progetto Zingaretti? Senza volere fargli alcun torto… si scusi lo schematismo il progetto è sicuramente più articolato per ciò che riguarda l’economia e anche i diritti civili. Benissimo, tifo indiavolato per lui, speriamo riesca, così finalmente Renzi uscirà definitivamente dal PD. Non c’è alternativa a ciò. In fondo, Matteo si è ritrovato politicamente nel PD quasi per caso… dopo la sconfitta di Bersani… lo ha facilmente conteso e scalato. Ma la sua visione politica, storica, culturale, non c’azzeccava nulla con il PD così com’era stato concepito… di fatto ha subito provato a cambiarlo nel 2014, ci stava anche quasi riuscendo, ma poi di forzatura in forzatura arrivato al referendum costituzionale e all’Italicum con le sue teorie plebiscitarie è brutalmente caduto dal cavallo del Governo e poi di sconfitta in sconfitta con quella del marzo scorso è dovuto scendere (forzatamente) anche dal vertice del Partito… e si dovrebbe poter dire: “mandato definitivamente a casa”. Ma come si sa l’uomo è alquanto tosto e non ne vuole sapere… e continua fino all’ultimo a controllare il PD e i Gruppi parlamentari. Ma a 7 mesi dalla sconfitta (l’ha sottolineato Gentiloni), non aver fatto il congresso fa si che la questione della sua leadership nel PD si fa di giorno in giorno più complicata… è senza alcuna autocritica e indicando tutti gli altri quali responsabili è diventato inutile continuare a dire che Lui ha perso solo perché è stato colpito dal fuoco amico… Ora se fosse vero, solo per una cosa del genere, un minimo di vero orgoglio e dignità, sarebbe stato sufficiente per prendere e andarsene via da quell’ “incesto” che è risultato essere il Partito Democratico… La domanda: PER ANDARE DOVE? Ecco il punto vero. Renzi alla fine ha il terrore di lasciare il Partito Democratico, non sa esattamente cosa lo può aspettare la di fuori. Potrebbe esserci una totale irrilevanza politica …solamente un 4-6 forse un’8%. Vuole quindi sfruttare fino alla fine il PD, magari per avere un seggio in Europa o peggio (se com’è possibile Renzi si è “rincetrullito” o è diventato ‘grullo’ del tutto) sperare ancora di riprenderne la leadership tramite preposta altra persona… una sorta di  “burattinaio”. Francamente la candidatura di Marco Minniti fatta dai 13 sindaci renziani da mettere lì al suo posto, per poi magari sostituirlo dopo le europee o in un secondo tempo… non parrebbe certo adeguata non appare Marco Minniti il soggetto adatto a fare da burattino. Seppur tentato di mettersi in corsa per fare il segretario, non vuole sicuramente essere solo il candidato dell’area Renziana con il rischio di lasciare spaccato ulteriormente il partito in renziani e antirenziani. Minniti e ben cosciente che un congresso così non serve a nessuno, meno che meno a lui… staremo comunque a vedere.  Questo poi sarebbe il Renzi che ormai seguirebbero in pochi, un Renzi finito politicamente (solo lui non riesce ancora a crederci). Mentre se si decidesse e si predisponesse ad uscire coi suoi da quel che resta del PD dimostrando coraggio, troverebbe probabilmente ad aspettarlo l’elettorato moderato e liberale con in più quei piccoli imprenditori già delusi dalla Lega e dal M5S,  le stesse partite IVA e i lavoratori autonomi, i commercianti, un ceto medio da tempo non più votante e in cerca ancora di una nuova casa politica, per sfuggire alla radicalità di una politica che vedono sempre più distruttiva… Ovvero, c’è un centrocampo politico (non vastissimo)  da occupare e Renzi potrebbe farlo crescere sottraendo l’ala moderata e liberale di FI dalle fauci della Lega e dalla senilità padronale di Berlusconi. Costituendo così un terzo polo centrista, europeista e federalista nonché moderatamente riformista. Lui ne sarebbe il leader naturale assoluto e indiscusso. Rinunciando così definitivamente nel tentare di tenersi un PD, che proprio perché nato da due sinistre quella Socialdemocratica e quella del Cattolica sociale… non è stato mai stato idealmente e operativamente il suo partito. In fondo lui è ancora giovane, è lungimirante (anche se si potrebbe sollevare  qualche dubbio), ha un livello comunicativo carismatico (seppur molto antipatico). E’ arrogante e presuntuoso quanto basta (ma dai, poi chi oggi in politica non lo è? Guardate un po’ i due Viceministri del Governo del Cambiamento altro che Renzi).  Renzi comunque poi pensa veramente di essere l’unico politico in grado di tenere testa ai due giovinastri Salvini e Di Maio.  Che, invece di dipingere come due  “fuori di testa” o se preferite “scappati di casa” appellasse chiaramente fascisti/populisti, contrastandoli su programmi, alternativi se pur spargendo un po’ di “populismo concreto” Perché spesso conta più il come, rispetto a ciò che si dice. E non è mai stato vietato proporre cose concrete e, razionali, uscendo dai salotti dei falsi moralisti, perbenisti, buonisti e sinistri. Caro Renzi, hai l’occasione settimana prossima alla Leopolda:  …di fare una vera rivoluzione liberale e culturale all’insegna del: “il bello è bello io lo sono e Firenze pure” che altro c’è da dire alla Leopolda il prossimo week end? La Leopolda invece, potrebbe essere davvero il primo test per poi un’uscita dal PD tua e dei tuoi.  Si insomma una vera  “prova del nove” per uscire in alto mare,  con un nuovo veliero chiamato “partito di Renzi”, non subito, magari a congresso finito… ma evita di dire che vuoi restare nel PD provando ancora a cambiarlo, non perdere ulteriore tempo, non farne perdere dell’altro…  Lascia a quelli del restante PD l’onere di dover tornare ad andare nelle piazze, sporcarsi le mani e piedi nei gazebo e nelle feste… di promuovere convegni, aprire nuove circoli e creare nuove classi dirigenti dal basso, puntando già alle amministrative del 2019, con il sogno di battere Gori a Bergamo con un loro candidato (visto che Gori è il candidato tuo). Lasciali ripartire dal basso con un movimento compatto, snello, granitico, unito, con idee chiare e senza mille correnti tribali cariche d’odio. Per carità, si discuta e confronti sempre sulle linee programmatiche e sulle strategie di come arrivarci, quando il tuo ‘centro’ fosse l’ago della bilancia… non lo si faccia sui social ma nelle giuste stanze e una volta che si decide una comune linea e un comune programma, quelli valgono per tutti.  Renzi ascolta quel “genio” di Sandro Gozi (che è anche più renziano di te) e che farebbe un nuovo movimento domani mattina, e vorrebbe anche uscire dal PSE per costruire una nuova casa europea.  Lascia al PD di parlare di contraddizioni nel governo, anche se spesso è lui stesso una contraddizione per eccellenza. Loro possono parlare di Salvini razzista, fascista, se lo dici tu sono solo assist a porta vuota per il leader della Lega. La chiusura dei confini dell’Europa è un cross perfetto per Salvini da schiacciare in rete. Lascia agli altri di parlare di governo fascista e anche di altre cose come lavoro, tasse, reddito di inclusione o della vicenda Autostrade che ha fatto emergere l’intenzione ben nascosta del governo di pigliarsi tutto con più Stato e meno mercato. Tu lo sai bene che quando si va al potere, è difficile resistere alle tentazioni di governare direttamente l’economia. Vuoi mettere il senso di onnipotenza che si prova nel tagliare tutte e teste delle Ferrovie con un Tweet? Renzi più parli tu del PD e più gli fai danno e più continuerai a ricevere critiche e insulti, perdendo solo di popolarità e consenso tra la sua sempre più ridotta base… Tu rispetto ai dem hai ormai un grosso problema di credibilità complessiva. Quando avrai il tuo nuovo movimento (fuori dal PD), con una nuova classe dirigente (riparti da Sandro Gozi, dalla Boschi, da Lotti e Marcucci per esempio), con un chiaro e preciso elettorato dalla identità centrista. Allora forse sì per il Governo gialloverde e anche per il PD la pacchia sarà davvero finita… Dai Matteo Renzi …una volta per tutte scegli cosa vuoi fare da grande, deciditi come dare una risposta a quelli che la pensano come tè… staccati dall’abbraccio mortale con il PD (altrimenti lo ucciderai definitivamente) e usa la Leopolda per celebrare il primo congresso fondativo del tuo nuovo Partito… sì, il Partito di Renzi con il tuo progetto politico… è lì che ormai tutti ti attendono…

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