La maggior parte delle persone che intraprendono un percorso di coaching non ha chiaro cosa non va nella loro vita. Provano un malessere diffuso, che coinvolge la vita personale, il lavoro, le relazione, ma non hanno a fuoco il problema e la sua causa. Tutto sembra ricoperto da un grande velo opaco di insoddisfazione. La mattina fanno sempre più fatica ad alzarsi, le cene con gli amici non li appagano più come una volta, e del lavoro non parliamo neanche…!
In questi casi, l’istinto più forte è quello di sognare un cambiamento radicale, mollare tutto e aprire un chiringuito su una bella spiaggia tropicale, al sole, con le palme, l’acqua trasparente…
Sarebbe fantastico. Ma è davvero questo che volete dalla vostra vita? Guardate in faccia la verità…
Queste persone hanno perso il contatto con se stessi. Molto probabilmente per molti anni hanno fatto quello che bisognava fare, che le persone attorno si aspettavano che loro facessero, e ora si sono ritrovate in un vicolo cieco. Quello che fanno nella loro vita non gli piace. Li RENDE INFELICI. Questa è la semplice verità, ma è così semplice che non riescono a vederla. Perché pensano che non ci siano alternative, che non abbiamo altre possibilità.
Continuano a fare quello che li fa stare male, si trascinano in una vita frustrata, e come unica via di fuga sognano il chiringuito. Esatto. Ma non si accorgono, appunto, che questa è un’illusione, non è un vero desiderio. È una forma di abdicazione alla vita. Evadono dalla loro realtà attuale, ma non fanno nulla per cambiare. Se si vive una fase di disagio, bisogna capire qual è l’origine del problema e intervenire in modo mirato».
Cosa gli fa battere il cuore? Le ragioni e le strade che li hanno condotti a questo punto possono essere tantissime: aver scelto l’università per le opportunità professionali, invece che per interesse; aver accettato un lavoro con uno stipendio maggiore rispetto a quello precedente, meno remunerativo, ma più appagante; aver seguito quella che si credeva una passione, mentre in realtà era una curiosità passeggera…
Ripercorrere il proprio percorso a ritroso è utile per comprendere a quale bivio abbiamo preso la strada che ci ha portato dove siamo ora. Ma il punto è capire dove vogliamo andare adesso. Dove e come vogliamo passare il resto della nostra vita. Bisogna guardarsi indietro, per andare avanti. In un corso dedicato a questo tema e si chiama proprio Sviluppa il tuo potenziale. C’è una domanda che faccio ai miei cochee, per iniziare questo viaggio: cosa fareste, se non aveste problemi di tempo e di denaro? Pensateci e ripensateci. Questa risposta è il punto di partenza del vostro nuovo percorso. Dovete individuare cosa vi fa stare bene, cosa avete voglia di fare veramente. Avevate una passione che avete abbandonato? Avete sempre voluto fare un corso, ma non avete mai trovato il tempo di farlo?
È ora di recuperare le fila dei vostri sogni più autentici. E anche ora di non aver paura!
Ma è solo lo step iniziale: ora bisogna trasformare questo seme in un progetto concreto, attuabile e sostenibile economicamente. Dobbiamo nutrirlo e dargli forza. Solo quando sarà completo, sarà credibile. Anche per noi stessi, che siamo i nostri sabotatori più accaniti. Ci sembra impossibile pensare che si possa vivere in modo diverso, fare un altro lavoro. Abbiamo così paura di sbagliare, di non farcela, di deludere le aspettative dei nostri genitori, da farci condizionare (dal modo di pensare degli altri) e rimanere imprigionati nella nostra accomodante comfort zone, anche se non ci rende felici.
In ogni trasformazione, questa è la fase più complicata. Liberarsi dalle paure e decidere di rischiare.
Occorre avere cura di se stessi.
Perché tornare indietro ora non si può: o ci si condanna all’infelicità consapevolmente, o si affrontano le proprie paure e si dà inizio al cambiamento.
La scelta è nelle vostre mani.
E’ sempre tempo di Coaching!
se hai domande o riflessioni da fare, ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure: prendi appuntamento per una sessione di coaching gratuita
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