Una vita …ritrovata

“Quando tu hai un sogno, 

tutto concorre perché tu lo raggiunga,

basta che tu veda i segnali”

(Paulo Cohelo – “L’Alchimista” – 1988)

Oggi la possibilità di realizzare i  propri sogni puntando sulle proprie risorse e potenzialità personali, pur con le difficoltà che questo periodo presenta… ha molte più strade percorribili.

Un giovane e affermato professionista, mi racconta la sua insoddisfazione profonda, nonostante apparentemente abbia una vita professionale che molti invidierebbero: una carriera brillante, un buono stipendio, benefit vari eppure… sente che è un pesce fuori dall’acqua. E la sensazione che prova naturalmente è di soffocamento.

Adora il mare e vive in città, è rispettoso e onesto, ma lavora con persone senza scrupoli, ama stare all’aria aperta ed è costretto a stare in ufficio.

La sua è una storia fatta di rinunce alle sue passioni e adattamento a quanto gli è capitato. Ripensando alle scelte fatte, si rende conto che è stato troppo impulsivo nel prendere decisioni.

Mi chiede: “E’ possibile smarrire se stessi?”.

Si lo è …quando ci allontaniamo dalle nostre più intime esigenze realizzative.

Sono molte le persone anche adulte, che all’improvviso sentono l’esigenza di riprendersi in mano la propria vita.

I segnali ci sono tutti, basta coglierli e seguirli con fiducia.

Il piacere che si prova facendo certe attività, al punto che il tempo vola e la fatica non si sente, indica la presenza di un forte interesse. La facilità di svolgere determinate mansioni o azioni, corrisponde certamente a un’attitudine e se poi riesce particolarmente bene, siamo in presenza di un talento. Alcune attività risultano addirittura appaganti, saziano un bisogno intimo, realizzano un valore, qualcosa in cui crediamo profondamente.

Questi sono solo alcuni degli indicatori da tenere presente: interessi, attitudini, talenti e valori.

Tutti li hanno, ma non tutti li fanno coincidere con le scelte professionali e lavorative.

Ci sono persone che vivono in apnea durante la settimana per poi dedicarsi con passione agli hobbies nei week-end.

Non è semplice né immediato arrivare al primo colpo a vivere perfettamente allineati al proprio lavoro, ma vale sempre la pena, anzi la gioia, di trovare il proprio posto nel mondo.

Come? Cercando di focalizzare una direzione che abbia un senso, che faccia vibrare le corde della felicità potenziale.

Un primo semplice esercizio da fare è giocare a comporre un puzzle, rispondendo a poche domande: Che cosa mi appassiona davvero? In che cosa riesco meglio? In che cosa credo profondamente? Quale effetto vorrei che avesse il mio lavoro sugli altri? In quale occasione ho provato un senso di piena soddisfazione? In quale contesto mi piacerebbe lavorare per stare bene? Sono esempi di domande, ma quel che conta è rendere loquace il silenzio interiore con delle buone risposte.

Poi si tratterà di esplorare possibili vie d’azione, realistiche, assumendosi la responsabilità delle proprie decisioni.

La fortuna è l’incontro tra la preparazione e l’opportunità …pare che aiuti gli audaci.

E’ tempo di Coaching!

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