4) Crisi della democrazia…

… … Questo approccio dovrebbe essere sostenuto dai leader degli altri paesi, che non dovrebbero accontentarsi della “legittimazione popolare”. E paradossalmente, scrive l’Economist, gli stessi leader autoritari – visto com’è andata a Morsi e Yanukoyvich – avrebbero da imparare da quello che è successo in Egitto e Ucraina. Cosa fare: con le vecchie democrazie? La crisi della democrazia nei sistemi democratici più longevi e navigati esiste, come abbiamo visto. E ha dei tratti nuovi e contemporanei: che richiedono approcci nuovi, e che si tenga conto del fatto che alcuni meccanismi suonano oggi datati. Le democrazie consolidate hanno bisogno di aggiornare i propri sistemi politici per affrontare i problemi interni, e per rilanciare l’immagine della democrazia all’estero. Ci sono paesi che hanno già avviato questo processo. Il Senato americano ha reso più difficile l’ostruzionismo. copertina-2Alcuni stati hanno introdotto primarie aperte e creato commissioni per il ridisegno dei collegi elettorali. Altre facili modifiche migliorerebbero le cose. Riformare il sistema di finanziamento dei partiti per rendere pubblici i nomi di tutti i contribuenti ridurrebbe l’influenza di interessi particolari. Il Parlamento europeo potrebbe chiedere ai suoi membri di presentare le ricevute di ogni spesa. Il Parlamento italiano ha troppi membri che sono pagati troppo, e due camere con uguali poteri, cosa che rende difficile concludere qualunque cosa. Ma i riformatori devono essere molto più ambiziosi. Il modo migliore per limitare il potere degli interessi particolari è limitare il numero di cose di cui lo Stato può occuparsi. E il modo migliore per affrontare il disincanto popolare verso i politici è ridurre le promesse che questi possono fare.cittadino In più, per l’analisi dell’Economist l’espansione inarrestata dei ruoli e impegni dei governi sta riducendo le libertà e consegnando maggiori poteri agli interessi particolari. La chiave per una democrazia più sana, in breve, è uno Stato più leggero: “le democrazie mature, come quelle nascenti, richiedono adeguati interventi di limitazioni e garanzie sui poteri dei governi eletti”. L’Economist fa alcuni esempi di quello che i governi dovrebbero fare per autolimitare i propri poteri e i propri eccessi di promesse non mantenute: norme fiscali rigide, come quelle della Svezia che si è impegnata a riequilibrare il bilancio nei termini di un ciclo economico; “sunset clauses”, ovvero clausole che diano una scadenza ad alcune leggi ogni dieci anni, per esempio, e un obbligo alla loro revisione; commissioni indipendenti che progettino riforme a lungo termine (la Svezia ha salvato il proprio sistema pensionistico grazie alle riforme pragmatiche e concrete suggerite da una commissione terza; in Cile ha avuto successo un’iniziativa politica per la gestione dei prezzi e della produzione del rame, seguita da una simile commissione di esperti). Avendo cura di delegare potere con parsimonia e oculatezza, senza consegnarlo alle tecnocrazie in assenza di adeguata misura e controllo. Simmetricamente, maggior potere di decisione va consegnato in basso, agli elettori, attivando consultazioni, coinvolgimento e innovazione. maniAnche qui con l’attenzione necessaria a evitare che un eccesso di democrazia diretta favorisca gli interessi di gruppi e poteri particolari: costi e attuabilità di possibili referendum dovrebbero essere valutati da commissioni superiori, per esempio, e le due forze possono equilibrarsi a vicenda: “il trucco è trattare con le due forze del localismo e della globalizzazione, invece che ignorarle o opporvisi: e così renderle partecipi del rafforzamento della democrazia invece che della sua demolizione”. L’Economist fa gli esempi della California e della Finlandia, dove simili approcci sono stati concretizzati con successo in questi anni: in Finlandia il Parlamento deve prendere in considerazione le proposte popolari che abbiano almeno 50 mila firme; in California un ricorso eccessivo a referendum di ogni tipo aveva messo in grande difficoltà i bilanci dello stato ma una serie di recenti interventi ha dato buoni risultati, favorendo quesiti e decisioni con conseguenze sul medio-lungo periodo, invece che con conseguenze sul breve periodo e spesso contraddittorie… visto come sono finite le elezioni presidenziali americane, la saga delle contraddizioni sembra …continuare e la democrazia a soffrirne!   trump

(fine)

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