A caccia di emozioni: la personalità sensation seeker…

La dizione inglese sensation seeker (alla lettera: cercatore di sensazioni) si riferisce a un tipo di personalità in costante ricerca di sensazioni nuove e intense, unita alla disponibilità a correre rischi per ottenerle. E’ un tipo di personalità in forte crescita da qualche tempo. Questi individui non cercano il rischio di per sé, esso è però una conseguenza del fatto che le sensazioni più forti possono essere sperimentate, spesso, solo in situazioni estreme. L’assunzione di droghe, dormire con estranei, saltare con il paracadute, corse con veicoli a motore,  e ogni altro sport estremo sono comportamenti che forniscono le sensazioni cui il seeker tanto anela, ma al prezzo di mettere in rischio la sua incolumità e quella delle persone che gli stanno attorno. Anche da attività ad alta intensità emotiva e a basso rischio, come l’ascolto di alcuni tipi di musica, la visione di film dell’orrore, viaggi in paesi esotici e feste sensazionali pur senza uso di droghe, il seeker attinge a piene mani.  Ciò che il seeker non sopporta è la noia. È come se queste persone avessero una soglia della noia tarata su un livello molto basso, e resistono solamente un breve tempo senza attivarsi per scrollarsela di dosso. Sempre alla ricerca dell’ultima novità, dell’ultima release di vissuto inebriante, per ridurre la prevedibilità nella propria esistenza. Il seeker è insomma un impaziente… L’impazienza è un tratto caratteriale, oggi, sempre più comune e trasversale rispetto sia alle fasce d’età che ai comportamenti che caratterizzanola vita sociale contemporanea.

Questo continuo bisogno di esplorazione dell’ambiente, che lo mette in situazioni rischiose, altro non è che l’esagerazione di un tratto umano responsabile della nostra sopravvivenza come specie. È presente in ciascuno di noi. Pensiamo ai bambini, che fin dai primi mesi di vita adorano essere lanciati in aria per poi cadere nel vuoto, fino a incontrare di nuovo le braccia dell’adulto. Altri modi di ricercare sensazioni si esprimono poi non attraverso l’azione, ma la disinibizione in situazioni sociali, stili di vita devianti e ricerca del cambiamento fine a se stesso, sempre a causa dell’intolleranza alla noia e ad evitare la prevedibilità delle situazioni comuni di vita… Il prototipo perfetto del seeker è la personalità antisociale, incapace di rimandare il bisogno di provare piacere anche quando questo significa ignorare e calpestare regole e diritti altrui. Si tratta d’individui privi o con scarsissimo senso della moralità, l’antisociale è un sensation seeker “puro” che può arrivare a comportamenti estremi, come nel caso del serial killer o della psicopatia.

Un’altra personalità patologica con caratteristiche da sensation seeker è la borderline. Per il borderline il primo problema da risolvere non è la ricerca del piacere, ma sconfiggere il senso estremo d’insoddisfazione e vuoto, soprattutto nell’area affettiva. Un modo (disfunzionale) in cui il borderline ottiene ciò è ricorrendo a comportamenti trasgressivi. La cleptomania, ad esempio, è un tipico comportamento da borderline, soprattutto al femminile… Anche nella personalità istrionica è possibile ravvisare la ricerca di sensazioni, però più legate al versante sociale e alla mondanità: sedurre molte persone, scialacquare soldi senza ritegno, fare molti viaggi. Sempre a un livello superficiale, senza la capacità di entrare in relazione o provare interesse autentico per persone e oggetti.

Un’altra categoria di persone con i galloni di sensation seeker ben appuntati sul petto è costituita dagli adolescenti. L’avventatezza e l’impulsività dei ragazzi sono proverbiali, tanto che il termine ragazzata sta a significare un atto sconsiderato, stupido, che avrebbe potuto essere evitato se solo si fosse “inserito il cervello prima di agire”. Tale fenomeno si deve alla diversa velocità con cui maturano le aree cerebrali deputate al controllo degli impulsi (Steinberg et al. 2009), ossia queste aree maturano in ritardo rispetto a quelle intellettive. Il risultato è che l’adolescente è adulto riguardo a intelligenza e capacità di discernere, ma immaturo per impulsività ed emotività. La fascia di età degli adolescenti maschi è in cima alle classifiche per incidenti stradali, eccesso d’alcol, uso di droghe e gioco d’azzardo patologico. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che alcuni comportamenti rischiosi e antisociali, come la guida spericolata o in stato d’ebbrezza, fossero un modo per esprimere aggressività. Altri ancora, con meno pretese esplicative e più attenzione ai fatti, si sono chiesti se questi comportamenti non potessero essere semplicemente un’espressione generalizzata di bisogno d’attività fine a se stesso, come nel caso degli individui iperattivi, che si stimolano da soli attraverso l’attività per evitare la noia.

CONCLUSIONI
La ricerca di sensazioni, non è necessariamente negativa o fatale. L’umanità ha sempre avuto bisogno di pionieri, senza l’accettazione di una quota di rischio non saremmo progrediti come specie, non ci sarebbe stato impeto sufficiente per spingersi in avanscoperta. Tuttavia, rispetto ai nostri progenitori, oggi ci sono rimasti pochi territori da esplorare e il lavoro e la routine quotidiana, per molte persone, sono tutto meno che divertenti…. La vita che conduciamo oggi … non è ancora riuscita a spazzar via il nostro profondo bisogno d’eccitazione. Anzi per alcuni aspetti la vita contemporanea incentiva questo bisogno di eccitazione… Alcuni lo soddisfano attraverso gli altri, con le relazioni e quanto ne consegue. Altri hanno bisogno di qualcosa in più e se ne vanno a fare parapendio o bungee-jumping. Le persone hanno un bisogno innato di esaltazione ed euforia, e in un modo o nell’altro riusciranno a soddisfarlo.

“E’ sempre tempo di Coaching!” 

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