Anziani: una vita davanti!

I nostri politici, opinionisti e rappresentanti di categoria da anni spendono fiumi di parole e opinioni contrapposte… stabilendo che bisogna lavorare fino a 67 anni e anche oltre; poi hanno sfidato ulteriormente le loro menti sull’opportunità di pensionare le donne alla stessa età degli uomini! Contemporaneamente, le statistiche ci dicono che, oggi, agli uomini considerati anziani (maggiori di 65 anni) rimangono mediamente 15 anni di vita, mentre alle donne ne restano più di 20.

Forse, allora, stiamo parlando di un problema più ampio di quello dell’età pensionabile, o, meglio ancora, forse quello dell’età pensionabile è un falso problema.

Qualche altro numero per comprendere la portata del fenomeno: Vita media degli uomini: 76,4 anni nel 2001, 79,1 nel 2010 e 81,4 nel 2031; quella delle donne passa da 82,7, a 84,3 a 88,1! E sapete di quante persone si tratta nel nostro paese?

Nel 2001 gli over 65 erano il 18,2% della popolazione quindi 10,5 milioni di esseri umani; oggi sono quasi il 21%, più di 12 milioni e nel 2031 saranno il 28% quindi 15,9 milioni!

Riuscite a vederli a sentirli, a immaginarli 12 milioni di persone? Nel mondo esistono quasi cento stati con meno di 12 milioni di cittadini; il Portogallo ha poco più di 10 milioni di abitanti, la Svezia 9 milioni!

E cosa fanno oggi questi 12 milioni di persone e cosa faranno i quasi 16 milioni del 2031, per i tanti anni di vita, potenzialmente meravigliosi e ricchi, che mediamente avranno ancora da vivere? popolazione-anziana-italia

Ognuno di noi è attrezzato con gli strumenti idonei per essere con gli anziani e/o per essere anziano? Esistono iniziative, strutture, organizzazioni che abbiano affrontato e risolto in maniera sistemica questo problema? Sono state trovate le risorse necessarie? Ha senso parlare di anziani come categoria unica?

La mentalità dei figli e dei nipoti (quando esistono) è quella giusta affinché ogni nucleo familiare continui ad rappresentare un luogo di confronto, reciproco aiuto, amore e conforto?

Se digitate “Attività persone anziane” su google, nelle prime 10 voci, sette riguardano case di riposo, centri diurni, ecc, e 3 parlano di volontariato e servizio civico; nelle pagine successive cambia poco. Non fa pensare questo dato?

La nostra mappa non prevede che l’anziano sia una persona ATTIVA e PRODUTTIVA e soprattutto che aspiri attivamente alla FELICITA’ come avviene in ogni altro momento della vita.

“Gli anziani devono potersi riposare e fare posto alle giovani generazioni!” affermano in molti; Governi e anche Sindacati in testa.

Idiozia totale! Non è che, forse, la società civile e le istituzioni dovrebbero farsi carico di creare il giusto SPAZIO DI VITA per giovani e anziani piuttosto che contrapporli?addio-alle-rughe-grazie-all-elisir-di-lunga-vita

UNIRE il cerchio della vita per facilitare il passaggio dell’enorme valore generato dalla presenza di una persona alle soglie dell’età adulta accanto ad una nel pieno della grande età.

E’ il compito sì o no della politica! O, almeno, dovrebbe esserlo. E forse, come sempre, la rivoluzione deve partire da noi. Prima di tutto dalle persone che sono o stanno diventando anziane, poi da tutti quelli che pensano che si possa fare qualcosa di diverso e di migliore.

Dobbiamo bilanciare il senso di perdita caratteristico di questa età, con il senso di pienezza e il potenziale della vita vissuta e partendo da questa consapevolezza, risvegliare la voglia di esserci e di dare e di fare!

Dobbiamo quindi vedere l’anziano come promotore di cambiamento e sviluppo.

Dobbiamo incominciare a pensare e progettare una durata della vita professionale media di 40-50 anni.

Dobbiamo creare un nuovo senso estetico che veda in una ruga la bellezza del divenire della natura, in una pancetta la meravigliosa rotondità che normalmente già apprezziamo in altre parti del nostro corpo, in un capello bianco il segno della luce che la nostra testa non riesce più a contenere. vecchiaia_a

Dobbiamo rifiutarci di vedere nei viaggi organizzati per anziani, nelle sale da ballo per anziani, nei centri culturali per anziani una soluzione alla paura della solitudine, o alla noia di giornate vuote. Sono offese industrializzate alla dignità della persona.

Gli anziani devono ballare, viaggiare e consumare cultura negli stessi canali e INSIEME a tutto il resto degli esseri umani! Con le giuste cautele e con il senso della misura e il buon senso imparato nel corso di una vita.

Insomma, sveglia cari anziani o in prossimità di diventarlo!

Pensate sia meglio arrivare alla fine della nostra strada vitali, utili e attivi, con la testa piena di progetti, domande e obiettivi (sostenibili), oppure solitari e annoiati, con la malinconia e la nostalgia per quello che non c’è più e mai più tornerà?

“Saper invecchiare significa saper trovare un accordo decente tra il tuo volto di vecchio e il tuo cuore e cervello di giovane”

(Ugo Ojetti)

 

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Commenti

  1. click to investigate  Dicembre 25, 2016

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    rispondere

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