Assertività: cos’è e a cosa serve…

Dell’Assertività, ho qui scritto solo qualche giorno addietro …ma in più d’uno, mi avete sollecitato a parlarne ancora e precisarne ulteriormente gli aspetti della sua  grande utilità. Vediamo un po’ più in dettaglio partendo dal fatto di quante volte avremmo voluto dire NO, ma non ci siamo riusciti. Quante volte abbiamo mandato giù, senza essere in grado di dire la nostra opinione. Quante volte ci siamo bloccati per la paura del giudizio degli altri. E quante volte, dopo aver discusso, ci siamo sentiti a disagio per essere stati troppo duri e per aver detto cose che in realtà non pensavamo veramente. Questo accade perché nei rapporti interpersonali le persone tendono a oscillare tra due atteggiamenti opposti: la passività e l’aggressività. In entrambi i casi, la persona non è soddisfatta dei suoi rapporti interpersonali. Chi ha un comportamento passivo: Accontenta gli altri e non se stesso. È facilmente influenzabile. Subisce le situazioni senza opporsi. Non esprime le sue opinioni. Non esprime i suoi bisogni. Si blocca nelle situazioni sociali. Evita i conflitti. Non si stima. Chi ha un comportamento aggressivo: Attacca gli altri. Pensa di avere sempre ragione. E’ concentrato solo sui propri bisogni e desideri. Non comprende le necessità degli altri. Usa la forza. Crea conflitti. Si impone. In entrambi i casi ciò che si otterrà sarà: senso di colpa, relazioni sociali poco gratificanti, ansia. Per migliorare il proprio benessere personale e le relazioni sociali è possibile affidarsi alla comunicazione assertiva. Per comportamento assertivo o assertività si intende la volontà di far valere i propri diritti, di esprimere le proprie opinioni, sentimenti, desideri, quando lo si ritiene opportuno, in modo chiaro, sincero, diretto, appropriato e rispettoso, senza violare i diritti degli altri. Il comportamento assertivo si basa sul rispetto di sé e dell’altro, sulla considerazione dei propri bisogni e sulla possibilità di negoziare in caso di conflitto. Chi ha un comportamento ASSERTIVO: Ha fiducia in se stesso. Rispetta se stesso e gli altri. Riconosce e sa esprimere le proprie emozioni. Riconosce e sa esprimere i propri bisogni. Sa esprimere le proprie opinioni personali (anche quando non sono uguali a quelle degli altri. (leggasi… conformismo). E’ in grado di far valere i propri diritti. Ha relazioni sociali gratificanti. Riesce a gestire la propria ansia. A cosa serve quindi l’assertività? L’assertività è sempre utile. Pensiamo a tutte le situazioni che ci possono mettere  alla prova: Esprimere i nostri sentimenti alle persone care. Gestire i conflitti nella coppia senza puntare il dito contro l’altro. Gestire il rapporto con i colleghi e con il datore di lavoro. Riuscire a sostenere le critiche che ci vengono fatte. Farci rispettare all’interno di un gruppo. Saper fare e saper ricevere dei complimenti (senza sminuirli!). Saper fare delle richieste. Riuscire a dire di NO! Essere assertivi ci consente quindi di: Creare un rapporto interpersonale di equilibrio. Comunicare in modo efficace e convincente. Controllare l’ansia nelle situazioni interpersonali. Con un approccio “assertivo” sei in grado di fare, in modo spontaneo e naturale, quanto segue… Puoi esprimere i tuoi piaceri e interessi spontaneamente anziché farlo in modo neutrale. Puoi dire, “A me piace questa zuppa” o “Mi piace la tua auto” anziché “La zuppa è buona.” Puoi utilizzare la frase “Mi sento” oppure “Io penso” quando appropriato. Se fai qualcosa di veramente importante o interessante, tu puoi raccontare questo ai tuoi amici e colleghi. Questo non significa monopolizzare la conversazione, ma puoi fare notare nel momento più opportuno i tuoi successi (e magari anche insuccessi da cui hai tratto significativi spunti di apprendimento) o obiettivi raggiunti. Ti comporti in modo estroverso e amichevole con  le persone che vorresti conoscere meglio. Sorridi genuinamente e saluti le persone con calore, “Oh, Ciao! Che bello rivederti” anziché mangiare le parole e dire “ciao” sottovoce oppure fare un semplice cenno del capo o sembrare imbarazzato. Puoi accettare un complimento con grazia (“Si, piace anche a me questa macchina.”) anziché dire qualcosa per far apparire meno importante l’oggetto del complimento, (“Si, ma è pur sempre una Fiat”). In questo modo trasmetti la sensazione di premiare anziché penalizzare o “punire” chi ti fa complimenti. Le espressioni del tuo viso, l’intonazione della tua voce comunicano gli stessi sentimenti delle parole che pronunci. Quando parli mantieni uno sguardo diretto e naturale. Qualcuno dice qualcosa e non sei d’accordo, non far finta di nulla, per  mantenere la pace. Esprimi il tuo disaccordo con dei messaggi non-verbali: guarda altrove, fai una smorfia, alza le sopraciglia, scuoti la testa, oppure cambia discorso. Se il tuo capo o un collega ti dà indicazioni, istruzioni o giustificazioni in modo affrettato o confuso, chiedi spiegazioni aggiuntive in modo naturale e non invadente. Anziché non dire niente e sentirti confuso per non aver compreso appieno, puoi dire, “Le tue istruzioni non mi erano del tutto chiare. Potresti iniziare da capo?”. Qualcuno ti chiede di fare qualcosa che a te non sembra ragionevole oppure gradevole, puoi chiedere, “Perché vorresti che io faccia così?”.  Quando non sei d’accordo con qualcosa e ti senti piuttosto forte sul tuo punto di vista, puoi esprimere questo con affermazioni del tipo; “Io la vedo in un altro modo”. Oppure “Secondo me, il tuo modo di vedere la cosa non prende in considerazione alcuni fattori, come ad esempio…”. Non lasci che gli altri si approfittino di te. Sei capace di dire “no” con fermezza senza sentirti in colpa. Puoi difendere i tuoi diritti e chiedere di essere trattato con rispetto. Puoi dire, “Tocca a me…” o “Mi scusi, ma ora mi devo liberare. Ho un altro appuntamento.” oppure “Per favore abbassi la sua radio.” o “Tu sei mezz’ora in ritardo per il nostro appuntamento.” Puoi esprimere i tuoi fastidi senza arrabbiarti. Se hai una lamentela (o un reclamo) legittimo, puoi continuare a ribadirlo, nonostante resistenze da parte del tuo interlocutore, fino a che ottieni una risposta soddisfacente. Non ti arrendi di fronte ad un paio di “no”. Durante una discussione, se qualcuno cerca di metterti in difficoltà continuando a chiederti “perché, perché, perché”, tu puoi porre fine a queste domande rifiutando di partecipare in questo tipo di dialogo, oppure rigirare la domanda al tuo interlocutore. Puoi semplicemente affermare, “Io la penso così. Questi sono I miei valori. Non devo giustificare tutto quello che dico. Se dare giustificazioni è così importante per te, sentiamo il motivo perché tu non sei d’accordo con quello che dico.” Alcuni spunti di riflessione per voi… Fai un veloce “check-up” dei tuoi comportamenti quotidiani rispetto ai contesti sopra indicati. Con quanti di questi ti identifichi di più, in quale aree vorresti migliorare? Hai la sensazione di reagire a volte in modo troppo aggressivo oppure troppo passivo durante le tue giornate lavorative? E nella vita privata? Diresti che le persone a volte si approfittano della tua gentilezza oppure della tua disponibilità? Hai un comportamento eccessivamente passivo? O magari noti che il tuo comportamento tende ad essere eccessivamente aggressivo? Diresti che a volte soffri di sensi di colpa per aver reagito in modo eccessivamente aggressivo ad un collega, un fornitore, in famiglia? Cosa potresti fare concretamente per trovare un modo più assertivo di rapportarti con gli altri? La capacità di essere assertivi avrà così un effetto importantissimo anche sulla vostra autostima. L’assertività può essere appresa da tutti e a tutte le età. Tutti, con un buon allenamento, possono diventare assertivi, migliorando così il proprio benessere e le relazioni con gli altri. Esistono in tutta Italia corsi di formazione organizzati da Coach e anche da qualche psicologo per diventare assertivi. Questi corsi possono essere individuali o di gruppo…

“E’ sempre tempo di Coaching!”

 

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