Che ci azzecca Trump con il referendum?

L’esito delle elezioni statunitensi non credo avranno un’incidenza diretta con l’imminente referendum costituzionale italiano. Anche se non direttamente ‘incidente’ sull’esito della consultazione popolare, potrebbe però essere utile capire come matura il consenso dell’elettore… cosa-cercano-su-google-gli-americani-alla-vigilia-delle-elezioni-presidenziali-orig_mainCredo che la vicenda americana – che tanti effetti avrà sulla politica economica e geopolitica mondiale – possa dare alcuni suggerimenti per questo finale di partita. L’opinione dei media non raggiunge e spesso non convince l’elettore: meno stampa e più web, con le sue possibili manipolazioni (dei siti che con le bufale guadagnano in crescente pubblicità). Il voto è una scelta che non sempre si dichiara in pubblico, soprattutto se si ritiene in contrasto con la valutazione socialmente espressa, e si spiega così la mancata percezione dei sondaggisti in numerose recenti occasioni. Qualcuno ha ricordato che avveniva così anche con la DC ed è avvenuto già per l’avvio della Lega e poi del M5S. Da dove passa quindi la maturazione di un consenso? Esso resta un sentimento, la fiducia in una persona amica, una rete di rapporti di relazione, oltre che una conoscenza razionale su cosa si vota. La conoscenza/non conoscenza dei contenuti/programmi e nel nostro caso del testo referendario- costituiscono un momento rilevante. Per Trump alcuni si accorgono ora del suo programma e rimpiangono di averlo votato. images-usa

Ed oggi anche per il nostro referendum lo scontro spesso si riduce a slogan: “è confuso”, “va verso una deriva autoritaria”, “il premier non è stato eletto”: perché Ciampi si??! “Ti tolgono il voto”… invece che ricercare e spiegarne i passaggi rilevanti. Personalmente credo che e seppur le note salienti dell a riforma vengano ricondotte: a) alla ‘fine del bicameralismo perfetto’, b) alla ‘fiducia al governo dato dalla sola Camera dei deputati’, c) oltre che al riordino delle competenze fra stato e regioni e alla abolizione del Cnel. Che la riforma sia confusa e pasticciata… urlata nei toni, usata a mo’ di clava contro chi non è della stessa idea del governo e rappresenti un vulnus alla democrazia… la Legge Fondamentale dello Stato, non può essere votata a maggioranza con la fiducia, così si divide solo il Paese e si crea un clima conflittuale… Per far vincere il sì non basta tutto ciò! In questa situazione non serve un voto intimo e riservato: se il mio resta un voto nascosto e ‘depresso’ non fa breccia e non si afferma. Occorre saper dire con franchezza perché e come si vota, e portare votare più persone possibili, togliendoli dall’astensione.no-si Occorre ricordarsi e ricordare che …un attimo conta: il minuto per votare avrà un effetto importante e duraturo. Poco valgono oggi le proteste contro Trump – magari di qualcuno che non è andato a votare, o l’ha votato per rabbia o perché pensava comunque perdesse -, così come i rimpianti sulla Brexit.  Bisogna chiedersi se è utile aggiungere confusione e lasciare l’incertezza sulle prospettive? Io, voterò no! E non certo perché non sono per il cambiamento… ma in questa riforma io non ci vedo nessun positivo cambiamento per gli Italiani… ci vedo un rafforzamento per la nuova ‘casta di governo’…

E’ sempre tempo di Coaching! 

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