Come gestire la Rabbia: consigli utili…

(seconda parte)

Per una scadenza non rispettata a lavoro, per una bugia detta dal nostro partner, in strada per una mancata precedenza o al supermercato per il solito furbo che salta la fila: quante volte nell’arco della giornata perdiamo le staffe e diamo sfoggio del peggio di noi stessi?

Sicuramente tante, forse troppe. Anche perché arrabbiarsi serve a ben poco e spesso è addirittura controproducente, perché dannoso per la nostra salute, anche se reprimere la rabbia può far peggio. Ecco allora alcuni consigli su come gestire al meglio le situazioni di nervosismo e collera. Come prima cosa è bene farsi un esame di coscienza e cercare di capire il perché di tanta collera: le persone che si arrabbiano facilmente spesso soffrono di un senso di frustrazione latente e continuo dovuto a traumi passati o a insoddisfazione nella vita, sia lavorativa che affettiva; rendersi conto di questa situazione e cercare di rimediare può essere molto utile. È bene poi provare a riflettere sui fattori che ci portano ad incavolarci e capire se sono così giustificati. Calcoliamo, quindi, sempre il rapporto costi-benefici che può avere una litigata: di solito questo è molto squilibrato in favore dei costi. E la discussione tende spesso a tradursi in problemi sul lavoro e in famiglia, danni d’immagine, perdita di rapporti importanti ecc. Infine, quando ci arrabbiamo non giustifichiamoci dicendo “è colpa del mio caratteraccio”, come se fosse qualcosa che non si può governare: succede a tutti di provare il sentimento dell’ira e quasi sempre è possibile dominarsi. Assodato questo dobbiamo intervenire sulle nostre abilità personali. E quindi: dovremmo imparare a comunicare meglio i nostri pensieri e le nostre ragioni, a gestire le provocazioni e a trovare metodi alternativi per difendere i nostri diritti. E se siamo molto “fumentini”, dovremmo imparare a non lasciarsi trasportare da persone e situazioni. Quando sentiamo crescere la voglia di reagire, fermiamoci e respiriamo intensamente cercando di contenere la nostra reazione: basta per esempio uscire dalla stanza o prendere tempo con l’interlocutore prima di replicare. Utilizziamo tecniche di rilassamento come il training autogeno o la meditazione: lo stress è un fattore di rischio per gli attacchi di rabbia, qualsiasi pratica diretta a limitarlo non può che avere effetti positivi. Ma attenzione: reprimere completamente la rabbia potrebbe causare problemi psicosomatici. Tra il cedere alla collera e il subire passivamente qualcosa che proprio non ci va giù, c’è una via di mezzo, ovvero provare a capire se esiste una soluzione più funzionale di una sterile scenata…

…fine

“E’ sempre tempo di Coaching!”

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