Coronavirus: “tacere e obbedire”, ma siete sicuri che la responsabilità sia tutta sola dei cittadini?

Sembra che tutta la responsabilità sia dei cittadini. Dove sta la responsabilità delle istituzioni che da giorni minacciano di prendere misure ancora “più rigorose”? Mentre la scienza sembra non avere tutte le certezze: quanto durerà la “temporanea” limitazione della libertà? Non ho intenzione di polemizzare a sproposito ne di avallare comportamenti insensati di chi non si preoccupa di se stesso e degl’Altri… non dirò quindi: “Sì è vero, lo stato di diritto sta saltando; sì è vero, le nostre libertà sono decurtate al massimo. Sarebbe veramente stupido. Quando si tratta di scegliere: o la vita o la libertà; e ancora più, “o il sacrificio per gli altri o la nostra libertà”. Sarebbe solo egoismo, Il governatore Fontana, di fronte ai numeri dei contagi che non scendono, invoca misure ancora più restrittive. l’Esercito nelle strade. E poi, comunica come si rivolgesse a dei bambini capricciosi: “Amici, se non la capite con le buone bisognerà essere più aggressivi. I numeri non si riducono […] State a casa. Se non lo capite con le buone, cambieremo tono e chiederemo provvedimenti più rigorosi”. Ma che provvedimenti saranno quelli “più rigorosi”? Ridurre le corse del Metrò? Ridurre gli orari e le giornate di apertura dei supermercati? Che cosa c’è di “più rigoroso” dell’uscita con autocertificazione solo per i casi concessi? Ai quali la maggioranza dei cittadini si è responsabilmente assoggettata. Così si criminalizza la gente che già sta ordinatamente in fila ai supermercati. S’incentiva: “l’assalto ai forni”. Si costringe i cittadini a ulteriori estenuanti code, riducendo le distanze di sicurezza…  Perché non parliamo, delle scelte sulla Sanità della Regione Lombardia. Secondo i dati del Ministero della Salute (consultabili sul web) l’anno 2017 mostra che: i ventilatori polmonari erano 1 ogni 4.130 abitanti in Lombardia; 1 ogni 2.500 in Emilia-Romagna; 1 ogni 2.250 abitanti in Toscana, e 1 ogni 2.550 abitanti in Veneto. Ma allora il rischio di collasso del sistema sanitario lombardo è forse già contenuto in questi numeri. La regione più popolosa d’Italia, ormai da anni, ha un minor numero di posti per “cure intensive” dotate di ventilatori polmonari, che non Regioni con la metà degli abitanti della Lombardia? Forse il problema principale è questo? Oltre a quello dei cittadini (5%) disobbedienti alle restrizioni. E guarda un po’: magari quelli che non obbediscono sono proprio quelli che in Lombardia danno la maggioranza da più di un quarto di secolo alla compagine governativa regionale. Abituati a far ciò che vogliono, incentivati in ciò, proprio dai comportamenti disinvolti di questi governanti. Forse vale la pena di ricordare che Formigoni forzista convinto (il Celeste) ha governato la Regione per 20 anni di seguito… e lo scandalo che l’ha portato ad essere condannato in tutti e tre i gradi di giudizio riguarda, guarda un po’, la Maugeri, la clinica privata pavese. È chiaro e assodato che Formigoni è stato ritenuto responsabile di corruzione per il fatto che sono stati versati impropriamente alla Maugeri 60 milioni di euro negli anni del suo governo, grazie alle cosiddette “funzioni non tariffabili”, ovvero dei riconoscimenti attribuiti a chi fa ricerca o particolari attività da valutare anno per anno. L’ex governatore avrebbe agevolato la Fondazione Maugeri e l’ospedale San Raffaele con delibere a loro favorevoli senza ragioni chiare, approvate dalla giunta lombarda tra il ’97 e il 2011. Avendo in cambio favori personali di ingente valore. Il suo successore Roberto Maroni, leghista da sempre, lasciato in anticipo l’incarico di Presidente della Regione, è finito condannato anch’esso, per molto meno, ma comunque condannato. La corte d’Appello di Milano ha confermato la sentenza emessa in primo grado per l’ex governatore Maroni. Il processo è quello sulle presunte pressioni per favorire, quando Maroni guidava il Pirellone, due sue ex collaboratrici che lavoravano quando era ministro dell’Interno. L’ex presidente è stato condannato a 1 anno (pena sospesa) e solo per uno dei due capi di imputazione contestati, la turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente. Bene, Cioè male! Oggi che sembra di capire che la responsabilità di un possibile collasso della sanità regionale ricada solo sui cittadini – abituati alla loro libertà, che reclamano il bisogno di fare un po’ di moto. Certo, perché il tema della libertà e del controllo di ognuno di noi è un tema delicatissimo per la libertà delle persone e per la democrazia.  Basta con la logica che anche chi fa sempre il proprio dovere deve essere sanzionato alla pari di chi non lo fa mai. Che cultura di governo è quella che addossa l’onere di pagare i conti a solo una parte dei cittadini ovvero a quelli onesti, mentre si fa l’apoteosi di chi; “poveretti come fanno a pagare le tasse?”  Quindi non c’è dubbio alcuno, che bisogna seguire in modo molto rigoroso le indicazioni governative date alla collettività per la sicurezza di tutti, ma occorre altresì tener conto dei suggerimento del Garante della Privacy: la libertà va sempre difesa e i primi a doverla difendere sono sicuramente i cittadini, in questo caso mettendo in atto comportamenti responsabili. Ma, c’è comunque da chiedersi, dove stia la responsabilità delle istituzioni che minacciano di prendere misure ancora “più rigorose”? Sembra vi sia una totale amnesia delle scelte prese nel recente passato, scelte che hanno chiaramente maltrattato e indebolito il sistema sanitario pubblico. E messo in discussione la stessa credibilità dei governanti regionali. Certo la responsabilità è l’arma che i cittadini nelle democrazie costituzionali hanno e che le norme, anche quelle che regolano un’emergenza come questa, presumono. Non ci sono altre misure. Non si sono scorciatoie… quindi non c’è posto per la repressione militare e lo stato di polizia. In aggiunta, la responsabilità dei cittadini, non è illimitata e non può essere contrastata con la minaccia di maggiori repressioni. Ma vi è anche un risvolto etico in questa politica della minaccia: non possiamo come cittadini accettare di portare sulle nostre spalle tutto il peso dei limiti del sistema sanitario lombardo e/o nazionale. Da chi ci governa ci aspettiamo responsabilità e vicinanza. Mentre vediamo riprodotto a livello Regionale la diatriba politica tra maggioranza di governo e opposizione. Con le Regioni che vogliono far da se e chiedono autonomia su tutto.  Del resto deleghiamo le funzioni di governo, non governiamo noi direttamente. E le scelte dei governi, nazionali e regionali, devono essere contemplate e temperate nell’attribuzione dei livelli di responsabilità. Dobbiamo per caso attendere il vaccino prima di uscire di casa? E dobbiamo sentirci in colpa per la resilienza di questo virus o subire reprimende da parte di chi ci governa per sollevare questi dubbi? Invece, come al solito, non abbiamo sentito ancora una sola parola di autocritica… Dovrebbero vergognarsi di mettere in atto questa logica di ’escalation’ della repressione. Se alla fine, la nostra libertà è il problema, allora c’è veramente poco altro da dire…

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