Life: Eliminare la quarta radice della paura imparando a capire

Ciao a tutti,
qualche giorno fa vi ho spiegato che la quarta radice che alimenta la paura è la debolezza della nostra mente. Oggi vi spiego come potete iniziare a eliminarla. Vi anticipo che tra qualche giorno rivedremo tutte e 4 le radici mostrandovi anche il modo in cui sono legate tra loro e si influenzano a vicenda… Ora lavoriamo. Quando ho iniziato a scrivere queste email sulla paura, qualche settimana fa, sono partito da una frase attribuita a Madame Curie che diceva: “non c’è niente di cui aver paura, c’è solo da capire”. E su questo punto si base l’esercizio che vi propongo oggi per allenare la vostra mente. Da ora in poi, quindi non solo nei prossimi giorni, ma sempre, cercate di capire. La domanda base che dovreste farvi in continuazione è questa: come fai a saperlo? Lo puoi chiedere a me, quanto ti spiego qualcosa (e le guide che scrivo hanno sempre l’obiettivo di spiegarti per quale motivo ti dico che le cose stanno in un certo modo). Lo puoi chiedere a chi ha messo un post con una “notizia” su Facebook, a chi ti racconta un episodio accaduto, a chi ti spiega come fare qualcosa che tu stai imparando. Ma lo potresti chiedere al tuo avvocato, al tuo commercialista, al medico, al veterinario. All’insegnante di tuo figlio, allo psicologo, al poliziotto, al politico. In sostanza, da ora in poi, non considerare qualcosa una verità senza aver compreso da dove viene. Cerca sempre di capire come le persone fanno a sapere che quello che sanno è vero, corretto. O che quello che dicono è reale e non un’idea, un punto di vista, un opinione. Come fai a saperlo? Puoi anche farti questa domanda riguardo le tue convinzioni su ciò che è giusto o sbagliato, sulle regole che segui, sulle certezze che ti guidano nelle scelte di tutti i giorni. Come fai a saperlo? Come fai a dire che quella cosa è reale? Hai delle prove? Lo hai visto? Quando, come, quante volte? Ci possono essere delle eccezioni? Non avete idea di quanto spesso vedo che le certezze delle persone siano basate su sensazioni, sentito dire, Qualcosa letto su un social o detto da una persona che non si ricordano più chi era. Quel cibo è sicuro? Come fai a saperlo? Qualcuno certifica quel prodotto? Come si svolge il processo di certificazione? Chi lo compie? Chi controlla? Una frase che ho sentito dire a Beppe Grillo, quando ancora il Movimento 5 Stelle non esisteva e lui andava in giro per i teatri a parlare di tutto è di più è questa: “l’ovvio non lo controlla mai nessuno”. O qualcosa di simile. Da oggi dovete verificare l’ovvio, perché è faticoso. Come allenare un muscolo in palestra: facendolo stancare o riposare? Esatto. Quando cerchi ci capire, sempre, tutto, senza fermarti all’ovvio, senza fermarti alla prima risposta, senza accontentarti mai della prima risposta, sforzi la mente e ti costringi a una grande fatica: capire. Fatica che oggi in pochi vogliono ancora fare. Preferiamo prendere informazioni, sentenze, verità già pronte, le facciamo nostre e fine della storia. Quando leggo i commenti su internet, le opinioni sui social, le risposte a interviste televisive, quello che manca sempre è una comprensione profonda anche delle proprie risposte. Si giudica senza sapere davvero. Ma se non capiamo, offriamo il fianco alla paura. Ieri seguivo su Sky Tg 24 un confronto sul tema delle medicine alternative. Ospite era anche un esponente di Altroconsumo, che si occupa di tutela dei consumatori. Ha detto una cosa precisa: non poteva stabilire quali scelte mediche fossero migliori, chi era un medico affidabile e chi no, ma chiedeva chiarezza, informazione, trasparenza. Cioè la possibilità di capire. Non possiamo trovare una buona risposta senza farci un’ottima domanda. Come fai a saperlo? Ecco una domanda precisa! Questo è forse il più importante allenamento per la nostra mente. E come detto, è direttamente connesso alla paura: più comprendiamo la realtà, mano avremo paura. Capire, capire, capire.
Buon lavoro e buon fine settimana…

E’ sempre tempo di Coaching!

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