Governo: Lega e M5s, via la maschera!

Quanto sono pericolosi per la democrazia questi ‘immaturi’ leader di oggi. Ignorano i concetti base della politica: compromessi, accordi, alleanze. Usano la Rete e i Media per scatenare le opposte fazioni utilizzandoli come fossero delle tifoserie di squadre di pallone. Per loro va bene solo il comando assoluto, di un partito o di un singolo. Se non è possibile arrivarvi, perché la legge costituzionale fissa regole democratiche precise, in merito alla suddivisione dei poteri in capo ai vari livelli istituzionali del nostro Stato di diritto, anziché uniformarvisi… Non esitano, irresponsabilmente a scaricare la loro “follia distruttiva” sulla massima istituzione la Presidenza della Repubblica. Trasformando una crisi politica in una grave irrimediabile crisi istituzionale… utilizzando un soggetto extraparlamentare, con cui hanno gonfiato la loro maggioranza parlamentare, perché senza il suo ‘etero’ appoggio, non sarebbe stato possibile stipulare contratti, comporre alleanze, tentare di costituire un governo. È il potere della Rete, il popolo dei social network. Un convitato non certo nuovo, in realtà, ma che mai come in queste settimane dopo il voto ha assunto un peso determinante, soprattutto negli ultimi giorni di trattative incrociate, di colloqui estenuanti, tra il Movimento 5 Stelle, Lega e istituzioni della Repubblica. Incapaci di utilizzare le istituzioni per governare il Paese – a partire dall’indicazione di un anonimo Presidente del Consiglio, per la parte dell’ “utile idiota” il Prof. Giuseppe Conte presentatosi sulla scena politica autoproclamandosi quale “l’avvocato degli italiani” – scelgono deliberatamente di distruggerle, scardinando ogni ordine democratico. Solo grazie alla fermezza del Presidente della Repubblica Mattarella, ieri i leader della Lega e del M5s, sono stati costretti a togliersi la maschera, dietro alla quale nascondevano le loro istanze eversive, che durante la campagna elettorale, avevano celato, ingannandoli, sia ai loro elettori sia a tutto l’elettorato italiano. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha impedito, che un falso “governo del cambiamento” fatto da Salvini/ Di Maio diventasse il governo della spallata. Se il Presidente avesse ceduto, piegandosi a ultimatum e minacce e si fosse rimangiato la sua unica obiezione – sul nominativo di Paolo Savona quale titolare del dicastero dell’economia – approvando tutti gli altri dicasteri e suggerendo il nome di Giorgetti quale Ministro dell’Economia (ma perché Giorgetti non andava bene?) sarebbe andato in pezzi l’equilibrio tra i poteri dello Stato sanciti dalla carta costituzionale. Non ci sarebbe stato più alcun argine democratico alle forzature e all’arroganza di questi pseudo “masanielli” della politica nostrana. Come si poteva già comprendere il nome di Paolo Savona, senza alcuna possibile alternativa (Giorgetti) era solo un pretesto!

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