I 6 migliori articoli di crescita personale…

 

Oltre ad informarmi e restare aggiornato su ciò che viene pubblicato nel campo della crescita personale a livello internazionale mi piace buttare un occhio anche a ciò che avviene a livello dei singoli coach professionisti…
Sebbene non sia sempre facile scovare informazioni di qualità nel panorama italiano della crescita personale, fortunatamente anche in Italia ci sono delle persone che riescono a portare un contributo positivo a questo campo attraverso ricerca e condivisione.
Nel corso degli anni mi è capitato più di una volta di leggere articoli di altri coach/blogger e rimanerne piacevolmente colpito, articoli che in qualche modo hanno stimolato in me riflessioni o considerazioni.
Ho quindi deciso di condividere con voi “appassionati di crescita personale” quelli che secondo me sono stati i migliori articoli che negli ultimi due anni ho letto. Ce ne sarebbero stati anche altri ma purtroppo per ragioni di tempo e di spazio ho dovuto sceglierne solo 6.
La lettura di questo articolo vi aiuterà a:

Affrontare al meglio le difficoltà
Mantenere un atteggiamento giovane
Essere focalizzato nel raggiungimento dei tuoi obiettivi
Migliorare l’autocontrollo e fare scelte migliori
Evitare i 5 rimpianti principali in punto di morte
Apprendere le 3 decisioni da attuare per cambiare vita e crescere

“L’importanza di affrontare le difficoltà: la storia della farfalla”
L’autore di questo articolo è Andrea Giuliodori di Efficacemente, uno dei blog sulla crescita personale di successo in Italia le cui principali aree d’interesse sono legate ad apprendimento, raggiungimento degli obiettivi e lotta alla procrastinazione. Efficacemente ha stabilito uno standard qualitativo altissimo verso il quale tutti i blog della crescita personale in Italia devono confrontarsi. E meritatamente vanta numeri da primato. Di Andrea apprezzo molto il taglio pratico che hanno sempre i suoi articoli, il suo stile di scrittura molto piacevole e ironico. Condivido inoltre con lui la “lotta” ai para-guru che purtroppo affliggono il settore.
L’argomento di questo articolo è l’importanza di saper affrontare le difficoltà della vita senza scoraggiarsi ma anzi sfruttandole come occasioni di crescita. In altre parole come dice Nietzsche “Tutto ciò che non mi fa morire mi rende più forte”. Questa fondamentale abilità umana prende il nome di resilienza ed è una delle capacità più importanti da sviluppare nella vita. Le persone che riescono ad ottenere il meglio dalla vita infatti non sono quelle che sono riuscite a raggiungere risultati senza sforzo o che hanno avuto vite dove tutto era già pronto e fatto. Quello di poter avere tutto subito senza fare il minimo sforzo è un mito della nostra cultura assai poco edificante, fondamentalmente errato e controproducente. Condivido inoltre con Andrea il ragionamento sull’idea banale suggerita da alcuni autori all’interno del fenomeno editoriale sulla legge di attrazione, ossia che il pensiero come una bacchetta magica possa materializzare istantaneamente quello che uno desidera.

“La storia della farfalla butterfly”. Apprezzo sempre l’uso delle storie per chiarire concetti e quella scelta per questo articolo è particolarmente bella e significativa. La storia della farfalla trasmette il messaggio sopra esposto creando un’evocativa immagine mentale con una conclusione che conduce a una profonda riflessione.

Come dice Andrea le difficoltà sono allenamenti per i nostri obiettivi. A tal proposito è utile concentrarsi sui progressi e non sui risultati. Infatti focalizzarsi solo sul risultato, soprattutto per gli obiettivi a lungo termine, porterà a scoraggiarsi e abbandonare il progetto, meglio quindi concentrarsi sui piccoli ma continuativi progressi che realizzerete durante il percorso.

“Come restare giovani (o ritornare giovani). Smile”
L’autore di questo articolo è Gennaro Romagnoli uno psicologo psicoterapeuta autore del blog PsicologiaNeuroLinguistica. Gennaro è sicuramente una delle persone più competenti che ci siano in Italia per quello che riguarda le principali tematiche affrontate nel suo blog Pnl, meditazione, comunicazione non verbale e ipnosi.
Chiunque abbia un blog sa bene quale impegno, costanza e determinazione richieda pubblicare tutte le settimane con articoli di qualità. Io stesso rimango ancora stupito di come riesca a sfornare gratuitamente praticamente quotidianamente i mie post sul mio Blog cercando di mantenere una buona qualità… Tanto di cappello anche a Gennaro. Non solo dal suo modo di scrivere traspaiono simpatia, passione e competenza, ma un’altra cosa che apprezzo di Gennaro (molto importante) è quella di fare sempre riferimenti alle fonti scientifiche e agli autori. L’articolo di Gennaro che ho maggiormente apprezzato parla di un argomento molto interessante e originale: la psicologia della giovinezza. L’articolo inizia con una domanda dove sfido chiunque a non rispondere affermativamente “ti piacerebbe restare “giovane per sempre?” Gennaro poi cita un interessantissimo studio di psicologia sociale condotto dalla psicologa Ellen Langer: “Counterclockwise Study”. In questo esperimento degli uomini anziani vivevano per una settimana come se fossero tornati indietro nel tempo di 20 anni, circondandosi di oggetti e ascoltando musica di 20 anni prima. Ogni giorno per una settimana, ai partecipanti era chiesto di parlare della loro vita di 20 anni fa, guardare film di quell’anno, indossare vestiti e condividere le loro storie personali su quell’anno. Cosa successe dopo l’esperimento?
Dopo l’esperimento i partecipanti furono sottoposti a test fisiologici e psicologici. Coloro che “erano tornati indietro nel tempo” ottennero risultati migliori nelle prove fisiche, nei test memoria e 40% di punti in più del QI rispetto al gruppo di controllo. Questo studio insomma suggerisce come il sentirsi più giovani mentalmente aiuti a “essere più giovani”. Nell’articolo si trovano i seguenti 5 consigli tratti dal libro “Rip it up” del prof. Richard Wiseman:“continua a coltivare le passioni in cui sei abile; mantieni la mente attiva; frequenta persone giovani (anche solo mentalmente); muoviti ed agisci come se avessi 20 anni di meno (es. ballo attivatore della giovinezza); prenditi cura di te stesso”.

Oltre a questi consigli Gennaro ne propone uno ideato da lui che consiste nel mettere dei post it in giro per la casa che fungano da “reminder” per agire come se fossi 20 anni più giovane.

“l principio di Einstein: come ottenere di più faticando meno”
Sono approdato sul blog Mindcheats ricercando informazioni per sconfiggere la mia ricorrente insonnia. Scoprii con piacere come il suo autore Stefano Mini, avesse approfondito il tema del sonno come nessun altro qui in Italia. Un altro cavallo di battaglia del blog è l’apprendimento dell’inglese tramite strategie provate sul posto dato che Stefano ha passato circa 1 anno a lavorare negli Stati Uniti. Oltre a questo sono pubblicati interessanti articoli su trucchi per sfruttare la mente. Ricordo la prima volta che lessi la sua pagina “chi sono” rimasi sorpreso nello scoprire la sua giovane età considerando la ricchezza dei suoi articoli, gli obiettivi realizzati, la sua grinta e originalità.
Il suo articolo che ho maggiormente apprezzato è “Il principio di Einstein: come ottenere di più faticando di meno”. Einstein è un personaggio da cui è difficile non rimanere affascinati e il principio che Stefano ha estratto dalla sua vita e che dovrebbe essere fonte di ispirazione per molti è semplificando “impara a focalizzarti sulle cose importanti”. Il post si articola in tre passi che facilitano l’individuazione e il perseguimento di un obiettivo.

I 3 passi sono:
Sperimenta tutto. Per individuare in modo chirurgico i tuoi obiettivi devi sperimentare, provare, esplorare ogni cosa. In quanto sperimentatore folle questo punto è molto vicino alla mia esperienza personale.
Elimina l’inutile. Il minimalismo è uno stile di vita, elimina le distrazioni e focalizzati su un obiettivo specifico. Questo non significa dedicare la propria vita unicamente al raggiungimento di quell’ obiettivo ma riservare ad esso una buona percentuale del tuo tempo.
Seleziona. Dedicati a non più di due progetti per volta: uno personale e l’altro professionale. Quello personale riguarderà quello che ti piace fare e che vuoi fare, mentre quello professionale sarà il mezzo che utilizzerai per raggiungere quello personale (se coincidono meglio).

“Controlla le tue reazioni: il principio 90/10”
VitaLibera di Ida è un blog che si contraddistingue per il profondo amore che l’autrice prova nei confronti della natura e per il rispetto dell’ambiente oltre che per affrontare tematiche di crescita personale con uno stile che incoraggia le persone a seguire i propri sogni. Come per Ida anche per me la natura ha sempre avuto un ruolo importante, bilanciando un vita e una crescita tutta cittadina e non avendo quando ero bambino “scorazzato” a sufficienza nei campi.
L’articolo che ho maggiormente apprezzato su VitaLibera è “Controlla le tue reazioni: il principio 90/10”.

Nell’articolo Ida parla dell’importanza di possedere un buon autocontrollo e la capacità di vedere le cose nella giusta prospettiva. Per affrontare questo tema, Ida fa riferimento al principio 90/10 ideato da Stephen Covey (autore di “The 7 Habits of highly effective people”). Secondo questo principio il 10% delle situazioni della vita è rappresentato da ciò che ti succede e sul quale non hai il controllo, il restante 90% è determinato dal modo in cui reagisci a ciò che ti succede. In altre parole, non possiamo impedire ad alcuni eventi non troppo piacevoli di verificarsi ma possiamo decidere come reagire ad essi. Per chiarire questo concetto Ida riporta l’esempio della tazzina di caffè. A tavola a colazione tua figlia ti rovescia senza volerlo il caffè sulla camicia appena indossata. Il caffè sulla tua camicia pulita è qualcosa su cui non hai controllo (10%) ma il modo in cui reagisci a questo evento (90%) si. Le nostre reazioni possono avere un impatto anche disastroso sulle nostre vite e ahimè capita spesso di vedere persone in giro aggredire malamente altri solo perché qualcosa fuori dal loro controllo è andato storto. Per fortuna hai la possibilità di scegliere come reagire e cambiare così le tue giornate in meglio.

“I 5 più grandi rimpianti in punto di morte”
L’autore di questo quinto articolo è Alexander Reif di Strategie Vincenti, un blog di crescita personale dove le tematiche maggiormente affrontate sono l’importanza di creare abitudini potenzianti, ma anche produttività e blogging.
Tra le varie cose che apprezzo di Alexander c’è in primis la voglia di sperimentare su se stesso permettendo così ai suoi lettori di sapere quali sono gli errori da evitare e quali invece le cose che per lui hanno funzionato. Da questa sua sperimentazione è nata la Membership “La Tecnica dei 30 Giorni per instaurare un’abitudine potenziante”
Il suo articolo che ho maggiormente apprezzato è “I 5 più grandi rimpianti in punto di morte”. Alexander racconta l’esperienza di un’infermiera australiana di nome Bronnie Ware che per diversi anni assistette malati terminali e si rese conto che c’erano dei temi ricorrenti nei rimpianti di queste persone. Bronnie Ware racchiuse questi 5 rimpianti in un libro intitolato “Vorrei averlo fatto”. Questo argomento è molto interessante, infatti conoscere i più comuni rimpianti in punto di morte ci consente di prendere una decisione oggi per evitare di fare gli stessi errori della maggior parte delle persone.

I 5 rimpianti in punto di morte (dal meno comune al più comune):
Mi sarebbe piaciuto permettere a me stesso di essere più felice. Purtroppo molte persone fino alla fine della loro vita non si rendono conto che la felicità è una scelta.
Avrei voluto rimanere in contatto con i vecchi amici.
Avrei voluto avere il coraggio di esprimere i miei sentimenti.
Vorrei non aver lavorato così tanto.
Avrei voluto avere il coraggio di vivere la mia vita, invece di quella che gli altri si aspettavano da me.
Questo ultimo è il rimpianto più comune che mette un ostacolo alla realizzazione dei propri sogni.

“La sindrome del Niagara”
Ed eccoci al 6° articolo. Tra le diverse tematiche di crescita personale affrontate direttamente nel mio percorso di crescita personale la più esplorata è stata quella relativa alle tecniche di gestione emotiva per via del costante lavoro su me stesso in quest’area. Senza tralasciare lo spazio riservato a comunicazione e autostima.
L’argomento di questo articolo di Alexander Reif, riguarda infatti un aspetto centrale in ogni percorso di crescita personale: quello del cambiamento. Cambiare per migliorarsi, avere più scelte ed essere più liberi. Purtroppo, spesso tra noi e questo cambiamento si frappongono degli ostacoli ardui da superare che ci impediscono di realizzare i nostri sogni. Uno degli ostacoli più insidiosi è quello che Robbins chiama la “sindrome del Niagara”, secondo la quale la vita è come un fiume dal quale le persone possono essere trascinate via lasciando così al caso e in balia delle correnti la loro destinazione. Fortunatamente con la giusta conoscenza è possibile sfruttare i flussi del fiume a nostro vantaggio e assumere il controllo della nostra vita e decidere…
Le tre decisioni che potete prendere sin da ora sono:

  • Decidi su cosa focalizzarti. 

  • Decidi quali cose hanno significato per te.

  • Decidi quali azioni intraprendere per creare i risultati che desideri.

Per concludere.
Siamo abituati a credere che la crescita e l’apprendimento avvengano prevalentemente nella prima fase della vita in cui ci sono genitori, insegnanti, allenatori o persone più esperte che ci mostrano la strada da seguire. Gradualmente però queste figure ci abbandonano e continuiamo il nostro percorso in solitaria.
Non cessa però la necessità di acquisire nuove risorse e stratagemmi per sviluppare il proprio potenziale, realizzare i propri sogni, migliorare il rapporto con se stessi e con le altre persone.
Per questo motivo è di importanza fondamentale proseguire un percorso di crescita personale consapevole nella propria vita.
Questo articolo è stato il mio omaggio personale agli autori presentati, ognuno con il suo stile e punti di forza, che hanno scelto come me di dedicare impegno, tempo ed energia nel diffondere la cultura della crescita personale in Italia.

E’ sempre tempo di Coaching!”

se hai domande o riflessioni da fare, ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure: prendi appuntamento per una sessione di coaching gratuita

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Commenti

  1. carmela  Settembre 7, 2017

    La mia vita fino ad oggi, ho 56 anni, è stata rovinata dal fatto di sentirmi grassa. Mi sono defilata nel lavoro, con gli amici, con le uscite… eppure avrei tutto x essere felice. Come bloccare questa malefica abitudine? Come riuscire a perdere peso? Sono certa che il 90 per cento della mia vita ne gioverebbe. Posso parlare al telefono con lei?

    rispondere

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