Italiani: I veri estremisti siamo noi, non Di Maio e Salvini…

16 milioni, 426mila, 724 italiani. O, se preferite, il 50,2% dei consensi alle elezioni del 4 marzo scorso. Chiediamo a loro. Perché sono loro, siete voi, siamo noi, è la maggioranza di noi italiani, ad essere gli estensori del programma tra Lega e Cinque Stelle. È la maggioranza di noi che ha votato per due forze politiche che, in momenti e con intensità diverse, hanno messo in discussione la permanenza italiana nel perimetro della moneta unica. imagesÈ la maggioranza di noi che vuole mandare a casa i clandestini e respingere tutti i barconi che solcano il canale di Sicilia. È la maggioranza di noi che vuole poter sparare a chi gli entra in casa. È la maggioranza di noi che ha solidarizzato con Luca Traini più che con le vittime della sua sparatoria in centro a Macerata. È la maggioranza di noi che non capisce perché ci dev’essere l’obbligo di vaccinare i bambini. È la maggioranza di noi che vuole abolire la legge Fornero, un taglio radicale delle tasse e un welfare molto più generoso, e tutto contemporaneamente. Ed è la maggioranza di noi che è propensa a credere che basti battere i pugni sul tavolo a Bruxelles per tornare a spendere e spandere impunemente come si usava fare nei ruggenti anni ’80. È la maggioranza di noi e oggi chi si stupisce è uno che fino a ieri è vissuto su Marte. O davvero credete che gli italiani abbiano votato in massa contro il governo uscente, a dispetto di anni di relativa stabilità economica e sociale, solo perché non potevano sopportare più Matteo Renzi? No, anime belle di mamma vostra. Che sia di pancia o di testa, realizzabile o irrealizzabile, portatrice di salvezze o apocalissi, questa è l’agenda vera del Paese, né più né meno. Gli italiani hanno votato centrodestra e Cinque Stelle perché vogliono questa roba qua, perché pretendono questa roba qua. E adesso, semmai, il problema è un altro. Che i più ragionevoli del mazzo tra gli apprendisti stregoni che hanno redatto l’accordo di governo e – non i loro elettori a geometria variabile – che continuano ad aspettarsi se non tutte, molte delle cose contenute in quel programma… faticano a fargli comprendere l’irrealtà di questo “tutto e subito”. Sapendo che se non le otterranno, almeno in parte, i loro elettori si incazzeranno ancora di più. Con il rischio che la loro domanda politica rimanga inalterata e gli faccia perdere consenso. D’altronde si sa che: “Chi semina vento raccoglie tempesta”. Già anime belle di mamma vostra. Gli italiani hanno votato centrodestra e Cinque Stelle perché vogliono questa roba qua, perché pretendono questa roba qua. E questo è un bel guaio. Perché, per quanto si possa credere in lui, non basterà il Capo dello Stato Sergio Mattarella né le sue prerogative presidenziali a evitare che l’argine tracimi, se Lega e Cinque Stelle decideranno di farlo tracimare. Né basteranno gli editoriali e le invettive, sui giornali o sui social, a cambiare l’opinione consolidata in anni di crisi e marketing della paura. Né la spocchia di chi, nel cuore della sua bolla di amici che la pensano come lui, sia convinto che ci sia una maggioranza silenziosa che non la pensa così. No, spiacenti. Ma, più che silenziosa, la maggioranza è passiva ma anche aggressiva e la pensa esattamente così. Se i risultati di governo saranno diversi dall’accordo di governo, già sintesi (o meglio sommatoria) di due programmi di governo, in gran parte alternativi tra loro. Seppur i professoroni del governo (Tria – Moavero) chiedano un po’ di disciplina di bilancio in più… ciò potrà accadere solo se Salvini e Di Maio sapranno essere abbastanza ragionevoli ma soprattutto capaci di mitigare la rabbia, il rancore sociale, la xenofobia e il razzismo che hanno profuso a piene mani e ad alte voci, nella propaganda di una campagna elettorale dai toni e dal contesto radicale e insostenibile… difficilissimo oggi rendere questo contesto un po’ più digeribile a chi ne è circondato. Attenzione, però. Perché comunque vada il messaggio è passato forte e chiaro e chi di dovere l’ha capito da tempo. Mentre dall’altra parte ancora si discute delle affinità e delle divergenze – con tutto il rispetto – tra Renzi i renziani e tutti gli altri, Zingaretti, Gentiloni, Franceschini, Orlando e Cuperlo… lasciando il paese in preda a un irreale situazione di dissolvere la democrazia rappresentativa liberale. D’altronde questo è un Paese che non vedeva l’ora di incoronare chi avesse una soluzione facile per tutto, chi promette che le cose si possano risolvere con un colpo di bacchetta magica – o con un colpo di spugna sul debito pubblico in pancia alla Banca Centrale Europea. Se cerchiamo gli estremisti e i populisti, guardiamoci allo specchio. Siete voi, siamo noi. Che succederà quindi? Chi ci governa, gioco forza …educolrerà gli obiettivi promessi all’elettorato. Sì, e pure di un bel po’… Se volete una previsione, quel che verrà realizzato è un contratto/programma molto meno incendiario e molto più moderato e alla fine anche più rispettoso delle istituzioni di quello che stiamo vedendo e leggendo in questi giorni. All’occhio, però: il successo elettorale dei cosiddetti populisti si fonda anche sul fatto che tendono a fare le cose che promettono, anche quelle che agli occhi dei più strenui difensori dello status quo continuano a sembrare impossibili. Basta fottersene dei mercati, delle istituzioni internazionali e delle conseguenze. Sono gli italiani che ne devono rendere conto e prenderne coscienza. Altrimenti vogliamo continuare a ballare, Bene, balliamo… ma attenti con il nostro estremismo lo stiamo facendo sull’orlo di un burrone… Musica maestro, ma attenti al vuoto…

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