Legge elettorale è caos…


in difesa del futuro… ma di chi?!

Il brusco stop arrivato dall’aula di Montecitorio (un voto segreto, rivelato erroneamente dal tabellone, che ha mostrato la fragilità dei quattro leader dei rispettivi partiti e movimenti, rispetto ai propri parlamentari, ben 66 di questi, sulla nuova legge elettorale non hanno onorato con il loro voto l’accordo), è una doccia fredda per Matteo Renzi: al di là del sistema elettorale che era stato scelto, quello tedesco, rischiano di rimanere deluse proprio le aspettative del leader del Pd di andare a votare prima possibile.  Negli ambienti della politica (ma l’hanno capito ormai tutti) si sa, che al di là, delle dichiarazioni di facciata sul sostegno al governo Gentiloni per una sua durata fino alla scadenza della legislatura, nonché le sottolineature che le elezioni e la loro data le decide il Presidente della Repubblica: l’ex Premier già sindaco di Firenze non ne può più di stare nell’ombra e vuole le urne per provare a riprendersi il ruolo da Primo Ministro. Sempre che gli italiani gli diano ancora la fiducia per farlo. E qui mi sembra si possa dire che: “casca l’asino”. Mi è capitato già di scriverlo dopo l’esito referendario, in un altro post su questo Blog.  La domanda (per nulla retorica) che mi ponevo era: “Renzi è politicamente finito?” La risposta (anch’essa per nulla retorica) che mi ero dato: “probabilmente sì, ma, solo lui non lo sa!”  A poco è servito rimuovere (di fatto ignorandolo) il risultato  del referendum… intendo il risultato vero. Il voto del 4 dicembre dell’anno passato, era stato indetto dal Governo Renzi per far esprimere gli italiani con un sì o un no sulla riforma costituzionale. Ma proprio per come aveva messo le cose l’allora Premier, ovvero chiedendo agli italiani: “di esprimere un voto plebiscitario su lui stesso”.  La risposta a questa richiesta è stata inequivocabile.  Oltre il 60 per cento di quei circa 35milioni di cittadini che sono andati a votare in quel referendum consultivo (dove non serviva il quorum) hanno risposto con un sonoro: “No, grazie… vai a casa!” D’altronde, era stato proprio “l’enfant terrible” di Rignano sull’Arno a dire: “se gli italiani bocceranno la riforma costituzionale: “do le dimissioni e lascio la politica!”  Bene, in coro circa 20milioni di elettori gliele hanno “cantate” chiaramente: “Grazie! Lascia pure la politica e vai a casa, e fallo per davvero!” Testardo uomo …incapace di ascoltare. Ti sei dimesso platealmente da Primo Ministro (non era richiesto) la sera dell’esito referendario. Ma già nei primi giorni successivi ad aver messo in campo Paolo Gentiloni e il suo governo ‘fotocopia’ hai cominciato a “fremere” per tornare presto in campo.  Aperto anticipatamente il Congresso del PD, lo hai condotto velocemente, senza un approfondito dibattito sulla identità e i cambiamenti organizzativi necessari al rafforzamento dello stesso partito. Ti sei ricandidato a Segretario e hai indetto le primarie dove ti sei contato con i due tuoi antagonisti: Andrea Orlando e Michele Emiliano vincendo “alla grande” ma, accontentandoti, rispetto a quelle precedenti, che ti avevano “incoronato” segretario al posto di Bersani, di una  diminuzione considerevole dei consensi  (circa un milione in meno di votanti per 600mila preferenze in meno). Risalendo baldanzoso in sella al partito dopo aver subito (o determinato!?) la scissione di Bersani & C.. Direi senza alcun particolare “patimento” …anzi. Una volta ripreso il comando del PD, hai cominciato a domandarti come potevi in fretta andare alle urne e riprenderti la leadership del Governo: ti sei interrogato e risposto con qualche sofferenza, che prima di tutto ci voleva una “nuova” legge elettorale visto che la Consulta subito dopo il referendum aveva sentenziato l’incostituzionalità dell’Italicum. E, poi bisognava ben accontentare Mattarella, che aveva detto chiaramente che non si potevano indire nuove elezioni  votando con i “resti” delle leggi precedenti (Porcellum e Italicum), rimasti in piedi tra le macerie provocate dalle sentenze della Consulta. Bene, allora come fare in fretta e anticipare così di qualche mese le elezioni… evitando di farsi male con il prossimo DEF e i vari rischi connessi? Perché non fare un “Patto del Nazzareno 2.0” con Berlusconi per varare questa nuova legge? Facendolo in modo condiviso  e “convinto” con chi ci sta? Certo anche con il Movimento 5Stelle e la Lega, non più da solo, forzando con i voti di fiducia della maggioranza. Cosa serve che il PD faccia? Rinunciare al “maggioritario”? Bene, detto fatto, Tanto In questa situazione nessun partito o movimento che sia, raggiungerà mai il 40% dei voti al primo e unico turno visto che il ballottaggio previsto dall’Italicum è stato tolto dalla sentenza della Corte. E poi una volta accettato il “proporzionale” con l’introduzione della soglia del 5%, eliminiamo un altro po’ di sinistra tanto e sempre più disunita, ma si, anche… Alfano un ”centrista” che alla maggioranza che ci sarà …non serve più con quel sua resicato 4% e poi  soprattutto se si torna alle “large intese” dove bastano il PDRenzi e Forza Italia di Berlusconi. Si sa che: “due partiti personali meglio che one. Così  la lega conterà, aggiornando la sua percentuale, più voti che in passato. E, Salvini potrà dire che prima di lui nessun Segretario della Lega era riuscito ad aver altrettanto seguito al di fuori delle zone del Nord del Paese. I 5Stelle, condividendo la “nuova” legge elettorale dimostreranno di essere “maturi” e rafforzeranno la loro prospettiva di governo del Paese. Non è vero che dicono solo NO a tutto e tutti!!! La votazione di ieri su un emendamento nemmeno troppo importante… è stata la “buccia di banana” su cui è scivolata questa insolita “accozzaglia” di maggioranza pro Tedeschellum.  Poco importa di chi è la colpa o a chi darla:  la verità è che di passaggio in passaggio, di errore in errore il “compagno Renzi” con i suoi modi e le sue furbizie e le sue scelte politiche alquanto discutibili dalla riforma della scuola, il job act, e altro… è riuscito a  distruggere la sua credibilità personale e anche quella del suo Partito che lo aveva portato trionfante al Governo. A ben pensarci, forse tutti quanti quelli che lo avevano raccontato e ‘esaltato’ come il nuovo “fenomeno” della politica italiana …si erano fatti incantare e prendere per il …”naso” dai suoi  pirotecnici “frizzi e lazzi” e dalle sue “triccheballacche” con le quali aveva alluvionato i Media nostrani nei suoi 1000 giorni di governo. Forse sarebbe meglio “farsene una ragione”, ma anche Renzi di fenomenale, come tanti politici nostrani e non solo, ha la faccia di ‘palta’, che di idee e risultati praticamente poco o …nulla. In queste ore, dopo il rinvio di ieri in commissione della legge, fervono le dichiarazioni e si calendarizzano nuove riunioni ma soprattutto si sprecano storytelling sui possibili o meno scenari politici. Si deciderà tutto la prossima settimana, dopo il voto per le amministrative previsto per domenica 11 giugno. La neo-segreteria PD riunita subito dopo l’incidente parlamentare, sarebbe orientata sulla strada di un decreto (che dovrebbe fare il governo) per armonizzare le norme uscite dalle sentenze della Corte Costituzionale e andare a votare il 24 settembre. “L’accordo sulla legge elettorale è venuto meno – spiega un parlamentare Pd molto vicino al segretario, – e a questo punto non si vedono altre possibilità di poter fare una legge. E penso, dice ancora, che l’unica cosa da fare sia prendere atto che questo Parlamento non è più in grado di operare”. Il Pd, spiega il deputato, ipotizza quindi la possibilità di un decreto per arrivare a una armonizzazione “tecnica” delle norme elettorali. Dall’altra parte, però, ci sono i piccoli e tutti quelli a cui questa legge non andava bene. Tutti quelli, soprattutto, che questa legge danneggiava. Fra questi c’è anche qualche “gola profonda”, fresco di passaggio al Movimento Mdp: che non si lascia scappare l’occasione per dire che: “I leader ‘carismatici’ fanno soli buchi nell’acqua e – l’abnorme patto extra-costituzionale – voluto da Renzi, Berlusconi, Grillo e Salvini che legava la legge elettorale alle elezioni anticipate è morto ieri in Parlamento anche grazie ai voti liberi di deputati Pd, 5Stelle e Forza Italia”.  Accanto a chi esplode di rabbia, dunque, c’è chi si prende la rivincita e gongola: “La democrazia parlamentare conta e si fa valere contro i capi solitari che si accordano sulle loro convenienze”. Di queste ultime ore il contrordine “amicagni:” niente legge, si vota con quel che c’è tutt’al più, al Senato ci alleeremo con Pisapia. Strano l’uomo, dopo averlo ‘abbattuto’  il centrosinistra Renzi  ha battuto di nuovo da se stesso. Prima guarda ad alleanze spurie per varare la nuova legge elettorale, facendo l’occhiolino a Berlusconi per larghe intese dopo il voto anticipato, andata male la faccenda oplà un altro “salto mortale” carpiato e risuscita il centro sinistra con Pisapia… accidenti dopo 20anni  di uno che pensava di esser l’unto del Signore… mio Dio! Eccone un altro… che pensa di poter “camminare sulle acque” e pensare che  è così bravo, così unificante che è un fenomeno della politica… che le ha già perse tutte in 1000 giorni… e che non s’accorge d’essere già annegato! Purtroppo saremo destinati a vederne ancora… delle brutte!?

E’ sempre tempo di Coaching!”

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