Life: Ecco la strada per vivere senza bisogno della paura

Ciao a tutti,
con questo post voglio concludere l’approfondimento sul tema della paura che vi ho proposto nelle scorse… Di solito quando parliamo di paura ci sono due tipi di approccio. Da un lato chi pensa sia meglio affrontare di petto la paura, dall’altra chi preferisce evitarla. Se ho paura dei ragni, per affrontare il problema, potrei semplicemente andargli incontro. Informarmi su internet, andare in qualche zoo dove poterli vedere in sicurezza. Se la paura che abbiamo è “di qualcosa” di preciso downloade materiale, allora questo approccio può funzionare. Ovviamente c’è anche il rischio, e ci torniamo tra poco, che questo approccio sia traumatico e invece di superare la paura affrontandola, possa aumentare e diventare più fastidiosa. Se però hai paura della morte? Fai 3 settimane in una agenzia di pompe funebri per vedere e toccare dei cadaveri? A parte che pochi farebbero una cosa simile, non penso che funzionerebbe perché un conto è avere paura di un cadavere (il “qualcosa” di prima), un conto della morte in quanto morte. L’approccio “affrontiamo la paura” mi ricorda l’esempio che faccio spesso per spiegare il mio modo di fare coaching: se ti trovi davanti un muro (la paura che vivi), puoi comprare una scala (tecniche per gestire la paura) ma questo non ti farà superare qualsiasi muro, ma solo quello che hai davanti adesso. Se il prossimo fosse più alto, anche più della scala che hai comprato? Se la prossima paura, più che un muro, equivalesse a una montagna? Non ci sarebbe scala abbastanza alta. Inoltre se devi scalare una montagna (superare una grande paura), questo sarà molto impegnativo e faticoso, e se ti ci butti (affrontare di petto) senza averne la forza, rischi di farti male, non riuscire, e avvilirti. Rischi insomma di convincerti che il problema non è la paura, ma sei tu. Che tu non sei in grado di superarla, e questo ti porterebbe a dubitare di te e non provarci più. Senza contare che le nostre principali paure sono come muri di vetro: non puoi passare, ma non le vedi esattamente. Diventa difficile affrontarle, visto che non sapresti nemmeno da dove cominciare. E’ preferibile un altro approccio. No, evitare le paure è una pessima idea. Se la eviti la paura rimane, quindi non hai risolto il problema. A furia di evitarla la rendi più forte, e tu ti indebolisci – debolezza mentale, ricordate? – Se un giorno non puoi evitarla, sarà un disastro (non pensi di poterla affrontare). Evitarla, inconsciamente, ti fa perdere fiducia nelle tue capacità (ci sarà un motivo se la eviti, giusto?). La strada giusta è imparare a volare. Un’aquila, di fronte a un muro, non chiede una scala, ci vola oltre. E volando, per l’aquila non sono un problema le montagne, per quanto alte, né un burrone, per quanto largo. Imparare a volare significa sviluppare dentro di se la forza che ci rende più grandi di qualsiasi paura. Significa che tu diventi unaTante-di-quelle-cose-che-ti-facevano-paura-adesso-sono-alle-tue-spalle persona capace di gestire e superare qualsiasi difficoltà. Nei giorni scorsi vi ho spiegato che la paura vive su 4 radici: pretese, dipendenze, egoismo, debolezza mentale. E vi ho anche sottolineato che queste radici sono innanzitutto un modo di pensare e quindi un modo di vivere. Consideratele come delle zavorre, dei pesi. Noi siamo nati per volare, ma nessuno può farlo se appesantito da queste zavorre. Se le tagli, alzarti in volo diventerà naturale e spontaneo. Per questo il mio approccio è semplice: lascia perdere la paura. Fregatene. Non è quello il problema. La difficoltà che ti spaventa può farlo solo per un motivo: tu non sei abbastanza forte. Se lo fossi, se lo diventassi, allora quella difficoltà non la considereresti nemmeno un problema. Lascia perdere la paura. Prima di affrontare una gara, l’atleta si allena per mesi. Prima di un Olimpiade ci sono anni di allenamento. Un aquila non getta dal nido i piccoli appena nati perché volino. Aspetta che la loro forza sia tale da permettergli di farlo. La paura va affrontata man mano che tu diventi forte, che cresce la tua consapevolezza, la tua indipendenza emotiva. Ma lascia stare la paura, diventa tu più forte, e la paura, al momento giusto, la superi senza problemi. Puoi affrontare le paure, senza preoccuparti di cambiare il tuo modo di vivere e di pensare. Alla prossima occasione ti ritroverai di nuovo in difficoltà. Forse ti è già successo, senza dubbio succederà. Se invece tu diventi forte, impari a volare, allora non temerai nessuna “prossima difficoltà”, così come per un aquila il prossimo monte che si trova davanti non è affatto un problema. E non che volare non richieda forza, allenamento, concentrazione e fatica! Puoi gestire la paura, e quindi continuare a viverla ogni volta, oppure puoi imparare a eliminarla. E vivere una vita in cui non hai paura, ma affronti ogni sfida e problema con consapevolezza e fiducia. Questa, secondo me, è la strada giusta. Ecco i mattoni con cui è fatta questa strada: imagesIndipendenza emotiva. Il tassello base. Eliminare ogni pretesa (possibile quando scopri che per essere felice non ti serve nulla). Eliminare l’egoismo (che è la base della sofferenza). Non dipendere da niente e nessuno (possibile quando sperimenti che niente e nessuno rende felice). Avere una mente forte (devi imparare a dominare i tuoi pensieri). Avere una sana autostima (fiducia nelle tue capacità). Saper trovare soluzioni a qualsiasi problema. Comprendere la realtà (e vivere nel presente, non nei “film” che ci facciamo continuamente). Fare sempre quello che ritieni giusto (amare, dare quel che vorresti ricevere). Ovviamente è più facile usare una tecnica e liberarti (per un po’) della paura che vivi, oppure evitarla e non pensarci più (finché non si ripresenta più forte!), che fare un percorso del genere. Per questo la maggior parte delle persone non crede che si possa eliminare la paura. Richiede impegno. Richiede un percorso personale. Richiede un modo di vivere profondamente diverso. Ma vivere senza paura, non ha prezzo…

E’ sempre tempo di Coaching!

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