Life: la mappa delle emozioni ai tempi del Covid-19, ecco alcuni dati interessanti…

Il difficile momento storico in cui siamo entrati qualche mese fa, a causa del Covid-19, ci ha messi tutti davanti ad una dura prova, emotivamente e psicologicamente. Stare sempre dentro casa, non avere la possibilità di frequentare gli affetti più cari, essere costretti ad instaurare un nuovo tipo di rapporto con il tempo e con lo spazio, relazionarci con le persone solo attraverso il telefono o lo schermo di un computer. Sono stati cambiamenti importanti del nostro modo di vivere la vita e le relazioni, che molto spesso si sono tradotti in tristezza, ansia, rabbia. Ma queste sono solo alcune delle emozioni negative più frequenti: in più di qualche articolo sulla stampa quotidiana, sono state riportate ricerche dalla semantica all’intelligenza artificiale che, tracciavano vere e proprie mappe delle emozioni degli italiani durante il lockdown. Scontrarsi con la solitudine, all’improvviso, è stato per alcuni un modo per innescare un cambiamento virtuoso nel proprio stile di vita, ma per molti altri ha rappresentato l’esatto contrario. Nelle mappe delle emozioni rilevate infatti, mentre nelle prime settimane è stata la tristezza a farla da padrona, col passare del tempo si è evidenziato un progressivo aumento di un sentimento che è stato denominato come “maleducazione”. In pratica, il criterio su cui si sono basate le varie analisi, è quello della terminologia adoperata nelle conversazioni sui social, che con il passare delle settimane di quarantena ha visto aumentare significativamente le imprecazioni, le parole offensive e denigratorie. In sostanza, con la chiusura sono cresciuti i sentimenti di frustrazione e di rancore che le persone hanno riversato sui social, in un fiume di volgarità.

C’è chi ha inveito contro le disposizioni date dal governo, accusandole di essere poco chiare e di non permettere di capire con precisione cosa è consentito e cosa no; così come c’è chi se l’è presa con le persone che uscivano spesso o che non indossano la mascherina. Anche se questi dati risalgono ormai a due mesi fa, è importante osservare come, anche in un momento in cui il senso comunitario dovrebbe essere di primaria importanza per uscire dalla crisi, le persone prese dallo sconforto, finiscano inevitabilmente per incanalare le proprie emozioni negative contro chi, come loro, si trova in difficoltà. Un cambiamento apparentemente molto piccolo, può in realtà portare una vera e propria rivoluzione all’interno di una società che si trova ad affrontare una crisi come quella odierna. La tentazione di trovare un capro espiatorio per sfogare la propria rabbia, è davvero la soluzione? Molto probabilmente finiremo solo per prendercela con chi non ha colpe, esattamente come noi. Iniziate quindi a soffermarvi e immaginare una serie di ipotetici scenari che vanno oltre l’evidenza e a porvi delle domande su come poter migliorare la situazione, nel vostro piccolo. Ad esempio: se le direttive comportamentali spesso sono poco chiare, cosa posso fare io come cittadino per tenere al sicuro me stesso e gli altri, basandomi sul mio buonsenso? Meglio ancora se riflessioni come queste vengono messe per iscritto. Avere con se un’agenda motivazionale può rappresentare un enorme vantaggio, specie se munita di spazi da dedicare alle proprie riflessioni e di una mappa concettuale emozioni. Monitorare le proprie emozioni, riflettere sulle proprie reazioni e imparare a dosare le parole, è un passo molto importante nel cammino verso una società migliore e più solida. Provate a scrivere le vostre emozioni ogni settimana o, se lo ritenete necessario, ogni giorno, e ad interrogarvi su qual è il modo migliore di affrontare le emozioni negative ora. Riflettere, razionalizzare, registrare tutto sulla vostra agenda motivazionale vi aiuterà a vedere le cose da un altro punto di vista e a gestire diversamente per l’appunto le vostre emozioni…

E’ sempre tempo di Coaching!

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