Life: le emozioni, come rovinarsi la vita con le proprie mani…

Ciao a tutti,
oggi vi racconto il sogno di Luca e poi proveremo a interpretarne il significato.
Luca entra nella sua stanza e si avvicina alla finestra, va per aprirla e in quel momento si rende conto di avere un tubo di gomma in mano. Osserva che il tubo dalla sua mano prosegue fuori dalla stanza, la porta è aperta. All’improvviso si rende conto che sta per uscire dell’acqua dal tubo. Non sa cosa fare, visto che bagnerà tutto nella sua stanza, così, come prima soluzione, cerca di tappare il tubo con una mano, ma quando l’acqua arriva, schizza ovunque. Luca vede una bacinella ai suoi piedi e inizia a riempirla. Dura poco, l’acqua continua a uscire dal tubo e la bacinella non basta, così fa andare il tubo nei cassetti del suo armadio. Inutile dire che l’acqua continua a uscire e i cassetti si riempiono in fretta – a volte si fanno cose strane nei sogni! Allora Luca tenta l’ultima estrema soluzione: fa un bel nodo al tubo e l’acqua, finalmente, si blocca. Ma Luca sente un rumore strano. Non sa dire da dove venga, quasi uno scricchiolio e all’improvviso il tubo si spacca in più punti, a causa della pressione, e inizia a perdere acqua ovunque, allagando la stanza senza che Luca possa fare più nulla per bloccare l’acqua. A quel punto a Luca viene in mente l’unica soluzione: il rubinetto! Esce di corsa dalla stanza allagata seguendo il tubo fino in bagno e sul rubinetto vede una mano. Qualcuno sta allagando volontariamente casa sua, segue il braccio per vedere chi è, e si trova davanti a se stesso: dopo un momento di confusione si ordina di chiudere l’acqua e si sveglia trafelato. Un sogno strano quello fatto Luca! Ma cosa significano tutte le cose bizzarre da lui fatte e che ha visto nel sogno? In realtà Luca ha ricevuto una “rivelazione” sulle proprie emozioni. Il tubo dell’acqua rappresenta proprio questo: le nostre emozioni. Quando provi rabbia, ansia, delusione, tristezza, è come se dal tubo cominciasse a uscire acqua. E il tubo è nella tua stanza e la allaga, perché le emozioni negative ti fanno stare male. Mettere una mano davanti al tubo è il primo tentativo di reprimere un’emozione che ci fa stare male. Cerchiamo di allontanarla, di fermarla, ma non funziona, a meno che l’emozione non sia debole. Così facciamo come Luca: iniziamo a distrarci dall’emozione provando a contenere l’acqua in una bacinella. Ma non basta perché l’emozione, come l’acqua nel tubo, continua a esserci e la distrazione dura poco. A quel punto forziamo la mano per fermare l’emozione: il nodo al tubo. Sarà solo questione di tempo prima che il tubo, come nel sogno di Luca, inizi a perdere da tutte le parti. E sarebbe fortuna, visto che il tubo potrebbe anche esplodere in faccia a chi lo tiene in mano! Così Luca ha capito che l’unico modo per affrontare le proprie emozioni negative è chiudere il rubinetto. Anche lui è rimasto sorpreso nel vedere che ad aprirlo e far uscire tutta quell’acqua era proprio lui. Cosa rappresenta il rubinetto del sogno? E’ la nostra mente. Luca allagava la sua stessa stanza. Noi creiamo le nostre emozioni negative. Stai male? Soffri? La vita è un continuo tormento? Bene, lo stiamo facendo noi. La mano su quel rubinetto è la nostra. Questo significa che ognuno di noi è l’unica persona che può chiudere il rubinetto. Solo ognuno di noi può aprirlo, solo ognuno di noi può chiuderlo. Luca non poteva farlo finché non ha scoperto che era lui a tenere l’acqua aperta. Noi non potremo mai diventare felici finché non comprenderemo che dipende solo da noi stessi l’esserlo o meno. L’emozione non va né evitata (bacinella) né repressa (nodo al tubo) né tanto meno lasciata sfogare (far uscire l’acqua): invece va compresa (rubinetto), e lasciata andare. Se Luca usa una bacinella, non risolve il problema. Se lascia che l’acqua continui a uscire, nemmeno, e si ritroverà la casa allagata. Se fa un bel nodo al tubo è anche peggio: esploderà. E più il tubo si logora e perde, più sarà doloroso gestirlo. L’unica soluzione vera è prendere il controllo del rubinetto. Comprendere cioè che noi stessi siamo gli artefici di ogni emozione che proviamo, senza nessuna eccezione. E da qui decidere di chiudere il rubinetto. Questo è il primo passo. Se apriamo il rubinetto mentre abbiamo il tubo in camera, non sarà una cosa molto utile. Ma se lo facciamo in giardino, per annaffiare i fiori, o sul balcone per lavare, va benissimo. Così come l’acqua è uno strumento che si può usare bene o male, così le emozioni possiamo usarle bene o male. Dovresti usare l’emozione negativa come segnale che c’è un problema. Solo un segnale di pochi secondi. Affrontarlo e risolverlo sempre e solo con le emozioni positive. Per questo tu devi avere il controllo del rubinetto: altrimenti finirai per ritrovarti la casa allagata. E una casa allagata non è mai colpa degli altri: la mano sul rubinetto, ricordalo, è la tua. Ecco dunque cosa sono le emozioni: una reazione valutativa a quello che ti accade. Questa è la definizione migliore per descrivere l’emozione. Reazione significa risposta: tu reagisci alle cose che accadono. Valutativa significa pensiero: tu dai un senso alle cose che accadono. In realtà tu non reagisci a quello che accade, mai. Tu reagisci sempre e solo al senso che tu dai a quello che accade. Mettere la mano sul rubinetto, in fondo, significa comprendere il senso che dai alle cose che vivi. Per tutto quello che tu giudichi pericoloso e dannoso, emozione negativa. Per le cose che invece tu consideri utili, vantaggiose e comode, emozione positiva. E se pensi di stare innaffiando i fiori, mentre in realtà il tubo finisce nel tuo armadio, conta poco. Finché non ti accorgi che l’acqua sta allagando la camera, tu la lascerai aperta senza preoccuparti. Non ha importanza nemmeno se il rubinetto è chiuso, e non esce nulla dal tubo, ma tu credi di stare innaffiando i tuoi fiori: seccheranno mentre tu non ti preoccupi di loro! Allo stesso modo le tue emozioni non dipendono dalla realtà che vivi, ma dal significato che le dai. Stai bene di fronte a quello che ritieni positivo, male per ciò che consideri negativo. Anche se ti sbagli. E tu hai sperimentato che stai bene in situazioni che ad altri non piacciono, e male in quelle in cui altri, magari, si trovano bene. Non esiste una sola emozione che sia condivisa da tutti…

E’ sempre tempo di Coaching! 

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