Life: sempre più contatti, ma pochi amici veri. Facciamo sempre più fatica a curare i rapporti interpersonali…

I social ci danno la sensazione (illusoria) di essere circondati da amici ma spesso confondiamo l’amicizia con un piacevole intrattenimento, vissuto di tanto in tanto. Buona parte dei contatti che abbiamo sono piuttosto conoscenze, che non hanno bisogno di cura. Quelli che fatichiamo a creare e mantenere sono invece i legami d’amicizia. Perché è così difficile? “Molte persone entreranno e usciranno dalla tua vita, ma soltanto i veri amici lasceranno impronte nel tuo cuore”, scriveva l’attivista e first lady statunitense Eleanor Roosevelt (1884-1962). Una constatazione che mantiene ancora oggi il suo significato, soprattutto in quest’epoca in cui i social ci danno un’infinità di contatti. Ma una buona parte dei contatti che abbiamo, non sono affatto “amici”. Sono piuttosto semplici conoscenze, fatichiamo a creare e mantenere i legami d’amicizia… Perché? Spesso confondiamo l’amicizia con un piacevole intrattenimento, vissuto di tanto in tanto. Ma l’amicizia non è qualcosa che ha a che fare unicamente con la spensieratezza di un’uscita serale o di un pomeriggio alle terme. Funziona alla stregua di un rapporto d’amore: ha bisogno di cura, attenzioni, confronto, comprensione. Va coltivato. Per avere rapporti profondi è necessario rallentare i tempi quotidiani. Spesso le persone, nei ritmi frenetici della quotidianità, parlano solo di quello che hanno fatto o di quello che devono fare, ma non parlano di se stesse, di come vivono le cose che fanno. Per coltivare qualsiasi cosa è invece necessario il tempo, quello che nelle nostre giornate sembra mancare. I social possono permetterci di non perdere di vista un amico o un’amica, ma non di condividerci qualcosa insieme. È invece importante concedersi lo spazio per vedersi e sentirsi, evitando di rimandare telefonate e incontri. Come in qualsiasi relazione che si possa considerare tale, il nutrimento si trova nell’intimità. Se non c’è, i rapporti diventano aridi. Viene meno il carattere di condivisione e confronto in quel terreno di profonda affettività e di senso di libertà tipico dell’amicizia. È per questo che anche rapporti di lunga data possono interrompersi. Manca il desiderio di mettersi in gioco e perfino di scontrarsi, di capire il punto di vista dell’altro e di volerlo ascoltare. Spesso c’è anche una visione superficiale dell’amicizia, che viene considerata solo come momento di evasione dalla propria routine e che deve essere unicamente un momento di leggerezza e positività: si vogliono gli “amici” al proprio fianco solo se hanno da raccontare cose di poco conto, gossip, per ridere e scherzare. Queste ultime sono cose fondamentali, che migliorano anche la complicità, ma senza andare in profondità non c’è amicizia. Come non c’è amicizia se l’altro non può contare su di te, ad esempio per avere un passaggio in aeroporto o per tenere i suoi figli un pomeriggio, o per avere supporto durante un periodo emotivamente buio. In amicizia, come in amore, è indispensabile impegnarsi. Spesso però le persone non si evolvono nello stesso modo, oppure cambiano quando affrontano esperienze di vita importanti come ad esempio la nascita dei figli. Non si può generalizzare, sicuramente molti rapporti d’amicizia con il trascorrere degli anni quasi si intensificano, molti altri però si interrompono. Questo perché cambiano le priorità e si tende a frequentare le persone che stanno vivendo una situazione simile, questo vale anche per chi è in coppia ed esce spesso con altre coppie o per chi si separa e preferisce frequentare amici single o persone separate. Ma le amicizie reali vanno oltre la propria situazione del momento o la famiglia. Di questo, in tanti casi, ci si rende conto quando la famiglia, da sola, non basta più. Figli e rapporto di coppia non rispondono pienamente ai nostri bisogni sociali e relazionali. Di solito le persone recuperano le amicizie quando vivono un momento di difficoltà, di disagio, ossia nel momento del bisogno. È a quel punto che si accorgono che gli manca la qualità di un rapporto d’amicizia. Adesso c’è sicuramente una maggiore facilità nel creare rapporti nuovi, la difficoltà però è passare da una conoscenza superficiale a un rapporto importante. Ci vuole il tempo, la condivisione delle esperienze, lo scambio di valori, il rispecchiarsi. Spesso si hanno amicizie di situazione, ossia legate al lavoro, allo sport, alla scuola dei figli. Ma sono contatti che si possono perdere facilmente e, non avendo una storia, è anche più difficile recuperarli. Al contrario, per riattivare le amicizie storiche può bastare un attimo e sembra che il tempo in cui ci si è persi di vista non sia mai passato. Quelle sono le amicizie che coltiviamo anche nel silenzio, dentro di noi. Ma cos’è che cerchiamo, in un amico? La cosa più importante è il sentirsi accettati, senza giudizio, senza competizione, senza aspettative. L’amico è anche la persona che ha delle caratteristiche, tue, che ti affascinano (quelle che ancora non hai messo a fuoco o che non lasci emergere), è quello che ti fa vedere le situazioni da altri punti di vista, è un po’ uno specchio onesto di chi siamo, è una spinta al cambiamento, anche di te stesso. Con un amico provi un grande senso di libertà, di poter dire quello che ti passa per la mente senza soppesare troppo le parole, di fare sciocchezze insieme e puoi permetterti di confidare tutto nella certezza di sentirti capito, anche in scelte a volte poco condivisibili socialmente. Nelle altre relazioni non c’è quasi mai la stessa libertà: con il partner, ad esempio, si tende a nascondere un po’ di più, c’è un maggiore senso di responsabilità, ci sono le aspettative. Altra cosa, rispetto all’amicizia, è quando le persone vengono “utilizzate” per il proprio individualismo e in base all’utilità del momento. In quel caso le persone non vengono viste come una risorsa relazionale, non c’è la voglia di investire emozionalmente. È solo apparentemente qualcosa che ha a che fare con l’amicizia”. Un peccato, perché gli amici, in fondo, sono la famiglia che si sceglie di avere. Trascurare questi rapporti o non crearli porta nella propria vita tanta aridità e superficialità. Tutti però abbiamo la possibilità di recuperare, se lo vogliamo, e costruire legami importanti, quelli che arricchiscono e che rendono la vita più piena e interessante. La ricetta “magica” è impegnarsi emotivamente e non considerare l’altro qualcuno da contattare per svago, per noia o solo nei momenti in cui non c’è il partner. Affinché siano reali, gli amici e le amiche devono essere parte della nostra vita, poco importa il vivere in città diverse (le videochiamate ormai fanno parte della quotidianità) o ad esempio l’avere diverse opinioni politiche. L’importante è volersi bene sul serio, ridere insieme ed esserci per l’altro o per l’altra quando è necessario, soprattutto quando l’aiuto non viene esplicitamente richiesto…

E’ sempre tempo di Coaching!

Se hai domande o riflessioni da fare ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure prendi appuntamento per una sessione di coaching gratuito

0

Aggiungi un commento