Quando non trovi le risposte, forse stai sbagliando le domande…

E dopo questo titolo vi aspettavate certamente l’autore di questa citazione. Beh, l’autore potreste essere voi, professionista/imprenditore/manager…genitore…partner, figlio… Insomma una considerazione che potremmo definire generale. Tuttavia non generalista. Come sapete mi occupo di coaching e mi è capita di fare consulenze in aziende che stanno affrontando una serie di problemi legati all’organizzazione, alla profittabilità, al business per dirla in soldoni. “Soldoni” appunto… Perché lo sapete anche voi, ve ne siete sicuramente accorti negli ultimi anni quando tutti hanno parlato di crisi. E anche voi la evocate ancora. Lo fate perché non vi ritrovate affatto nelle proiezioni positive di fine bilancio o mentre fate i vostri bilanci provvisori. Questa crisi aleggia ancora nell’aria nonostante le previsione di un PIL in crescita. E anche se state facendo di tutto: pensiero positivo, ricerca positiva, innovazione positiva, atteggiamento positivo. Insomma, tutto positivo, tranne quel diavolo di un fatturato che ancora fa fatica a risalire… C’è qualcosa che ancora NON torna. E quel che è peggio NON torna nella vostra realtà, nel vostro sistema aziendale, nel vostro modo di fare impresa oggi. Ci lavorate da sempre su. Avete anche preso in considerazione soluzioni nuove. Avete stimolato i vostri collaboratori nella ricerca di innovazione, di iniziative. Ma niente! Sembrano tutti molto stanchi (senza motivazioni) ancora avvolti dall’alone di quella crisi che ormai conoscete bene. Che avete imparato a capire che forse si esiste ancora, ma la verità è un’altra. Com’è che mentre loro – i vostri collaboratori – sentono e respirano l’indolente fascino della crisi i vostri Competitor hanno magicamente iniziato (almeno così pare) a macinare nuovo terreno? Quelle fette di mercato, clienti, profittabilità, ricavi e persino benessere in azienda vi è stato mordicchiato via da altri mangiatori di mercato più lesti e più efficaci di voi. Vi state sbattendo ogni giorno della vostra vita, tra ricerca e consigli per capire, anche grazie alla vostra esperienza, quale sarà il prossimo trend. Avete persino studiato un modo per incentivare la vostra  rete di vendita e stimolarla a realizzare di più. Avete dato ai vostri rappresentanti e venditori tutto ciò di cui potevano avere bisogno, ma alla prima difficoltà, puff!  Al tappeto. K.o.. Insomma, vi girate come una trottola nella giostra per trovare delle soluzioni che durino nel tempo, ma il tempo vi mangia i risultati. A questo punto eccoci. Sarà per caso che la domanda che vi state ponendo NON è esattamente quella corretta? Mi spiego meglio. Se la vostra domanda oggi è: come faccio a rilanciare il mio business, avere persone motivate e ottenere migliori risultati? Credetemi siete già a buon punto. Se però, come spesso accade, la domanda che vi ponete è: ma cosa hanno che non va? Cosa c’è che ancora gli serve per vendere? Cosa c’è che gli altri fanno e noi non facciamo che ci fa scadere nel dimenticatoio dei nostri clienti? Come facciamo a cambiare l’inerzia? Beh…forse la domanda più corretta da fare NON è solo verso la vostra azienda, ma capire il contesto in cui si è calati. Non è solo la crisi oggi a determinare il momento. Quella che chiamiamo crisi oggi è …alta concorrenza. In america (si proprio gli States di Trump) la vivono già da circa 70 anni . Già avete capito bene! Sono avanti a noi di 70 anni. Perciò siete a riguardo  davvero molto giovani, e al momento tutto ciò che state applicando di innovativo non è detto che risponda davvero alle esigenze di questo momento in cui ci troviamo, se  (come al solito) è dagli americani che traiamo ispirazione. Ben inteso: ispirarsi ai più bravi, a chi ha già esperienza, a chi la crisi l’ha creata, vissuta e mangiata a colazione va sempre bene. Ciò che dobbiamo fare di diverso è però chiederci dove è collocato il nostro business, oggi. Si, chiedetevi se: ho a disposizione tutte le risorse (umane soprattutto) che mi consentono di esaltare e dare valore a ciò che produco o vendo? Conosco bene il comportamento di acquisto dei miei clienti? Il mio prodotto porta valore al target? Si distingue sul mercato? Le vostre  domande devono muoversi attente come quelle di un giornalista. Pensateci! Vi basta questo per iniziare a scovare le alterazioni che affettano il vostro sistema organizzativo nel raggiungimento dei risultati che vi ponete. Volete  un esempio? Eccovi qui:  Inizia dal dove ti trovi. Poi passa al chi sei (come azienda); Continua con il: a chi sono destinato o è destinato il mio prodotto? Rispondi e verifica: come faccio il mio prodotto/servizio? Perché lo faccio e con quale Valore? Vi sembrerà un gioco molto semplice. Fatelo quando siete con qualche minuto da ritagliarvi… e poi fermatevi ad osservare le risposte. Potete far fare questo esercizio a tutto il vostro personale… fermandolo per qualche minuto a scrivere le risposte.  Perché è così che funziona: se pretendete di tenere a mente tutto, NON ha lo stesso effetto.  Meglio, scriverle e farle scriverle. Prima le domande… poi le risposte. E vi accorgerete che qualche risposta è tra quelle che ostinatamente stavate cercando fuori dall’azienda …fuori di voi stessi… respirando e ispirandovi a mondi lontani (e va anche bene…).  Spesso però alcune proposte e soluzioni sono già lì, le avete in casa. Sono lì da sempre. Solo che se cercate nel posto sbagliato con lo strumento sbagliato, correndo a perdi fiato… può darsi che non le si trovi. E’ un inizio. Un inizio che potete far diventare un percorso implementando le vostre competenze manageriali e/o di imprenditore, trasformandovi nel coach della vostra attività, e dei vostri collaboratori specificamente in area business…

“E’ sempre tempo di Coaching!” 


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