7) Ora che Conosci la Tua Mente: puoi Vivere la Vita che vuoi Vivere…

Hai mai riflettuto sul fatto che quando pensi a qualcosa in modo diverso, cominci a fare cose diverse e a provare sensazioni differenti?

Quindi, per cambiare come ti senti, per portare nella tua vita cambiamenti significativi è fondamentale capire come funziona la tua mente, i tuoi processi mentali, il tuo “cuore” e il tuo “istinto“, la tua “pancia“.

Per iniziare, vediamo qual è il ruolo svolto dalla mente inconscia. Immagina che la tua mente sia composta di 2 parti: la mente conscia e la mente inconscia. La prima analizza, critica e pensa in modo logico per tutto il giorno. Si trova l°, dove va la tua attenzione. La seconda (la mente inconscia) controlla le funzioni biologiche, dal battito del cuore al respiro. E’ il luogo in cui sono immagazzinati i ricordi e in cui risiedono saggezza, creatività e la capacità di risolvere i problemi in modo creativo.

Quando dormi, la mente conscia si riposa, senza fare molto altro. L’inconscio invece lavora incessantemente, ti fa sognare e porta avanti il processo di elaborazione di ciò che ti è accaduto durante il giorno.

Di certo conosci l’espressione “dormirci su”, intesa come modo per ponderare su una questione delicata. Ciò che rende efficace questa semplice pratica è proprio l’inconscio, che ti aiuta a vedere le cose da prospettive diverse. L’inconscio è anche il luogo da cui proviene gran parte dei comportamenti abituali. Ogniqualvolta impariamo a fare qualcosa con la mente, questo diventa un automatismo e quell’abilità diventa inconscia.

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Le abilità inconsce possono anche essere nocive per il nostro benessere. Ne sono esempio l’abilità di deprimersi, di esitare, di stressarsi, di provare paura senza averne motivo o di perdere le speranze.

Ovviamente, c’è anche l’altro lato della medaglia, perché possiamo imparare a motivarci, a rilassarci, a essere più sicuri di noi stessi e a sperare.

Uno dei primi strumenti che puoi utilizzare per iniziare a produrre cambiamenti nelle tue abitudini inconsce e quindi nella tua vita, per iniziare a vivere la vita che desideri prende il nome di “schema delle sottomodalità”.

E’ già negli anni ’70 che John Grinder e Richard Bandler sviluppano l’idea secondo la quale le persone costruiscono dentro di sé delle rappresentazioni mentali.

Studiosi del calibro di Gregory Bateson e Marshall McLuhan ne parlavano già da anni, ma furono Bandler e Grinder a formalizzare la cosa.

Bandler e Grinder hanno definito diversi modi di pensare: attraverso le immagini, attraverso i suoni e le parole e attraverso le sensazioni, i sapori e gli odori. Il passo successivo è stato quello di suddividere ciascuno di questi sistemi o modalità di pensiero nelle varie componenti o qualità che li costituivano.

Le qualità che caratterizzano immagini, suoni e sensazioni prendono il nome di sottomodalità o submodalità.

Gli esseri umani dispongono di 5 sensi attraverso i quali raccolgono informazioni dal mondo esterno. Il passaggio successivo è la creazione, nella mente, di una mappa del mondo basata sulle rappresentazioni interne dei 5 sensi. Ad esempio, una persona può pensare per immagini, fisse o in movimento. Quando dai o ricevi indicazioni stradali, fai affidamento sulla tua capacità di rappresentare mentalmente, come fosse un film, la strada da percorrere per giungere a destinazione. Quando le persone creano qualcosa, in primo luogo, lo fanno nella propria mente, immaginando che aspetto avrà.  never

Queste immagini hanno anche delle qualità. Pensa, ad esempio, a quello che hai fatto ieri. Nell’immaginarlo, potresti rivedere te stesso dall’esterno intento a vivere la giornata di ieri, oppure potresti rivedere ciò che hai visto attraverso i tuoi occhi. Potresti vedere delle immagini fisse, come delle fotografie, di ciò hai fatto durante il giorno, oppure ricordarle come si trattasse di un film.

Quale che sia il tuo modo di immaginare ciò che hai fatto ieri, esso rappresenta uno dei tanti modi di elaborare le esperienze del mondo.

Quando pensiamo a qualcosa, l’immagine mentale che “proiettiamo” occupa una certa posizione e si trova a una certa distanza da noi. Quando “guardiamo” le nostre immagini mentali, esse non hanno le stesse caratteristiche delle immagini che percepiamo con i nostri occhi. Nonostante questo, danno come l’impressione di trovarsi da qualche parte di fronte a noi e di avere determinate dimensioni.

In quell’immagine o in quel film possiamo vedere noi stessi dall’esterno, il che significa che siamo dissociati; oppure possiamo vedere il mondo che ci circonda, ma non la nostra figura per intero, proprio come accade quando guardiamo attraverso i nostri occhi: questo significa essere “associati”.

Dentro di noi sentiamo anche dei suoni. Tutte le volte che ripensi a qualcuno che ti ha detto o che risenti la sua voce, quando ripensi a una canzone che ti piace o quando parli tra te e te: tutti questi sono esempi di suoni interni.

Come per le immagini, con un po’ di attenzione noterai che anche questi suoni hanno delle qualità specifiche, come il volume o un timbro particolare.

Lo stesso si può ripetere per le sensazioni interne. Tutte le volte che ne proviamo una, essa è localizzata da qualche parte nel nostro corpo. Possiamo sentirla nascere in un punto e poi spostarsi altrove, se facciamo attenzione. Spesso le persone cercano di descrivere a parole la sensazione che stanno provando.

Diranno cose come “Ho sentito una stretta allo stomaco, poi mi sono accorto di avere la bocca asciutta e ha cominciato a girarmi la testa”.

Quando senti una voce nella tua mente, o è la tua o è quella di qualcun altro. Questa voce proviene o da destra o da sinistra. Va dall’interno all’esterno o viceversa. Talvolta il volume è alto, altre volte è appena percettibile. A volte ciò che senti è silenzio. Non importa di chi sia quella voce, né da dove provenga; ciò che importa è che inizi a notare le differenze, in termini di qualità, che ci sono tra le voci associate ai diversi stati mentali.

La qualità dei tuoi pensieri, quelle che abbiamo chiamato submodalità, sono responsabili dell’influenza che quei pensieri hanno su di te. Quando ti associ a un’immagine e ne fai un film a tutto schermo, di solito la sensazione diventa più intensa. Quando prendi il film e lo allontani da te, rimpicciolendolo e dissociandotene, la sensazione tende ad affievolirsi.felicita

Puoi anche imparare a sfruttare il controllo che hai sulle submodalità per provare le sensazioni che più ti fanno star bene e che ti permettono di vivere la vita che desideri.

Questo è quello che Bandler ama definire: “far funzionare il cervello”.

…Vivi la Vita vuoi Vivere!

E’ sempre tempo di Coaching!

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