COACHING per chi lavora…

(il coaching in 10 domande)

1. Perché un percorso di coaching può fare la differenza oggi nella professione?
2. Coaching per il singolo professionista o per lo Studio?
3. A chi può essere utile il coaching?
4. Quali argomenti possono essere affrontati nel business coaching?
5. Come si svolge un percorso di coaching?
6. Quanto dura un percorso di coaching?
7. Il coaching può essere fatto a distanza?
8. Quanto costa il coaching?
9. Quanto conta la motivazione nel coaching?
10. Cosa aspettarsi dal coaching?

1. Il mondo professionale sta attraversando una trasformazione profonda. Farsi trovare pronti a questa sfida è fondamentale per poter essere competitivi e poter interpretare con spirito rinnovato e nuovi strumenti il mercato professionale dei prossimi anni. All’orizzonte si presentano nubi, ma anche luci, minacce ma anche opportunità. Bisogna dunque imparare a coglierle e valorizzarle. Per fare ciò è necessario sviluppare una nuova mentalità, quindi un nuovo modo di agire, organizzarsi, competere. La professione ha bisogno di nuovi talenti e il coaching è il percorso che può permettere a ciascuno di farli emergere in sé e negli altri. Oggi più che mai è richiesto di essere migliori.

“Non riesco a capire perché le persone siano spaventate dalle nuove idee.  A me spaventano quelle vecchie”

(John Cage)

2. Personal coaching è rivolto al singolo individuo, team coaching è rivolto ad un team di persone. Il primo lavora sulle potenzialità, consapevolezza, competenze del coachee, il secondo lavora sulle dinamiche di gruppo, sull’affiatamento della squadra di lavoro, sull’efficacia e sull’efficienza del team. Proprio perché oggi la crisi economica ha portato ad eliminare sprechi, è necessario ottimizzare le performance dei collaboratori di Studio, sia come individui che come collettivo. Ciò vale tanto per i collaboratori, quanto per lo staff di Studio. Proprio oggi che la navigazione professionale attraversa acque agitate è necessario avere una leadership forte e lungimirante al timone.

“La fortuna favorisce la mente preparata”

(Louis Pasteur)

Coaching3. Il coaching è lo strumento strategico per poter rendere tangibile i propri obiettivi professionali e personali. Il coaching si rivolge a chi ha obiettivi da raggiungere e progetti da realizzare. Nell’ambito delle professioni legali, il coaching si rivolge ad Avvocati, Commercialisti, Consulenti del Lavoro, Notai che vogliono sviluppare la propria leadership in Studio, che vogliono organizzare in modo efficace il team di Studio, che vogliono sviluppare nuovo business e consolidare quello attuale in un mercato che cambia repentinamente. Passaggi generazionali, spin-off da studi maggiori, start up di nuove attività professionali possono trovare nel coaching un meraviglioso alleato!

“Se non riesci a colpire i bersaglio, la colpa non è mai del bersaglio”

                                                                                          (Gilbert Arland)

4. Un intervento di coaching può riguardare: • public speaking, • leadership, • capacità relazionali, • capacità negoziali, • gestione dei collaboratori, • organizzazione del tempo, • gestione dello stress, • chiarificazione di obiettivi, • capacità comunicative in Studio, • gestione dei clienti, • business development, • sviluppo della brand identity, • gestione delle emozioni, • organizzazione delle attività

“L’esperienza è come una lanterna agganciata sulla schiena, che illumina solo  il cammino già fatto”

(Confucio)

5. Un percorso di coaching si articola in sessioni (incontri) tra coach e cliente (coachee). Gli incontri possono avvenire presso l’ufficio del coach, in particolare nel business coaching o nel team coaching (gruppi), come possono avvenire presso lo studio del coach. Accanto agli incontri di persona possono essere previste sessioni a distanza mediante videoconferenze (Skype), telefonici o via e-mail, in particolare per follow-up, quindi per le verifiche periodiche sui risultati. Un primo incontro gratuito ser ve per conoscersi e capire se e come lavorare insieme sui progetti del coachee. Ogni sessione dura 1,5-2 ore circa.

“Chi ha successo si abitua a fare ciò che chi fallisce non ama fare” 

(Thomas Edison) 

6. La durata del percorso dipende da molte variabili: tipologia di obiettivi, impegno del coachee, frequenza degli incontri. Tra coach e coachee vi è un primo incontro conoscitivo gratuito (intake session) dove si chiariscono modalità, obiettivi, tempi. Seguono le sessioni a distanze di una settimana o quindici giorni a seconda dei casi, fino a sessioni mensili. Ogni sessione ha inizio con la verifica del piano di azione con cui ci si è lasciati l’ultima volta, con la fissazione degli obiettivi della sessione in corso e si chiude con il nuovo piano di azione. Coaching è azione! 

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“Che tu pensi di farcela o di non farcela hai comunque ragione”

(Henry Ford)

7. Il coaching si presta non solo per essere erogato di persona tra coach e coachee, ma anche a distanza. Premesso che la presenza fisica è sempre consigliabile, il coaching può essere svolto con buoni risultati anche on line, mediante l’utilizzo di piattaforme gratuite (Skype, per esempio) o professionali, garantendo un buon rapporto tra efficacia e comodità. Tra una sessione e l’altra coach e coachee possono interagire via email e via telefono. Personalmente uso questi strumenti solo di rinforzo di un coaching di persona, oppure on line e non come strumento unico di coaching.

“Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla”

(Bertrand Russell)

8. I costi del coaching dipendono dall’esperienza del coach e dalla tipologia di coaching (life, business, executive, corporate, team). Può dipendere anche dalla location dove si svolge l’attività, se presso il cliente, oppure presso lo Studio del coach. In linea di massima, le tariffe del coaching possono andare dai 60 euro/hr (+iva) e i 150 euro/hr (+iva). Per il team coaching e per i progetti di coaching più complessi la valorizzazione viene solitamente effettuata a forfait sull’intero progetto.

“il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare”

(Ben Herbster)

9. La determinazione e la motivazione sono un fattore centrale nel processo di coaching. Il coach affianca il coachee nelle scelte strategiche, lo supporta, ma non lo sostituisce mai. Per questo è fondamentale che il coachee applichi con grinta e costanza il piano di azione concordato di volta in volta, con cui si punta a lavorare sulle aree di miglioramento emerse. Piccoli, costanti, continui cambiamenti porteranno il coachee verso nuove competenze, nuove prospettive e nuove abitudini. Il coach può “venire a correre con te”, ma non può “correre per te”! 

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“Le persone che per qualche motivo sono angosciate a volte preferiscono un problema che è a loro familiare piuttosto di una soluzione che non lo è per nulla”

(Neil Postman)

10. Il coaching lavora sull’eccellenza che è in noi, lavora sulle nostre potenzialità, sull’autostima, sulla vision, sulla motivazione. Chi affronta un percorso di coaching, affronta un percorso di crescita, di sviluppo, di miglioramento. Come vediamo le cose determina come le affrontiamo, e come le affrontiamo determina i risultati che avremo e, alla fine, il grado di soddisfazione che proveremo. La nostra realizzazione dipende da noi più di quanto pensiamo e continuare a spendere tempo a dirci perché è difficile non serve a nulla. Il nostro futuro dipende dalle domande che saremo in grado di farci. Su questo lavora il coaching, sul fornirci nuove prospettive e nuovi strumenti.

“la difficoltà non sta nel credere alle nuove idee ma nel rifuggire dalle vecchie”

(J. M. Keynes)

 

E’ sempre tempo di Coaching!

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