Coaching: un mondo in trasformazione pone sempre più l’esigenza di riflettere sulle competenze del futuro…

Ciò è vero per tutti i settori ma è sempre più urgente per le figure professionali che operano per fronteggiare bisogni sociali in costante mutamento. Una sfida arriva dalle nuove generazioni – la cosiddetta Generazione Z – che parla, pensa, sceglie, agisce in modo molto diverso da quanto abbiamo conosciuto in passato. Per entrare in relazione con loro occorre adeguare strumenti e linguaggi, acquisire nuove competenze per orientarsi e orientarli nel mondo del digitale. Negli ultimi anni l’utilizzo di internet e degli smartphone è fortemente aumentato, tra i giovani e i giovanissimi. Nella fascia tra 6 e 10 anni, nel 2014 meno del 13% dei bambini utilizzava quotidianamente il cellulare. Da allora sono cresciuti fino al 18,7%: un aumento di quasi 6 punti percentuali che fa sì che quasi un bambino 6-10 anni su 5 lo usi tutti i giorni. Una crescita analoga, di quasi 6 punti, si è registrata tra adolescenti e preadolescenti. Nel 2014 il 79,9% usava tutti i giorni lo smartphone, nel 2018 sono saliti a circa l’86% di ragazze e ragazzi. I giovani tra 18 e 19 anni, che già lo utilizzavano quotidianamente nel 94,8% dei casi, a distanza di 4 anni sono arrivati al 97,1%. Sono dati che pongono una sfida per la comunità educante: accompagnare un maggiore accesso agli strumenti digitali con la necessaria consapevolezza, e senza usi impropri. Come entrare in relazione con gli adolescenti e i giovani delle nuove generazioni e supportarli nelle scelte usando i loro stessi canali e un linguaggio che a loro risulti familiare e comprensibile? Il percorso combina i nuovi linguaggi digitali usati dai giovani e gli strumenti del coaching. Il laboratorio si rivolge a operatrici e operatori sociali che lavorano in ambito educativo e scolastico e vogliono acquisire competenze e tecniche di coaching – ascolto attivo, feedback positivo, capacità di porre domande e di gestire emozioni e nuovi setting digitali – utili all’empowerment di ragazzi e ragazze e delle loro famiglie. Una delle sfide prioritarie è infatti quella di abilitare i giovani, le madri e i padri, alla scelta consapevole e trasformare il tradizionale rapporto tra operatore e operatrice e giovani, incoraggiandoli ad un sempre maggiore protagonismo nei percorsi di costruzione e definizione del proprio benessere, accompagnandoli a fare le scelte cruciali per il loro futuro e a instaurare una relazione sana con il contesto reale. PERCHÉ QUINDI UN LABORATORIO DI INTRODUZIONE AL COACHING E AI NUOVI LINGUAGGI DIGITALI? Abbiamo il compito di sostenere e incoraggiare la partecipazione e la cittadinanza attiva delle nuove generazioni, rimaste così isolate nel corso della pandemia e così penalizzate dalla situazione emergenziale ora in lenta ripresa. Tradizionalmente il coach è una figura che opera per abilitare l’auto-organizzazione e la riorganizzazione delle scelte accompagnando il singolo o un gruppo nel raggiungimento di un obiettivo di cambiamento e di sviluppo. I percorsi di coaching promuovono l’accrescimento della consapevolezza, della responsabilità e della fiducia dei coachee, incoraggiando nuova autonomia. Il coach è un facilitatore del cambiamento. Non fornisce chiavi di lettura o interpretazioni, stimola invece l’autoapprendimento, a scoprire la realtà intorno a sé, a focalizzarsi su obiettivi realizzabili. Aiuta a colmare il divario tra lo stato attuale e lo stato desiderato. Il coaching è un approccio di supporto per gli operatori sociali che affiancano singoli e gruppi nell’acquisire uno sguardo nuovo sulla realtà…

E’ sempre tempo di Coaching! 

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