L’Italia affonda e i politici si danno all’avanspettacolo… Con il Coronavirus: l’Italia non esiste più. Al suo posto c’è solo caos… Salvini a giorni alterni sogna un fantagoverno con Draghi. Di Matteo e Bonafede litigano sui domiciliari ai bos mafiosi ma poi si riappacificano come hanno fatto anche Hunziker e Botteri. Renzi dice sempre la sua, anche se non richiesta. Facendo intendere che senza di lui il Paese non si salva… continuando ad ignorare che il Paese, fin dal referendum del 2016 gli ha detto un NO, GRAZIE!!! Ribadito nelle successive elezioni politiche. Il Paese vive in una sorta di gran ‘caciara’ e così va a rotoli… La destra è la prima a volerla buttare in caciara facendo una gran confusione. Spera in un rimescolamento di carte che porti alla crisi del governo Conte con due ipotesi di soluzione: a) un governo Draghi di cui Matteo Salvini sia socio maggioritario; b) nuove elezioni con un governo Salvini-Meloni. Probabilmente nessuna delle due ipotesi si realizzerà. Sergio Mattarella ha detto con chiarezza che fra i tempi lunghi di una crisi di governo e i tempi lunghi di un voto anticipato è più democratico scegliere questa ultima soluzione. Inoltre, Salvini, se fosse veramente “sobrio” (non lo è più politicamente parlando dal Papeete, indipendentemente dai mojito ingurgitati), capirebbe una semplice questione: come gli viene in mente che un uomo dello spessore di Mario Draghi accetti di avere lui, incompetente su tutto, come sodale? Infine, il voto: ma c’è veramente qualcuno sicuro che vincerà il centrodestra con Salvini e il disastro lombardo? C’è da dubitarne fortemente. Questa agitazione costante della destra salviniana sta portando vantaggi a Giorgia Meloni, che urla molto anche lei, ma va più nel merito delle varie questioni… mentre paradossalmente i 5 stelle si riprendono i voti grillini andati ai leghisti (confusione per confusione, meglio quella …assoluta). Fa uno sforzo generoso il quotidiano Libero, nel tentare di argomentare la forza politica ancora intatta di Salvini. La realtà è che Salvini è un sopravvissuto di una stagione politica che la crisi economica con tutta probabilità spazzerà via. Servono a destra e a sinistra uomini o donne, che sanno fare, che non siano mutevoli, che siano presenti a loro stessi. La Lega ne ha almeno un paio e quando capirà che cambiare leader non è traumatico, probabilmente darà il benservito al ragazzo che voleva fare il fenomeno. C’è tale insipienza nella Lega, e in parte anche in Italia viva, che la crisi del governo Conte viene cercata su questioni che limpidamente mostrano un altro aspetto dell’Italia che non piace. Prendiamo il caso Bonafede-Di Matteo. Ci vorrebbe un patto fra tutte le forze politiche di non nominare più magistrati fuori da incarichi dal loro recinto. A dirigere le carceri ci vuole un uomo giusto e severo non un ‘angelo vendicatore’. I mafiosi vanno trattati da carcerati che hanno diritti non da persone da accompagnare alla morte. Noi non abbiamo la pena di morte. Le forze dello Stato li prendono e li chiudono, con la dovuta capacità di controllo, in celle ma da lì scatta l’umanità. Non devono uscire fino a fine pena, ma non devono essere buttati in un fosso nero. Seconda questione, quella degli immigrati nei campi. Ha ragione Teresa Bellanova (talvolta capita) ma invece di fare annunci con accompagno di minacce di crisi, perché non ha sentito le organizzazioni agricole, i maggiori produttori, soprattutto i veneti per chiedere loro un aiuto per affermare la necessità che i campi siano lavorati e che chi li lavora abbia diritti? Si è scelto ancora una volta di dare spettacolo. E ridendo e scherzando l’Italia così va a rotoli. Ma c’è di più. Fase 2, bisogna riaprire, con prudenza ma riaprire tutto il più presto possibile. Il Sindaco Sala tenta così l’acrobatica scelta di aprire i bar sui Navigli (solo asporto), ma di tenere i clienti a casa… Sala striglia i milanesi per aver affollato i locali nel quartiere intorno ai canali, dicendo che lui sta «dalla parte di quelli che vanno a lavorare e non a divertirsi». Ma dovrebbe sapere che molti baristi sono tornati al lavoro proprio per servire quei cittadini… e all’indomani degli “assembramenti” individuati in Darsena, se andiamo a vedere che cosa succede all’ora dell’aperitivo, non vediamo granché: «Sì, ieri di gente ce n’era parecchia, ma oggi invece quasi nessuno» forse proprio o anche per gli avvertimenti del sindaco i clienti sono spariti di nuovo. E i gestori dei locali si chiedono che devono fare… Stare aperti o chiudere? E’ mai possibile che anche Sala ami l’avanspettacolo? All’inizio della pandemia #milanononsiferma per poi rincorre il virus e attuare il lockdown. Oggi, appuntatasi la stella da sceriffo sul petto, con toni arroganti e beceri si rivolge ai cittadini (che l’hanno eletto), come se fossero dei sudditi e urla “sono incazzato vergognatevi…” ma perché non ha urlato nell’imputare a Fontana e Gallera il disastro della sanità lombarda e la gestione approssimativa di tutta la fase dell’epidemia nonché la contraddittorietà nelle decisioni (apriamo tutto prima, devono decidere le regioni e non il Governo) di questa fase che dovrebbe portarci fuori dall’emergenza coronavirus? Vale ancora che i cittadini, il popolo degli elettori. si domandi quando sarà, che tutti questi signori che ci “s-governano” troveranno un po’ di umiltà, un …rigurgito di coscienza, un anelito di dignità e guarderanno alle loro tante mancanze di responsabilità? E’ proprio vero: l’Italia non esiste più. Al suo posto c’è solo caos…
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